Gaudenzio (vicarius Africae)

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Tegola proveniente dalla domus di Gaudenzio sul Celio e recante il bollo gavdentivs.
Antinoo Casali, statua probabilmente ritrovata nella domus di Gaudenzio sul Celio.

Gaudenzio (latino: Gaudentius; ... – ...; fl. 398-409) è stato un senatore e governatore romano.

Di famiglia senatoriale, Gaudenzio era amico dell'influente Quinto Aurelio Simmaco, che lo raccomandò presso Minervio e Cecina Decio Albino (due alti funzionari della corte imperiale) nel 398/399.[1] Nel 401 era alla corte imperiale; in tale occasione intercedette affinché l'imperatore Onorio desse il suo consenso a un matrimonio tra due cugini, parenti di Simmaco.[2] Nel 409, sette anni dopo la morte del suo amico e protettore, ricopriva la carica di vicarius Africae; in tale qualità ricevette un rescritto imperiale, conservatosi nel Codice teodosiano.[3]

È stato identificato con il Gaudentius che possedette una villa sul Celio,[4] eretta tra la Basilica Hilariana e la domus dei Simmaci, e probabilmente l'Antinoo Casali.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Simmaco, Lettere, IV 38, VII 45.
  2. ^ Simmaco, Lettere, IX 133. Spinola, p. 968.
  3. ^ Codice teodosiano, VII.15.1, datato 29 aprile 409.
  4. ^ 41°53′09.08″N 12°29′51.25″E / 41.885856°N 12.497569°E41.885856; 12.497569
  5. ^ Spinola.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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