Luís Carlos Tóffoli

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Gaúcho
Nazionalità Bandiera del Brasile Brasile
Altezza 179 cm
Peso 85 kg
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1995
Carriera
Giovanili
197?-1981Flamengo
Squadre di club1
1982-1984Flamengo0 (0)
1984-1985XV de Piracicaba7+ (9)[1]
1985-1986Grêmio0 (0)
1986-1987Yomiuri16 (9)
1987-1988Santo André7+ (7)[1]
1988-1989Palmeiras40 (15)
1989-1993Flamengo44 (18)
1993Lecce5 (0)
1994Boca Juniors0 (0)
1994Atlético Mineiro15 (2)
1995Ponte Preta8+ (9)[1]
1995Fluminense11 (1)
Carriera da allenatore
2010Mixto
2011Luverdense
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Luís Carlos Tóffoli, noto anche come Gaúcho (Porto Alegre, 7 marzo 1964San Paolo, 17 marzo 2016[2]), è stato un calciatore brasiliano, di ruolo attaccante.

Nel 1991, col Flamengo, fu il capocannoniere del Campionato Carioca dello Stato di Rio de Janeiro, con 17 gol.

Nella sua carriera vinse due titoli: il Campionato Carioca nel 1991 e il Campionato Brasiliano nel 1992, sempre con il Flamengo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Smessi gli scarpini, nel 2001 fondò il club calcistico del Cuiabá Esporte Clube, diventandone il primo presidente. La squadra vinse il Campionato di Calcio del Mato Grosso per due volte, nel 2003 e nel 2004.

È morto a 52 anni, il 17 marzo 2016, a causa di un tumore alla prostata.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Brasiliano di origini italiane (Montebelluna, in provincia di Treviso). Comincia la sua carriera nelle giovanili del Flamengo. Poi veste le maglie del XV de Piracicaba, del Gremio, dello Yomiuri (Japan Soccer League) e del Santo André, prima di passare ai biancoverdi del Palmeiras.

Nel Palmeiras ha giocato come portiere contro il Flamengo, nel campionato 1988. Nell'occasione Zetti, il portiere titolare lasciò il campo per una frattura alla tibia e Gaúcho indossò la maglia numero 1, parando due rigori ad Aldair e Zinho.[senza fonte]

Nel 1989 tornò al Flamengo, suo club d'origine. Nel 1991 vinse il titolo capocannoniere del campionato Carioca con 17 reti. I suoi gol permisero, inoltre, al Flamengo di vincere il Campionato brasiliano del 1992. Nella stagione 1990-1991, arriva 7º come attaccante più prolifico del mondo secondo la IFFHS.

Nel 1993 fu ingaggiato dal Lecce, dove rimase solo un anno, poiché l'esperienza in Italia fu disastrosa. Presentato alla stampa come l'uomo dai 400 gol in carriera, non riuscì mai a dimostrare il suo valore, giocando appena 5 gare. Anzi, anche per via del calcio di rigore fallito nella partita contro il Foggia (calciato debolmente e centralmente tanto da permettere al portiere Francesco Mancini, che già aveva fatto un passo verso destra, di ritornare in posizione e bloccare il pallone), è ricordato come uno dei giocatori più deludenti del calcio italiano[3].

Nel 1994 Toffoli fece ritorno nel calcio brasiliano, all'Atlético Mineiro, dove formò il reparto d'attacco con Renato Gaúcho, Neto ed Éder Aleixo.

Nel corso del 1995 vestì le maglie di Ponte Preta e Fluminense, dove terminò la sua carriera a 31 anni.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni statali[modifica | modifica wikitesto]
Flamengo: 1991
Grêmio: 1985, 1986
Flamengo: 1982, 1984, 1989
Flamengo: 1983, 1991
Flamengo: 1991
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Flamengo: 1982, 1983, 1992
Flamengo: 1990
Yomiuri: 1986-87
Yomiuri: 1987

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1991 (8 gol)
1991 (3 gol, a pari merito con José Borrelli, Charles e Sergio Martínez)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Presenze e reti relative al Campionato Paulista.
  2. ^ Addio al "Gaucho" Toffoli, bomber mai sbocciato in maglia giallorossa, articolo del 18 marzo 2016 su salentosport.net
  3. ^ Cristian Vitali, Calciobidoni - Non comprate quello straniero, Piano B Edizioni, Giugno 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enciclopédia do Futebol Brasileiro, Volume 1 - Lance, Rio de Janeiro: Aretê Editorial S/A, 2001.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]