Gaspar Alfonso Pérez de Guzmán

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Gaspar Alfonso Pérez de Guzmán
Duca di Medina Sidonia[1]
In carica1636 –
1664
PredecessoreJuan Manuel Pérez de Guzmán, VIII duca di Medina Sidonia
SuccessoreGaspar Juan Pérez de Guzmán
Nome completoGaspar Alonso Pérez de Guzmán y Gómez de Sandoval y Rojas
Altri titoliMarchese di Cazaza
Conte di Niebla
NascitaValladolid, 2 agosto 1602
MorteDueñas, 4 novembre 1664 (62 anni)
PadreJuan Manuel Pérez de Guzmán, VIII duca di Medina Sidonia
MadreJuana Gómez de Sandoval
ConsorteAna María Pérez de Guzmán

Gaspar Alfonso Pérez de Guzmán, IX duca di Medina Sidonia, VII marchese di Cazaza, XIII conte di Niebla, (in spagnolo: Gaspar Alonso Pérez de Guzmán y Gómez de Sandoval y Rojas) (Valladolid, 2 agosto 1602Dueñas, 4 novembre 1664), è stato un nobile spagnolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio di Juan Manuel Pérez de Guzmán, VIII duca di Medina Sidonia, e di sua moglie, Juana Gómez de Sandoval, figlia del Duca di Lerma e favorito di Filippo III. Era il fratello di Alonso Pérez de Guzmán, XII conte di Niebla, e di Luisa de Guzman, futura regina consorte e reggente del Portogallo.

Nel 1603, con la nomina di suo padre a comandante della Galeras di Spagna, la famiglia si trasferì a El Puerto de Santa María. Trascorse l'infanzia tra le residenze di suo padre e quelle di suo nonno, quando nel 1615 ereditò il titolo di Marchese di Cazaza. Si stabilì definitivamente a Sanlúcar.

Matrimoni[modifica | modifica wikitesto]

Primo Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 26 novembre 1622 a Sanlúcar de Barrameda[1], sua zia Ana María Pérez de Guzmán (1600-1637), figlia di Alonso Pérez de Guzmán. Ebbero sei figli ma solo uno raggiunse l'età adulta:

  • Manuel de Guzmán;
  • Gaspar Juan Pérez de Guzmán (1630-1667), sposò Antonia de Haro, non ebbero figli;
  • Francisco de Guzmán;
  • Juan Alfonso de Guzmán;
  • Luisa de Guzmán;
  • Gaspar Alfonso de Guzmán;

Nel 1636 successe al padre come Duca di Medina Sidonia.

Secondo Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1640 sposò, Juana Fernández de Córdoba (4 aprile 1601-1680), figlia di Alonso Fernández de Córdoba. Ebbero tre figli:

L'esilio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1641 guidò la rivolta contro il dominio spagnolo andaluso. Il duca aveva il sostegno del suo cognato, Giovanni IV del Portogallo, ma l'aiuto navale promesso dalla Francia e dai Paesi Bassi non arrivò.

Grazie al suo alto rango, alla sua fortuna e ai suoi legami famigliari, Filippo IV lo risparmiò, ma in cambio perse la ricca città di Sanlúcar de Barrameda e pagò una multa di duecentomila ducati come un regalo al re.

Costretto a non tornare nei suoi domini andalusi, fu esiliato in Castiglia. Una volta infranse tale obbligo e fu arrestato e imprigionato nel Castello di Coca.

In seguito si stabilì a Tordesillas e poi a Valladolid.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 4 novembre 1664 a Dueñas. Il funerale si tenne nella Cattedrale di Valladolid.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (ES) Juan Miguel Soler Salcedo, Nobleza española: grandeza inmemorial 1520, Madrid, Editorial Visión Libros, 2008, p. 303.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN44732639 · ISNI (EN0000 0000 0776 0329 · BAV 495/337910 · CERL cnp01338141 · LCCN (ENn2013048270 · GND (DE104090308 · BNF (FRcb12324382b (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2013048270