Gallinago media

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Croccolone
Gallinago media
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)
Classificazione scientifica
Dominio Eukarya
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Ordine Charadriiformes
Sottordine Scolopaci
Famiglia Scolopacidae
Genere Gallinago
Specie G. media
Nomenclatura binomiale
Gallinago media
Latham, 1787
Uovo di croccolone

Il croccolone (Gallinago media, Latham 1787) è un uccello della famiglia degli Scolopacidae dell'ordine dei Charadriiformes.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Gallinago media non ha sottospecie, è monotipica.

Aspetti morfologici[modifica | modifica wikitesto]

Molto simile al beccaccino, se ne distingue per avere dimensioni leggermente maggiori, becco più corto e parti inferiore estesamente barrate (compreso il sottoala). Presenta le copritrici del sopra-ala con apici chiari che da posato formano evidenti strisce bianche e le timoniere laterali bianche.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questo uccello niifica principalmente in Russia, Bielorussia e Norvegia, ma anche in Polonia, Svezia, Ucraina, Kazakistan e Repubbliche Baltiche. Ad agosto si sposta a sud e a est: si incontra in Turchia e Cipro, nell'Europa mediterranea, compresa l'Italia, e in Egitto. Ad ottobre migra ancora più a sud in Africa, dalla fascia di Mauritania e Sudan fino alla Namibia e il Mozambico. È di passo nell'Africa nord-occidentale e occidentale, nella Penisola Iberica, nella Penisola Arabica, in India e Myanmar. È estinto in Germania, Paesi Bassi, Danimarca e forse anche in Finlandia.

Cultura popolare e caccia[modifica | modifica wikitesto]

Il croccolone deriva il suo nome dal verso emesso simile ad un gorgoglio.[1] Ha carni saporite ed è soggetto alla caccia, come il beccaccino e il frullino. La caccia al croccolone compare nei libri di Tolstoi, in particolare in Anna Karenina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Croccolone / Gallinago media, su migratoria.it, 7 aprile 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 578 · LCCN (ENsh2009008562 · J9U (ENHE987007554664805171
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