Dermoptera

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Dermotteri
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
(clade) Amniota
Classe Mammalia
Infraclasse Eutheria
Superordine Euarchontoglires
(clade) Euarchonta
Ordine Dermoptera
Illiger, 1811
Famiglia Cynocephalidae
Simpson, 1945
Generi
  • vedi testo

I Dermotteri (Dermoptera) o Galeopiteci sono un ordine di mammiferi placentati del sud-est asiatico, chiamati comunemente colughi o lemuri volanti.
Nonostante questi animali siano i più abili planatori tra tutti i mammiferi, non sono realmente in grado di volare. Di fatto, il nome "lemuri volanti" in realtà è inappropriato, dal momento che non sono nemmeno veri lemuri.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Euarchontoglires
Glires

Rodentia

Lagomorpha

Euarchonta

Scandentia

Dermoptera

Plesiadapiformes

Primates

L'ordine comprende un'unica famiglia vivente, i Cinocefalidi, che raggruppa due generi, ciascuno con una sola specie:

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Formula dentaria
Arcata superiore
3 2 1 2 2 1 2 3
3 2 1 3 3 1 2 3
Arcata inferiore
Totale: 34
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Questi animali sono relativamente grossi per essere completamente arboricoli: con una lunghezza di 35-40 centimetri e un peso di 1 o 2 chili, sono comparabili in quanto a dimensioni a un opossum di media taglia o a un grande scoiattolo volante. I colughi possiedono zampe piuttosto allungate di uguale lunghezza, una coda di taglia media e una corporatura abbastanza leggera. La testa è piccola, con grandi occhi posti in avanti per un'eccellente visione binoculare e piccole orecchie tondeggianti.

La loro caratteristica maggiormente distintiva, comunque, è la membrana di pelle che si estende tra le loro zampe posteriori e quelle anteriori, e che consente loro di planare per lunghe distanze tra un albero e l'altro. Di tutti i mammiferi planatori, i colughi sono quelli meglio adattati: la loro membrana, o patagio, è grande quanto può essere geometricamente possibile. Questa membrana parte dalle scapole per arrivare alle "mani", e dalla punta delle dita arriva fino alla punta dei "piedi"; e ancora, dalle zampe posteriori si estende fino alla coda. Contrariamente a ogni altro mammifero planatore, anche gli spazi tra le dita sono ricoperti da una membrana interdigitale per accrescere la superficie totale, come nei pipistrelli.

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Come si nota nello schema riportato sopra, i dermotteri sembrerebbero essere strettamente imparentati con i primati e con un gruppo di mammiferi estinti, i plesiadapiformi. Le somiglianze si basano principalmente sulla struttura del cranio e su quella degli arti, vagamente simili a quelli dei primati primitivi.

Alcune forme ascritte ai dermotteri sono note per pochi fossili della dentatura e delle mascelle risalenti al Paleocene e all'Eocene inferiore in Nordamerica. In particolare, la famiglia dei plagiomenidi (Plagiomenidae) sembrerebbe essere vicina all'origine dei dermotteri. Animali come Planetetherium e Plagiomene sono spesso ricostruiti con una membrana simile a quella degli attuali galeopiteci, anche se non vi è alcuna prova evidente. Resti simili ritrovati nelle regioni artiche del Canada, appartenenti al genere Ellesmene, dimostrano se non altro che questi animali un tempo abitavano latitudini settentrionali, e che il clima doveva essere decisamente più caldo di quello attuale. Recenti ritrovamenti di crani più completi sembrerebbero però dimostrare che i plagiomenidi possedevano una struttura molto diversa da quella degli attuali galeopiteci, e forse non erano strettamente imparentati.

Fossili di un più probabile antenato dei galeopiteci, Dermotherium, sono stati rinvenuti in strati dell'Eocene superiore (circa 37 milioni di anni fa) in Thailandia, Myanmar e Pakistan. La scoperta di questi resti, per lo più denti e mandibole, è molto importante perché testimonia la grande antichità dei dermotteri in Asia. Ciò dimostrerebbe, inoltre, che la loro attuale distribuzione può essere considerata un "relitto"; la loro estinzione nel subcontinente indiano è probabilmente dovuta agli eventi paleogeografici originatisi dalla collisione tra India ed Eurasia, che portarono forti cambiamenti climatici alla fine dell'Oligocene (circa 25 milioni di anni fa).

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