Gaia De Laurentiis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
De Laurentiis nel 2015

Gaia de Laurentiis (Roma, 25 febbraio 1970) è un'attrice e conduttrice televisiva italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Carlo Battistoni, regista teatrale, e Lucia De Laurentiis, insegnante di pianoforte da cui ha mutuato il cognome d'arte[1], Gaia De Laurentiis fu studentessa al liceo francese Chateaubriand di Roma[2], e a 17 anni si sottopose a un provino per essere ammessa ai corsi del Piccolo di Milano[1][3] dal quale uscì diplomata nel 1990[1].

Dopo il diploma di teatro fu Margherita nel Faust di Goethe riadattato da Giorgio Strehler (1989-90) e, a seguire, Clarice nell'Arlecchino di Goldoni sempre per lo stesso regista[4] e, nel 1991, apparve in un film Rai per la TV diretto da Carlo Carlei, Capitan Cosmo, insieme a Walter Chiari nel suo ultimo ruolo prima della morte[4]; il film, primo esperimento cinematografico in alta definizione in Italia, uscì, tuttavia, solo due anni più tardi. Negli anni novanta ha avuto anche alcune esperienze come doppiatrice, come nella serie animata giapponese Zorro, dove presta la voce al personaggio di Lolita.

Nel 1992 esordì in televisione su Rete 4 con Senza fine[5], sceneggiato televisivo ritirato quasi subito dalle scene e rimesso in onda a inizio 1993 come Camilla… parlami d'amore ma chiuso di nuovo dopo due puntate[6], e più tardi fu su Canale 5 alla guida di Target[7], programma domenicale in seconda serata condotto per quattro anni fino al 1997. In seguito, oltre all'impegno di attrice teatrale, cinematografica e televisiva come Sei forte, maestro (2000) e Io e mamma (2007), condusse l'edizione 1997-98 di Ciro, il figlio di Target, su Italia 1.

Negli anni duemila, oltre a proseguire la sua carriera d'attrice, ha condotto nel sabato pomeriggio di Canale 5 la trasmissione Changing Rooms - Camera a sorpresa nel 2004, mentre dal 2008 è una delle inviate per la trasmissione di Rete 4 Stranamore e conduce alcune trasmissioni per il canale della piattaforma Sky, Leonardo. È inoltre conduttrice di alcune televendite per i programmi Mediaset. Tra i suoi ultimi spettacoli, nel 2006, assieme all'attrice Valeria D'Obici, è Buonanotte mamma, tratto dall'omonimo film, sceneggiato da Marsha Norman.

Nel 2015 entra a far parte del cast della quindicesima e ultima stagione di CentoVetrine nel ruolo di Gaia Fanizza. Nel 2016 è tra i protagonisti di due cortometraggi: Deathless, diretto da David Melani, e Stella Amore, per la regia di Cristina Puccinelli. Dal 22 febbraio 2017 torna dopo diversi anni alla conduzione televisiva presentando il programma Missione Green, in onda in seconda serata su La5. È anche attrice di teatro, portando in scena, tra l'altro, dalla stagione 2016/2017, L’inquilina del piano di sopra di Pierre Chesnot, per la regia di Stefano Artisunch e a fianco di Ugo Dighero.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Durante la puntata de La Domenica Sportiva del 10 novembre 2002, in cui era stata invitata in qualità di tifosa della Roma, Gaia De Laurentiis auspicò il fallimento dei rivali della Lazio[8], ironizzando anche sul nuovo nome che la società avrebbe dovuto adottare dopo la rifondazione ("Ciociaria 1900")[9]. La SS Lazio, nella persona del direttore generale Massimo Cragnotti, diede mandato all'avvocato Ugo Longo di querelarla[9]; inoltre, l'attrice ricevette minacce, telefonate anonime e insulti da parte di alcuni ultras biancocelesti[10] (in una trasmissione radiofonica venne anche svelato il suo indirizzo privato)[8]. La domenica successiva sia il conduttore della trasmissione Massimo Caputi[8] sia la stessa De Laurentiis, ospite della trasmissione di Maurizio Costanzo, chiesero scusa ai sostenitori della Lazio[11].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

  • Capitan Cosmo, regia di Carlo Carlei - film TV (1996)
  • Estatico barocco, regia di Adriano Kestenholz - cortometraggio (1994)
  • Cuori al verde, regia di Giuseppe Piccioni (1996)
  • L'enfer vert, regia di Philippe Bensoussan – film TV (1996)
  • Pulcinella, regia di Marisa Vesuviano – film TV (1996)
  • Mi sei entrata nel cuore come un colpo di coltello, regia di Cecilia Calvi (1998)
  • Così come la vita, regia di Roberta Orlandi (2001)
  • Deathless, regia di David Melani - cortometraggio (2016)
  • Stella amore, regia di Cristina Puccinelli - cortometraggio (2016)
  • Apri le labbra, regia di Eleonora Ivone - cortometraggio (2019)

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Massimiliano Chiavarone, Gaia De Laurentiis: «Milano? Un baule coi ricordi di un’adolescente cresciuta troppo in fretta», in il Giorno, 15 marzo 2015. URL consultato il 4 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2022).
  2. ^ Gaia De Laurentiis: «Non li capisco, non hanno motivi», in Corriere della Sera, 20 dicembre 2000, p. 50.
  3. ^ La storia e i corsi, su piccoloteatro.org, Milano, Piccolo Teatro. URL consultato il 4 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2022).
  4. ^ a b Con Fiorello dietro le quinte di «Target», in La Stampa, Torino, 20 dicembre 1993, p. 23. URL consultato il 4 settembre 2022.
  5. ^ Silvia Fumarola, «Senza fine»: non solo amori e tante lacrime, in la Repubblica, 2 giugno 1992. URL consultato il 4 settembre 2022.
  6. ^ «Camilla» sparisce da Rete 4, in La Stampa, Torino, p. 23. URL consultato il 4 settembre 2022.
  7. ^ Alessandra Comazzi, Nella classifica di «Target» c'è posto pure per la concorrenza, in La Stampa, Torino, 29 dicembre 1993, p. 22. URL consultato il 4 settembre 2022.
  8. ^ a b c Roberto Fedi, Alieni domenicali, drammaturgia.it, 18 novembre 2002.
  9. ^ a b Calcio, Lazio pronta a querelare Gaia de Laurentis, La Repubblica, 11 novembre 2002.
  10. ^ Minacce per Gaia de Laurentiis, film.it.
  11. ^ Calcio: Gaia de Laurentis fa le scuse a irriducibili Lazio, su Adnkronos, 18 novembre 2002. URL consultato il 26 novembre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN233478381 · SBN MODV159555 · WorldCat Identities (ENviaf-233478381