Gaetano Canelles

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Gaetano Canelles

Gaetano Canelles (Cagliari, 11 gennaio 1876Cagliari, 2 aprile 1942) è stato un poeta e magistrato italiano, personalità di spicco della Cagliari della prima metà del XX secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente ad una storica famiglia cagliaritana, don Tatàno nacque da don Efisio e donna Anna Ballero nel quartiere di Castello a Cagliari.

Si laureò in giurisprudenza all'università di Cagliari e iniziò presto la carriera forense, favorita dalla ampia cultura storica e letteraria (tra i suoi avi diretti si può ricordare Giuseppe Zatrillas uno dei più celebri letterati spagnoli del XVII secolo).

Personalità di spicco nella società di Cagliari, si è distinto per aver composto diversi lavori poetici sia in casteddaiu, la versione propria del suo quartiere (e che ha tradizioni letterarie) della lingua sarda campidanese sia in cagliaritano popolare.

Ebbe molta notorietà come pubblico ministero ma la sua maggiore celebrità la raggiunse componendo poesie e composizioni in versi popolari, raccontando e descrivendo in modo talvolta provocatorio la vita e la società cagliaritana in piena trasformazione dopo la fine della prima guerra mondiale[1].

Si è dedicato a diversi studi giuridici; è del 1904 la sua pubblicazione riguardante le possibili applicazioni del primo capoverso dell'articolo 203 del Codice penale.[non chiaro].

Negli anni trenta ricoprì la carica di sostituto procuratore generale del re presso la corte d'appello della Sardegna.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Si sposò nel 1900 con Regina Cocco Alberti, appartenente all'alta borghesia cagliaritana, da cui ebbe Enrica, Caterina, Anna ed Efisio. La moglie ed Enrica morirono prematuramente a distanza di pochi anni. In seguito si risposò con Giuseppina Puddu, appartenente ad una famiglia nobile originaria della Marmilla, da cui ebbe Maria Priama, Nicolò, Maria Cecilia e Cosimo.

Poesie[modifica | modifica wikitesto]

I lavori sono ricchi di contrasti emotivi, sociali e morali, uniti spesso tra loro da una sottile e tagliente vena umoristica. Le tematiche trattate sono fortemente legate ai luoghi raccontati ed ai personaggi descritti, spesso contestualizzati nella società cagliaritana degli anni venti e trenta del XX secolo.

  • A sa pischera de Ponti
  • Is tempus de oi (Al giorno d'oggi)
  • Sa litturina (La littorina)
  • Sant'Efis (Sant'Efisio)
  • Sordaus avieris e marineris (Soldati, aviatori e marinai)
  • Su "don" de is preris sardus (Il "don" dei preti sardi)
  • Su majolu (Il "maiolo")
  • Su "Surcu"
  • A Pinella

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Sull'applicabilità del primo capoverso dell'art. 203 del Codice penale, C. Tessitori, 1904.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Lallai Gaetano Canelles ed. Della Torre 2017

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Almanacco di Cagliari, 1985.
  • Francesco Floris, La grande enciclopedia della Sardegna, Newton & Compton, Roma, 2002, ad vocem.
  • Maria Itria Manai, Gaetano Canelles e le sue poesie, tesi di laurea in Lettere, relatrice Maria Giovanna Sanjust, Universita degli studi di Cagliari, a.a. 2003-2004.
  • Giampaolo Lallai Gaetano Canelles C'era una volta Cagliari ed. Della Torre 2017
  • Enrico Tola Grixoni, Alberi genealogici: Canelles, Associazione Araldica Genealogica Nobiliare della Sardegna, Cagliari, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Albero genealogico della casata Canelles Archiviato il 12 luglio 2012 in Internet Archive.
Poesia:Su majolu

Controllo di autoritàVIAF (EN7635151837998120520004 · ISNI (EN0000 0004 9713 9358 · SBN CAGV018273 · GND (DE1151822558 · WorldCat Identities (ENviaf-7635151837998120520004
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