Gabriele Pennacchioli

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Gabriele Pennacchioli (Origgio, 29 ottobre 1961) è un fumettista, animatore e story artist italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si laurea in Belle Arti e frequenta una scuola di animazione[1]. Esordì nel 1980 come disegnatore di Diabolik[2][1][3], alternandosi a Sergio Zaniboni (disegnatore a cui si ispira dichiaratamente) nella realizzazione a matita delle storie[2]. Nello stesso periodo è inoltre impegnato a lavorare per Il Monello[2][1] e Intrepido[2][1], oltre che a collaborare con lo staff di Gianni Bono[1]. Successivamente il suo nome appare anche su Il Giornalino[2][1], dove si alterna a Zaniboni nei disegni di Reporter Blues[1]. Dopo essersi occupato del restyling grafico di Intrepido, nel 1988 passa a Corrier Boy e nel 1990 alla Sergio Bonelli Editore per disegnare Dylan Dog[2][1][3] e Martin Mystère[1].

Sono queste le sue ultime apparizioni fumettistiche: Pennacchioli decide infatti di trasferirsi a Londra per dedicarsi all'animazione in uno studio aperto da Steven Spielberg verso la fine degli anni Novanta, dove collabora a Balto. La sua nuova attività lo porta a lavorare in diversi studi in giro per l'Europa: a Monaco di Baviera, ad esempio, realizza il cortometraggio The Shark and the Piano insieme ad Alessandro Carloni[4], mentre di nuovo a Londra anima il protagonista del film Sinbad[4][3].

Dopo questa produzione viene arruolato dalla Dreamworks, per cui si occupa di successi internazionali come Kung Fu Panda[4][3], Shrek[4][3] e Dragon Trainer[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Gabriele Pennacchioli, su sergiobonelli.it, Sergio Bonelli Editore, 9 maggio 2013. URL consultato l'8 aprile 2018.
  2. ^ a b c d e f Disegnatori, su Diabolik Club. URL consultato l'8 aprile 2018.
  3. ^ a b c d e La prigione di carta – Intervista a Gabriele Pennacchioli, su Cravenroad7, 11 luglio 2011. URL consultato l'8 aprile 2018.
  4. ^ a b c d e Gabriele Pennacchioli, su superEva, giugno 2008. URL consultato l'8 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2018).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN233117241 · ISNI (EN0000 0004 1978 284X · SBN MODV117010 · GND (DE1061463893 · WorldCat Identities (ENviaf-233117241
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