Gabriele Mainetti

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Gabriele Mainetti

Gabriele Mainetti (Roma, 7 novembre 1976) è un regista, attore, compositore e produttore cinematografico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si laurea in Storia e Critica del Cinema presso l'Università degli Studi Roma Tre. Frequenta corsi di regia, direzione della fotografia, produzione e sceneggiatura presso la Tisch School of the Arts di New York. La sua formazione d'attore è legata ai laboratori e ai corsi tenuti a Roma da Beatrice Bracco, Francesca De Sapio, Nicolaj Karpov[1] e Michael Margotta. È protagonista di film per il grande schermo come Il cielo in una stanza e Un altr'anno e poi cresco e di fiction televisive quali Stiamo bene insieme, La omicidi e Tutti per Bruno. Firma le colonne sonore dei suoi cortometraggi e di alcuni documentari, ma la sua vera passione è la regia.

Con il cortometraggio Basette (2008) con Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Daniele Liotti e Luisa Ranieri, partecipa ad oltre 50 festival tra cui il Locarno Film Festival ed è candidato al Nastro d'argento 2008 dove riceve una menzione speciale per la sceneggiatura e i migliori attori (Luisa Ranieri e Daniele Liotti). Nel 2011 fonda la società di produzione Goon Films, con la quale realizza il cortometraggio Tiger Boy, vincitore del Nastro d'argento 2013 e finalista ai Globi d'Oro 2012 e al David di Donatello 2012 oltre che secondo classificato al 42º Giffoni Film Festival. Il corto è stato poi selezionato dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences tra i 10 finalisti per la nomination all'Oscar all'86ª edizione del premio, nella categoria miglior cortometraggio, non rientrando tuttavia nella cinquina.

Nel 2015, sempre con la Goon Films, realizza il suo primo lungometraggio Lo chiamavano Jeeg Robot. Il film è stato presentato in anteprima alla decima edizione della Festa del Cinema di Roma il 17 ottobre 2015 ed in seguito al Lucca Comics & Games 2015 il 30 ottobre 2015. Il film è stato distribuito nelle sale italiane dal 25 febbraio 2016[2] ed ha ricevuto un'accoglienza positiva sia dal pubblico, con più di 5 milioni di euro d'incassi a fronte di 1.700.000 euro di budget, sia dalla critica. Ha ottenuto 16 nomination ai David di Donatello 2016 ed ha portato a casa ben 7 statuette (tra cui miglior produttore, miglior regista esordiente e il Mercedes-Benz Future Award assegnati allo stesso Mainetti). Nel 2021 realizza, sempre con la Goon Films, il suo secondo film Freaks Out. Anche questo ottiene 16 nomination ai David di Donatello 2022 e ne vince 6, tra cui miglior produttore.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Compositore[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gino Moliterno, Historical Dictionary of Italian Cinema, Rowman & Littlefield, 2021, p. 288.
  2. ^ Tina G. Neri, Intervista a Gabriele Mainetti, regista di ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, tra fumetti e film, in Fumettologica, 25 febbraio 2016. URL consultato il 3 marzo 2016.
  3. ^ Gabriele Mainetti - musicisti - filmografie, su Filmitalia. URL consultato il 19 ottobre 2021.

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