Franz Maria d'Asaro

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Franz Maria d'Asaro (a destra) e l'astronauta americano John Glenn

Franz Maria d'Asaro (Palermo, 8 giugno 1925Roma, 24 agosto 2004) è stato un giornalista, poeta e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Redattore, inviato e poi condirettore e direttore responsabile del Secolo d'Italia dal 1953 al 1963; insieme a Nino Tripodi fu uno degli animatori del Secolo Cultura, la terza pagina del quotidiano missino.[1]

Collaborò anche con il settimanale Il Nazionale, diretto da Ezio Maria Gray, e dal 1960, quando Renato Angiolillo lo chiamò per raccontare le Olimpiadi del 1960, fu capocronista per un decennio del quotidiano Il Tempo.[2] Con Armando Plebe diresse il mensile Cultura di destra.[3]

Compose anche poesie[4][5]; si impose all'attenzione della critica e della stampa con il poema Assalto allo spazio[6], letto in Campidoglio in presenza dell'astronauta americano John Glenn, per il quale ottenne il premio nazionale cinematografico e televisivo «Marc'Aurelio d'oro» e l'Università di Friburgo lo acclamò «poeta dell'anno».[7] Paola Borboni utilizzò Assalto allo spazio quale conclusione del suo Recital spaziale, insieme a Luna lunatica di Riccardo Bacchelli.[8][9]

Nel marzo 1973 la sua raccolta poetica Pianeti di vetro fu presentata a Roma, nel salone del Palazzo Pallavicini, da Luigi Barzini, Francesco Grisi, Aldo Palazzeschi, Ettore Paratore, Claudio Quarantotto e Vittorio Vettori; alcune poesie furono interpretate da Ubaldo Lay.[10]

Già vincitore del Premio Tripoli[11], nel 1987 ricevette il Premio simpatia: l'Oscar capitolino dato a coloro i quali si sono distinti nel sociale. Fu membro dell'Accademia tiberina[12].

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Con sentenza 3 maggio - 19 giugno 1985 il Tribunale di Roma condannò Franz Maria d'Asaro, Giorgio Almirante e il senatore Michele Marchio al risarcimento di 365 milioni di lire nei confronti di un gruppo di magistrati diffamati da un articolo sul Secolo d'Italia.[13] Il movente era la perplessità del D'Asaro riguardo alla medaglia d'oro conferita a Rosario Bentivegna sulla strage di Via Rasella a Roma, che provocò il successivo massacro delle Fosse Ardeatine.[senza fonte]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • I... datteri matureranno..., prefazione di Rodolfo Graziani, Roma, Unitas, 1949.
  • Eritrea S.O.S., prefazione di Alfredo Cucco, Palermo, Vespri d'Italia, 1950.
  • Coriandoli al sole, Reggio Calabria, Meridionale, 1951.
  • L'ultima estate, prefazione di Diego Fabbri, Milano, Cavallotti, 1967. Selezionato al Premio Viareggio[14][15]
  • Noi adulteri, prefazione di Flora Antonioni, Roma, Trevi, 1969.[16]
  • Pianeti di vetro. Antologia lirica, prefazione di Vittorio Vettori, Palermo, Ila Palma, 1973.
  • Il “fascismo” di Peron, Roma, Silva & Ciarrapico, 1973.
  • Kurdistan. Nazione fantasma, Palermo, Ila Palma, 1976.
  • C'era una volta la Sicilia, Palermo, Thule, 1979.
  • Dalla Libia italiana alla Libia di Gheddafi, Roma, Nuove Prospettive, 1981.
  • Asmara chiama Roma non risponde, Roma, Nuove prospettive, 1982.
  • Socialismo e nazione, con Enrico Landolfi, Roma, Ciarrapico, 1985, ISBN 88-7518-067-9.
  • Tien An Men e dintorni. Testimonianze di ieri per la storia di domani, Palermo, Ila Palma, 1990, ISBN 88-7704-097-1.
  • Evola: profeta del futuro, Palermo, ISSPE, 2000.
  • Gli asterischi, Roma, Nuove Idee, 2006, ISBN 88-7557-155-4.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Mammone, Transnational Neofascism in France and Italy, New York, Cambridge University Press, 2015, p. 110.
  2. ^ Maurizio Piccirilli, Addio al collega Franz Maria d'Asaro, in Il Tempo, 25 agosto 2004, p. 14 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2015).
  3. ^ Giornalisti: è morto Franz Maria d'Asaro, su adnkronos.com, 24 agosto 2004.
  4. ^ Giuseppe Zagarrio, Febbre, furore e fiele, Milano, Mursia, 1983, p. 301.
  5. ^ MILANO: Poesie di Franz D'Asaro, in Caleidoscopio Ciac, n. 1797, marzo 1967. URL consultato il 13 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Anna Bellio, Novecento... Chiari di Luna (PDF), in Cigni, Leopardi e altri poeti: percorsi di letteratura tra Sette e Novecento, Milano, ISU Università cattolica, 2000, p. 264.
  7. ^ Cecchini-Orilia, p. 107.
  8. ^ Maurizio Romito, I commenti musicali di Bruno Maderna, in Nuova rivista musicale italiana, n. 2, 2000, p. 263.
  9. ^ Elda A. Vernara, Il teatro di prosa, in Studi Romani, 1º ottobre 1968, p. 513.
  10. ^ Rec. a: "Pianeti di vetro", in La Fiera Letteraria, n. 1, 1974, p. 20.
  11. ^ Francesco Prestopino, Versi sulla sabbia: la poetica coloniale di Libia, Milano, La vita felice, 2003, p. 79.
  12. ^ Accademici: letterati, poeti, filosofi, su accademiatiberina.it.
  13. ^ Giorgio Bocca, Il malessere della giustizia, in la Repubblica, 27 settembre 1985.
  14. ^ Sandro Giovannini, Franz Maria d'Asaro (PDF), in Scrittori italiani, n. 1-4, 2004, p. 14 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2016).
  15. ^ Premio Viareggio, in Corriere della Sera, 4 luglio 1967, p. 2.
  16. ^ Giulietta Masina, "Mio marito mi bastona", in La Stampa, 1º novembre 1969, p. 19.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Cerri, Assalto allo spazio, in La Rivista di Bergamo, n. 6, giugno 1966, pp. 13-14.
  • Agata Italia Cecchini e Salvatore Orilia, Franz Maria D'Asaro, in Poeti siciliani del nostro tempo, Roma, Trevi, 1967, pp. 105-107.
  • Gennaro Malgieri, Franz D'Asaro, amico e maestro, in Percorsi di cultura e politica, n. 5, settembre-ottobre 2004, pp. 173-174.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Codirettore del Secolo d'Italia
Altri codirettori: Giorgio Almirante e Filippo Anfuso
Successore
Cesco Giulio Baghino 11 ottobre 1953 - 2 agosto 1963 Arturo Michelini
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