Francesco Zugno

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La Continenza di Scipione (c. 1750), Museo d'arte di San Paolo, San Paolo

Francesco Zugno (Venezia, 1709Venezia (?), 13 gennaio 1787) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Francesco Zugno nacque a Venezia nel 1709 e probabilmente vi morì nel 1787. Gli Zugno sono un'antica famiglia veneziana. Non solo Francesco, ma anche Giambattista Zugno è stato pittore e nel XV secolo sembra che abbia affrescato il nuovo Palazzo Ducale.[1] Il ramo bresciano degli Zugno annovera un Francesco Zugno (1574-1621) omonimo, che a volte è stato confuso con l'artista soggetto di questa voce.

Di Francesco Zugno abbiamo poche notizie biografiche. Pittore di successo, si formò presso l'Accademia di Pittura e Scultura di Venezia. Si sposò nel 1742, anno il cui realizzò gli affreschi nella chiesa di Fratta Polesine, nei pressi di Rovigo.[2] Il pittore veneziano, Alessandro Longhi scrisse che Francesco Zugno era incline alla malinconia e alla solitudine.[3]

Su consiglio di suo padre Faustin Zugno, entrò nello studio di Giambattista Tiepolo, intorno al 1730. Francesco aveva già una solida formazione pittorica e come discepolo del Tiepolo realizzò, tra il 1730 e il 1737, diverse opere pittoriche.

Successivamente ebbe la sua prima commissione, per dipinti nella chiesa e nel convento di San Lazzaro degli Armeni, a Venezia[4]: si trattava di un lavoro piuttosto lungo e complesso che si protrasse la 1737 al 1740. Comprendeva le due pale di Sant'Antonio Abate e quella di San Gregorio che battezza il re gli Armeni con gli scomparti laterali che in quattordici ovali rappresentano il Martirio di san Gregorio Armeno oltre ad un'Ultima Cena (ora perduta), tre affreschi sul soffitto della biblioteca (Giudizio di santa Caterina d'Alessandria al centro affiancato dai due tondi con i Padri della Chiesa orientale e occidentale) e alcuni fregi a chiaroscuro sempre a fresco. In tutti questi dipinti affiora assieme all'imitazione del maestro Tiepolo qualche reminiscenza riccesca filtrata dl Pittoni nonché un'attenzione all'opera del condiscepolo Fontebasso.[5]

Nell'estate del 1742 soggiornò a Fratta Polesine, ospite con la fresca moglie del conte Oroboni, per decorare a fresco il soffitto della parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. I tre comparti che presentano alcune scene dedicate ai santi titolari (la Consegna delle chiavi, i Martiri di san Pietro e san Paolo e la Gloria dei santi) rivelano una maggiore dimestichezza prospettica rispetto a quelli di San Lazzaro[6].

Ritratto di Francesco Zugno, incisione di Alessandro Longhi[7]

Nel settembre 1776 fu nominato maestro all'Accademia di Venezia; ma già in ottobre Zugno lasciò l'insegnamento, a causa del cattivo stato della sua salute. In seguito a un'infezione da tubercolosi si spense all'età di settantanove anni, nella sua casa veneziana, in Calle della Rosa, nel San Cassiano. Fu sepolto il giorno seguente, nel cimitero parrocchiale.[8]

Francesco Zugno, interprete dello stile rococò nei territori della Repubblica di Venezia, ha realizzato numerose opere, fra affreschi e tele, in Veneto, in Friuli e nel Bresciano. Suoi dipinti ad olio su tela e suoi disegni si trovano in molti musei e in collezioni private. Influenzato, agli inizi della sua carriera, da Giambattista Tiepolo e da Sebastiano Ricci, nell'ultima parte della sua vita si orientò verso uno stile contaminato da istanze neoclassiche. Col pittore di architetture Francesco Battaglioli ha collaborato alla realizzazione di dipinti, aggiungendo piccoli personaggi a tele dipinte con architetture.[9]

Il pittore Giovanni Scajario (1726-1792) copiò sue opere, per interpretarne soprattutto l'espressione delle figure.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Prime opere (1737-1746)

Abacuc e San Michele Arcangelo, affresco, 200x200 cm, Biblioteca del monastero di San Lazzaro degli Armeni, Venezia

Opere nella maturità (1747-1765)

Francesco Zugno, Apoteosi di San Maurizio, circa 1761, sagrestia della chiesa di San Maurizio, Venezia
  • La Fede, affresco, 1749 230×350 cm, chiesa di Ognissanti (Roncade), (Treviso).[16]
  • La Pace e La Religione, affresco in monocromia, 1749, 2 ovali 80×100 cm, chiesa di Ognissanti, Roncade, (Treviso).
  • Mosè, tela in monocromia, 1749, ovale 110×130 cm, chiesa di Ognissanti, Roncade, (Treviso).
  • Re David, tela in monocromia, 1749, ovale 110×130 cm, chiesa di Ognissanti, Roncade, (Treviso).
  • Visitazione della Beata Vergine Maria, tela, 1754 sagoma evoluta 200×160 cm, chiesa di Ognissanti Roncade, (Treviso).
  • Annunciazione, tela, sagoma evoluta 200×160 cm, 1754, chiesa di Ognissanti, Roncade, (Treviso).
  • Sacrificio di Melchisedec, tela, 1751, sagoma evoluta 360×200 cm, chiesa di Ognissanti, Roncade, (Treviso).
  • Apoteosi di san Zeno di Verona, olio su tela, 29,3x55 cm, Fitzwilliam Museum, University of Cambridge.
  • Madonna col Bambino e Santi, olio su tela, 118x68 cm, Ca' Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, Venezia.
  • Santa Cecilia, olio su tela, 1742 circa, 54x28,5 cm, Ca' Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, Sala 10, Venezia
  • Affreschi murali, Palazzo Capodilista, Padova.
  • Apoteosi di San Maurizio, olio su tela, 1761, 262x123cm, sagrestia della chiesa di San Maurizio (Venezia).
  • Gloria di Santa Margherita di Antiochia, pala d'altare, Oratorio di Santa Margherita di Antiochia, Padova.[17]
  • Ritratto del Procuratore Daniele Dolfin, olio su tela, 233x160 cm, Pinacoteca della Fondazione Querini Stampalia, Venezia.
  • Ritratto del Patriarca F M Giovanelli, olio su tela, 38x32 cm, Seminario Patriarcale, Venezia.
  • Guarigione dei lebbrosi e Guarigione di un paralitico, due oli su tela, 300x170 cm, Santa Maria degli Angeli (Murano).
  • Ciclo decorativo, 1761, chiesa di San Maurizio, Venezia (sagrestia).
  • Verità, Amore e Psiche, soffitto ovale, palazzi cinesi, reggia di Oranienbaum Lomonosov, San Pietroburgo.
  • Affreschi, Palazzo Muti Baglioni, Venezia.
  • Ifigenia portata al tempio e Sacrificio di Ifigenia, olio su tela, 59x4 cm, Staatsgalerie, Augusta.
  • Affreschi, 1764-1765, Palazzo Papafava dei Carraresi, Padova.
  • Apollo e Dafne e Pan con siringa, olio su tela, 1762-1763 circa, 132x87 cm, due medaglioni ovali, Musei civici agli Eremitani, Padova.
  • La presentazione dei Gracchi e la magnanimità di Scipione, olio su tela, 1765, 250x258 cm, Palazzo Labia, Venezia.
  • San Nicola di Bari e Santi, pala d'altare, 120×210, chiesa di Ognissanti, Roncade, (Treviso).
  • Cristo sotto la croce, tela, sagoma evoluta 125×160 cm, chiesa di Ognissanti, Roncade, (Treviso).

Opere della vecchiaia (1766-1775)

  • Pasti Nabal e Davide Abigail, olio su tela, 1765-1770, 55x75cm, Ca 'Rezzonico, Venezia.[18]
  • Sbarco di Marco Antonio e Cleopatra e Il bagno di Betsabea, olio su tela, 57x73 cm, collezione privata.[18]
  • Decorazione ad affresco, chiesa di Istrana, (Treviso).
  • Trionfo di Apollo e Musica e Scene galanti, Ridotto del Teatro Grande (Brescia).[19]
  • Ritratto di dama, olio su tela, 47x36 cm, Accademia Carrara, Bergamo.
  • Capricci, otto oli su tela, 1765-1770, ex collezione Italico Brass, Venezia.[20]
  • Ragazzo con il flauto, olio su tela, 38,7x30,5 cm, Trinity College, Hartford.
Apoteosi di San Lorenzo Giustiniani, affresco, 1773, Palazzo vescovile Giustiniani, Murano
  • La modista, olio su tela, High Museum of Art, Atlanta.
  • Il cantante, olio su tela, 50x50 cm, Pinacoteca di Brera, Milano.
  • Presentazione al Tempio, olio su tela ad arco, circa 1771 242x 135 cm, sacrestia della chiesa di San Giacomo dall'Orio, Venezia.
  • Dipinto, olio su tela, 1772, chiesa di Santo Spirito, Udine.
  • Apoteosi di San Lorenzo Giustiniani, palazzo vescovile di Murano (Venezia).
  • Affreschi, 1771-1773, chiesa di san Giovanni Battista, Istrana (Treviso).
  • Adorazione dei pastori, olio su tela, 38x39 cm, ex Italico Brass Collection, Venezia.
  • Nascita di Gesù e Trasfigurazione, affreschi, Chiesa di San Benedetto (Scorzè).
  • Affreschi, chiesa di San Biagio, Santa Maria di Sala, frazione Caltana, (Venezia).
  • Allegoria della Chiesa, affresco in monocromia, 1754, 120×220, chiesa di Ognissanti, Roncade, Treviso.

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

Galleria di dipinti di Francesco Zugno[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eric Humbert-Zugno, La ricerca di Francesco Zugno (1709-1787), pittore della cerchia di Tiepolo, Istituto di Storia dell'Arte, Università di Strasburgo, 1998.
  2. ^ A. Romagnolo, Le Opere d'Arte della Chiesa di Fratta Polesine, Rovigo, 1990, p. 125.
  3. ^ Alessandro Longhi, Compendio delle vite de' Pittori Veneziani, Venezia, 1762, XIX.
  4. ^ Eric Humbert-Zugno, pag. 27.
  5. ^ Pilo 1959, pp. 328-330.
  6. ^ Pilo 1959, pp. 330-331.
  7. ^ Dal Compendio delle vite de' Pittori Veneziani, Venezia, 1762.
  8. ^ Archivio parrocchiale di San Cassiano a Venezia, Registro dei Morti, C 13, No. cp.87, necrologio n. 18.
  9. ^ Pallucchini Rodolfo, La pittura nel Veneto, Il Settecento, II, Milano, 1996, p.202
  10. ^ G. M Pilo, Francesco Zugno, Saggi e Memorie di Storia del Arte, II, 1959.
  11. ^ inventario: 58. 296.K.
  12. ^ Inventario: 286.
  13. ^ Appartiene ad un ciclo di affreschi, a più mani, realizzati sotto la direzione di Giambattista Tiepolo.
  14. ^ Opera gravemente lesionata nel 1917, della quale rimangono frammenti.
  15. ^ Opera in collaborazione con Francesco Battagliola.
  16. ^ Ivano Satror, Roncade Artistica, 1988, n. 1 Cassamarca, Treviso.
  17. ^ Tela a lui attribuita dal Sesler.
  18. ^ a b Opera eseguita insieme a Francesco Battagliola.
  19. ^ Sulle pareti ha dipinto personaggi, in costume della sua epoca, che suonano strumenti musicali, conversano, bevono cioccolata, indossano maschere. Sul soffitto ha dipinto figure allegoriche che celebrano le Arti e le Scienze, coltivate all'Accademia degli Erranti di Brescia: al centro Apollo, nella luce del cielo e ai suoi piedi Brescia, nelle vesti di Minerva, circondata dall'Astronomia, dalla Storia, dalla Musica e dal Commercio.
  20. ^ Dipinti insieme a Francesco Battagliola.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Maria Pilo, Francesco Zugno, in Saggi e Memorie di storia dell'arte, Neri Pozza, 1958-1959, pp. 323-378.
  • Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza, La collezione Cagnola. I dipinti, Busto Arsizio, Nomos Edizioni, 1998.
  • Stefano L'Occaso, Francesco Zugno per Brescia e Leno, in Civiltà bresciana, Brescia, 2013, pp. 137-148.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN88197045 · ISNI (EN0000 0001 2142 7503 · SBN PUVV323358 · BAV 495/101265 · CERL cnp01173975 · Europeana agent/base/12770 · ULAN (EN500013930 · LCCN (ENno2009083053 · GND (DE138137625 · BNE (ESXX1524893 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2009083053