Francesco Saverio Caruso

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Francesco Saverio Caruso

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
28 aprile 2008
LegislaturaXV
Gruppo
parlamentare
Rifondazione Comunista
CoalizioneL'Unione
CircoscrizioneCalabria
Incarichi parlamentari
Membro Commissione XII Affari Sociali
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPRC
Titolo di studioLaurea in scienze politiche
Professionericercatore sociale

Francesco Saverio Caruso (Napoli, 25 agosto 1974) è un attivista, sindacalista e politico italiano, esponente in passato del movimento no-global dell'Italia meridionale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Benevento, al termine degli studi liceali si iscrive presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli, dove si laurea[1] in scienze politiche. Negli anni degli studi universitari è spesso presente anche all'Università di Bologna, dove inizia la sua militanza politica. Successivamente ha frequentato, dal 2009, un Dottorato di Ricerca in "Innovazioni per lo sviluppo", presso l'Università della Calabria[2], conseguendo il relativo titolo nel 2013. Nel gennaio 2015, ha ottenuto un contratto di docenza per l'insegnamento di "Sociologia dell'ambiente e del territorio" presso l'Università degli Studi "Magna Græcia" di Catanzaro, suscitando non poche polemiche[3][4]. Attualmente è titolare dell'incarico di insegnamento in sociologia economica.

Attivismo no-global[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 agosto 1996, la Polizia di Bologna, in collaborazione con gli ispettori della Digos, sgombera la storica sala studio universitaria di Via Zamboni 36. Occupato nel 1991, il 36 era attivo da cinque anni in alcune campagne contro lo spaccio di eroina ed il razzismo.

Lo sgombero del centro sociale si inserisce in un'operazione cittadina che ha riguardato anche i centri di via del Pratello e di via Mascarella, già tentata il 29 marzo dello stesso anno. Nell'ambito di questo tentativo, sette persone si oppongono all'irruzione e alla ripresa filmata[che significa?], ricevendo l'imputazione per aggressione a un poliziotto e interruzione di pubblico servizio. Tra questi vi è Francesco Caruso, che il 24 febbraio 2003 viene condannato in primo grado a 10 mesi di reclusione. I giudici irrogano ai restanti quattro[Sette meno Caruso non fa sei?] una condanna di 8 mesi e tre di 30 giorni (con sospensione della pena), nonostante la richiesta di assoluzione del pubblico ministero.

Il 26 maggio 2006 Francesco Caruso e gli altri coimputati vengono prosciolti in appello per sopraggiunta prescrizione del reato, grazie alla concessione delle attenuanti generiche[5][6].

Nel 2001 fonda la Rete meridionale del sud ribelle. Nel marzo dello stesso anno ha partecipato a manifestazioni in occasione di appuntamenti internazionali come quelli di Napoli, in occasione del Global Forum a Palazzo Reale, e del G8 di Genova a luglio dello stesso anno.[7]

Nel 2002 è arrestato su ordine della procura di Cosenza, città dove è attiva la Rete meridionale del sud ribelle, con l'accusa di «sovversione, cospirazione politica ed attentato agli organi costituzionali dello Stato».[8][9] Nel luglio 2011 viene sospettato[10] di essere "Spidertruman", un anonimo attivista che dichiara su Facebook di essere un precario licenziato da Montecitorio, e di voler svelare tutti i segreti della "casta", con un'operazione che raccoglie migliaia di adesioni su Internet, e che fa parlare di sé in Italia e all'estero.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Viene candidato da Rifondazione Comunista alle elezioni politiche del 2006[11] suscitando forti dissensi e critiche[12] sia da parte di Paolo Ferrero,[13] che da parte dei suoi ex-compagni del movimento antagonista e dell'ambiente dei centri sociali:[14][15] ottiene comunque, al termine delle consultazioni, il mandato parlamentare alla Camera. Molte nei mesi successivi le dichiarazioni provocatorie. Nell'ottobre del 2007 suscita polemiche la sua affermazione, in riferimento alla morte sul lavoro di due giovani, che certe leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza.[16]. Fausto Bertinotti definisce poi "poco felice" la mossa di aver candidato Caruso[17]. Candidato nel collegio del Veneto,[18] perde il mandato alle elezioni politiche del 2008[19]. Annuncia poi sul suo blog l'intenzione di contrastare la "cultura elettoralistica che ha avvelenato la sinistra"[20].

Il 9 dicembre 2006 Francesco Caruso, insieme alla senatrice Haidi Giuliani, si è barricato all'interno di un centro di permanenza temporanea dell'Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone, per protestare contro la privazione dei diritti dei soggetti detenuti all'interno di queste strutture e per chiedere la chiusura dello stesso CPT.[21]

Attività sindacale[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente, è delegato sindacale a Foggia dell'Unione Sindacale di Base (USB), dove si occupa soprattutto della tutela dei diritti dei braccianti, della lotta al caporalato e dello sfruttamento lungo la filiera agricola.[22][23]

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Ha subito una condanna in primo grado, ad un anno e 5 mesi di reclusione, per una rapina commessa come "un'iniziativa di autoriduzione" ai danni di un supermercato milanese avvenuta nel 1999[24], assolto poi in appello. Per gli scontri di piazza del 17 marzo 2001[25] è ancora in corso[quando?] il procedimento penale. Il 3 giugno 2007 è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per una irruzione da parte di un centinaio di manifestanti no-global all'IperCoop di Afragola, venendo nuovamente assolto in appello nel gennaio 2010[26]. Il 24 aprile 2008 la Corte d'assise del tribunale di Cosenza ha fatto decadere le accuse per intervenuta prescrizione, insieme ad altri 12 no global, dall'accusa di "associazione sovversiva e cospirazione contro lo Stato".[27] Per un finanziamento pubblico del 2001 che doveva servire "per la costituzione di un network e di un giornale dei centri sociali campani" nel beneventano, il cui scopo accertato era invece il campeggio no global del 2001; viene condannato nel 2015 a restituire 6000 euro più le spese.[28]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Maledetta globalizzazione. Frammenti di vita e di disobbedienza sociale, Roma, Carrocci, 2005.[29]
  • La politica dei subalterni. Organizzazione e lotte del bracciantato migrante nel Sud Europa, Roma, DeriveApprodi, 2015.[30]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Come risultante dal CV Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. sul sito dei dottorandi dell'Università della Calabria
  2. ^ Elenco dottorandi dal sito dell'Università della Calabria Archiviato il 27 luglio 2012 in Internet Archive.
  3. ^ Aldo Grasso, La cattedra universitaria del no global, su corriere.it, 18 gennaio 2015. URL consultato il 22 febbraio 2016.
  4. ^ Caruso professore universitario, scoppia la bufera, su ilmattino.it, 13 gennaio 2015. URL consultato il 22 febbraio 2016.
  5. ^ Articolo tratto da Basilicata.net Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive.
  6. ^ La Corte di Cassazione ha affermato che, riguardo ai casi di prescrizione dovuta alla concessione di attenuanti, «Qualora l'applicazione della causa estintiva della prescrizione del reato sia conseguenza della concessione di attenuanti, la sentenza si caratterizza per un previo riconoscimento di colpevolezza dell'imputato ed è fonte per costui di pregiudizio» (Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 5069 del 21 maggio 1996)
  7. ^ G8, a giudizio Caruso e Casarini, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 10 luglio 2004. URL consultato il 17 giugno 2017.
  8. ^ IL TEOREMA DI COSENZA…, su altreconomia.it, 12 novembre 2003. URL consultato il 17 giugno 2017.
  9. ^ Caruso, messaggio dal carcere Non ho nulla da abiurare, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 24 novembre 2002. URL consultato il 17 giugno 2017.
  10. ^ dal sito del Corriere della Sera
  11. ^ Caruso: 'Se eletto rinuncio all'immunità', su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 8 marzo 2006. URL consultato il 17 giugno 2017.
  12. ^ la cartina di caruso, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 18 febbraio 2006. URL consultato il 17 giugno 2017.
  13. ^ Fuori Caruso, su macchianera.net, 16 febbraio 2006. URL consultato il 17 giugno 2017.
  14. ^ Francesco Caruso: dall'anarchismo al parlamentarismo, su pmli.it, 22 marzo 2006. URL consultato il 17 giugno 2017.
  15. ^ Gli ex rivoluzionari che hanno scavalcato le barricate, su ilgiornale.it, 18 febbraio 2006. URL consultato il 17 giugno 2017.
  16. ^ Articolo sul Corriere della Sera
  17. ^ Articolo sul Corriere del Mezzogiorno
  18. ^ Gelato alla panna no global contro lo "straniero" Caruso, su repubblica.it, 22 marzo 2008. URL consultato il 17 giugno 2017.
  19. ^ Articolo sul Corriere della Sera
  20. ^ Articolo sul blog di Francesco Caruso, su altrosud.info. URL consultato il 19 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2008).
  21. ^ Articolo Corriere della Sera
  22. ^ Così Soumahoro e l'Usb Caruso dettavano legge tra i braccianti, su ilGiornale.it, 1º dicembre 2022. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  23. ^ Gianrocco Rossetti, 'Affaire Soumahoro', l'ex deputato sannita racconta a Report dei soldi spesi a Benevento per i braccianti extracomunitari, su Anteprima24.it, 31 gennaio 2023. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  24. ^ , Articolo su Il Giorno Archiviato il 23 agosto 2006 in Internet Archive.
  25. ^ Articolo sul Corriere della Sera
  26. ^ Articolo sul Corriere del Mezzogiorno
  27. ^ Articolo sul Quotidiano di Calabria[collegamento interrotto]
  28. ^ Francesco Caruso dovrà restituire 6mila euro al Ministero per campeggio no global del 2001, su fanpage.it, 23 dicembre 2015. URL consultato il 17 giugno 2017.
  29. ^ [1]
  30. ^ [2]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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