Francesco Maria Santinelli

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Francesco Maria Santinelli ritratto da Luigi Gentile (1667)

Francesco Maria Santinelli, conte della Metola e marchese di San Sebastiano (Pesaro, 20 aprile 1627Roma, 22 novembre 1697) è stato un alchimista, poeta, librettista e avventuriero italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Abile spadaccino di nobile famiglia, ebbe fama di scrittore e intellettuale di spicco negli ambienti accademici tra Venezia e Pesaro, dove fondò l'Accademia de' Disinvolti. Entrato nelle grazie della regina Cristina di Svezia,[1] in occasione della sua venuta nello Stato Pontificio la accolse nel 1655 a Senigallia dedicandole dei versi poetici, insieme a suo fratello Ludovico, acrobata e danzatore.[2]

Venne così introdotto nel circolo ermetico-alchemico della regina,[3] in cui gravitavano anche Giuseppe Francesco Borri, Massimiliano Savelli, l'astronomo Cassini e padre Athanasius Kircher.[4] In seguito tuttavia, per il coinvolgimento in uno scandalo riguardante l'assassinio del nobile italiano Gian Rinaldo Monaldeschi a Fontainebleau, del quale fu accusato il fratello Ludovico, Francesco Maria Santinelli sarebbe stato allontanato dalla corte svedese, sebbene fosse estraneo alla vicenda trovandosi a Roma in viaggio d'affari.[5]

Ad ogni modo, pur non perdendo mai la stima della regina Cristina, Santinelli trovò accoglienza e protezione anche presso la corte asburgica d'Austria di Eleonora e Leopoldo, dove riparò quando nel 1659 fu costretto all'esilio da papa Alessandro VII.[4]

Tornato in Italia dopo nove anni, si stabilì a Venezia con la moglie Anna Maria Caterina Aldobrandini, vedova del duca di Ceri, che aveva sposato di nascosto tramite procura.[4] Qui ebbe modo di conoscere l'alchimista Federico Gualdi,[4] e di entrare in contatto col suo circolo ermetico, prima di tornare definitivamente a Roma nel 1677.[4]

Dedito in segreto all'alchimia e ad interessi ermetico-esoterici, Santinelli sarà accostato alla figura enigmatica del suo contemporaneo Federico Gualdi in un testo di Sebastiano Casizzi del 1690, Critica della Morte, dove per la mirabile «scienza sovrumana» lì esposta gli viene attribuita la paternità del trattato alchemico Androgenes Hermeticus.[6]

Filosofia alchemica[modifica | modifica wikitesto]

La concezione alchemica di Santinelli prende le mosse dalla tradizione rosacrociana[7] che riconduce gli elementi della realtà a un unico principio originario, al Sole dei filosofi le cui caratteristiche ignee si ritrovano ovunque, non in senso volgarmente materiale, ma analogico.[8]

Gli alchimisti di Pietro Longhi

«Si tenga sempre per fermo che il fuoco di natura, o solfo di natura, si nasconde nell'umido radicale, e che è il supremo artefice della natura; tutta la natura obbedisce alla sua volontà.»

Mentre il fuoco trova espressione nello zolfo, l'umido corrisponde al principio mercuriale; insieme al sale, formano la sostanza una e trina che tutto pervade.

«O gran Mercurio nostro, in te s'aduna
Argento, e oro estratto
Dalla potenza in atto,
Mercurio tutto Sol, Sol tutto Luna,
Trina sostanza in una,
Una, che in tre si spande.
O meraviglia grande?
Mercurio, Solfo, e Sal voi m'apprendete,
Che in tre sostanze voi sol una siete.»

(Lux obnubilata, canzone seconda, IV)

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Frontespizio delle Canzoni dedicate alla Regina Cristina di Svezia (1655)
  • Le Donne Gverriere del Signore Conte Francesco Maria Santinelli. Dedicate all'Eminentissimo Principe il Signore Cardinale Rocci (1647)
  • Canzoni del conte Francesco Maria Santinelli. Dedicate alla sacra real maestà di Cristina regina gloriosissima di Svetia (1655)
  • Prose (1659)
  • Carlo V (1659), poema dedicato all'imperatore Leopoldo I del Sacro Romano Impero a Vienna.
  • Lux obnubilata suapte natura refulgens (1666), poema alchemico apparso a Venezia presso il tipografo Alessandro Zatta, pubblicato dal Santinelli sotto lo pseudonimo di Fra Marc'Antonio Crassellame Chinese,[10] e corredato da un commento anonimo:[11] fu la sua opera di maggior successo, che sarebbe stata tradotta in varie lingue,[12] suscitando l'interesse, fra gli altri, di Isaac Newton, Oswald Wirth, Arturo Reghini, Carl Gustav Jung.[13]
  • L'Armida, nemica, amante, e sposa. Dramma musicale (1669)
  • Delle poesie del marchese Francesco Maria Santinelli ...: prima parte. Consacrata alla sacra cesarea maestà dell'imperatrice Leonora (1669)
  • Delle odi del marchese Santinelli conte della Metola, e marchese di San Sebastiano, &c. cameriero delle chiaue d'oro di sua maestà cesarea: prima parte (1671)
  • L'Alessandro overo il trionfo di se stesso. Opera regia (1673)
  • Poesie (1680)
  • Ode (1680)
  • Il Pegaso per le memorabili vittorie riportate contro il primo visire dall'essercito imperiale (1683)
  • L'Antro, ovvero l'inganno amoroso. Dramma pastorale per musica (1686)

Edizioni recenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Sonetti alchemici, a cura di Anna Maria Partini, Roma, Mediterranee, 1985
  • Androgenes Hermeticum, trad. it. di Anna Maria Partini, Roma, Mediterranee, 2000
  • Lux Obnubilata, a cura di Maximus, in Ignis, rivista di studi iniziatici, n° 8-9, Atanòr, agosto-settembre 1925[12] (rist. 1980)
  • Lux Obnubilata, a cura di S. Andreani, Roma, Mediterranee, 1980
  • Il catechismo ermetico-massonico della "Stella fiammeggiante", a cura di H.T. Tschudy, Atanòr, 1984
  • Alchimista della Massa Trabaria, Milano, Mimesis, 2009

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anna Maria Partini, p. 120.
  2. ^ Oskar Garstein, Rome and the Counter-Reformation in Scandinavia: the age of Gustavus, pag. 755, BRILL, 1964.
  3. ^ Si trattava di quel contesto iniziatico-esoterico seicentesco le cui idee e simbologie sarebbero state in gran parte trasposte nella celebre Porta Magica di Roma, cfr. Piero Fenili, Alchimisti, Fedeli d'Amore e Cristina di Svezia nella Roma del '600, su giulianokremmerz.com, 26 settembre 2015.
  4. ^ a b c d e Alessandro Boella e Antonella Galli, in Federico Gualdi, Philosophia hermetica: seguita dall'Opus philosophicum dello stesso autore, pp. 67-68, Roma, Mediterranee, 2008.
  5. ^ (EN) Susanna Åkerman, Christina of Sweden, the Porta Magica and the Italian poets of the Golden and Rosy Cross, su alchemywebsite.com.
  6. ^ La Critica della morte overo l'Apologia della Vita (Venezia, 1690), su massimomarra.net, edizione on-line del testo edito da Sebastiano Casizzi, a cura di Massimo Marra, traduzione dal francese di un opuscolo del Signor di Comiers Prevosto di Ternan, affiancato da un Racconto intorno ai successi del Signor Federico Gualdi (pp. 106-120), maggio 2012.
  7. ^ a b Marco Rocchi, Francesco Maria Santinelli, alchimista e rosacrociano, su grandeoriente.it, conferenza, Pesaro, 2014.
  8. ^ Anna Maria Partini, Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico, Roma, Mediterranee, 2010.
  9. ^ a b Luigi Braco, Francesco Maria Santinelli, su iniziazioneantica.altervista.org.
  10. ^ La paternità dell'opera gli sarà riconosciuta grazie a una citazione di Fulvio Gherli in Proteo Metallico (1721), dopo essere stata per lungo tempo attribuita all'alchimista tedesco Otto Tachenius;[9] si è per giunta scoperto che lo pseudonimo «Fra Marcantonio Crassellame Chinese» è l'anagramma di «Marchese Francesco Maria Santinello».[7]
  11. ^ Secondo gli studi di Anna Maria Partini, anche il commentario al poema sarebbe da attribuire al Santinelli.[9]
  12. ^ a b Nicola Bizzi, Arturo Reghini e la ricerca ermetica di Francesco Maria Santinelli, su ereticamente.net, 2019.
  13. ^ Davide Riboli, Marco Rocchi, Semplice è la natura: nuovi studi sulle opere e la vita di Francesco Maria Santinelli, Tipheret, 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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