Francesco Giolfino

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Dettaglio del Crocifisso conservato nel Duomo Nuovo di Brescia

Francesco Giolfino (Verona, fine XV secolo – prima metà XVI secolo) è stato uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non sono noti documenti in grado di ricostruire la biografia dello scultore, del quale è nota l'attività solamente nei primi decenni del Cinquecento. Fu membro della famiglia Giolfino, valenti scultori e intagliatori del legno attivi a Verona e nel territorio per cinque generazioni tra il Quattrocento e il Seicento[1].

Si trasferì a Brescia aprendo una propria bottega nel centro della città, sviluppando qui la maggior parte della sua produzione[1].

Stile[modifica | modifica wikitesto]

L'opera di Francesco Giolfino è poco documentata, essendo in gran parte perduta o difficile da identificare. Debitrice a Giovanni Zebellana, maestro nella patria veronese, e a Giovanni Teutonico, il Giolfino sembra superare gli eccessi drammatici ed espressionisti della scultura quattrocentesca per preferire, in linea anche con i nuovi stilemi introdotti dal Mantegna, ben presenti nel veronese, un più contenuto sentimento drammatico[1].

La sua opera dovette influenzare non poco le scuole d'intaglio locali, specialmente Maffeo Olivieri che presenterà spesso moduli espressivi già utilizzati dal Giolfino[1].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Begni Redona, p. 150

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pier Virgilio Begni Redona, Quattrocento anni di storia dell'arte a Brescia - Pittura e scultura nel Duomo nuovo in Marco Taccolini (a cura di), Il Duomo nuovo di Brescia - Quattro secoli di arte, storia, fede, Grafo, Brescia 2004
  • Paolo Cesari (a cura di), Francesco Giolfino, AbacuSistemArte, 2006

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