Fränk Schleck

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Fränk Schleck
Fränk Schleck al Tour de Suisse 2011
Nazionalità Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo
Altezza 186[1] cm
Peso 64[1] kg
Ciclismo
Specialità Strada
Termine carriera 2016
Carriera
Squadre di club
2000De Nardi
2001Festinastagista
2002U.C. Châteauroux
2002Team CSCstagista
2003-2008Team CSC
2009-2010Saxo Bank
2011Leopard-Trek
2012-2013RadioShack
2014-2016Trek
Nazionale
2004-2016Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo
Statistiche aggiornate al marzo 2017

Fränk Schleck (Lussemburgo, 15 aprile 1980) è un ex ciclista su strada lussemburghese, professionista dal 2003 al 2016. Scalatore,[1] ha vinto l'Amstel Gold Race 2006, il Tour de Suisse 2010 e due tappe al Tour de France. È figlio di Johny Schleck, ciclista attivo tra 1965 e 1974, e fratello maggiore di Andy Schleck, ritiratosi nel 2014.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi[modifica | modifica wikitesto]

Da Under-23 milita nella De Nardi-Pasta Montegrappa, prima di trascorrere gli ultimi mesi della stagione 2001 da stagista alla Festina e alcuni mesi del 2002 da stagista con la CSC di Bjarne Riis. Nel 2002 ottiene una vittoria in una corsa per pro, la 5ª tappa del 3-Länder-Tour in Germania. Passa professionista nel 2003 proprio con la squadra danese di Riis, e in stagione riesce a classificarsi sesto alla Milano-Torino.

La stagione 2004 lo vede arrivare al nono posto nella classifica finale della Parigi-Nizza e al decimo nella prova in linea Elite dei campionati del mondo di Verona. L'anno successivo chiude settimo alla Parigi-Nizza e quarto al Tour de Suisse. Trionfa quindi nella prova in linea del campionato lussemburghese, prima di terminare al secondo posto (battuto da Paolo Bettini) il Campionato di Zurigo, al secondo il Giro dell'Emilia e al terzo il Giro di Lombardia, una delle cinque "classiche monumento".

2006-2007: le vittorie all'Amstel Gold Race e sull'Alpe d'Huez[modifica | modifica wikitesto]

La stagione 2006 si apre con un altro piazzamento, il quinto posto, alla Parigi-Nizza. Il 16 aprile vince quindi la prestigiosa Amstel Gold Race arrivando in solitaria sul traguardo di Valkenburg.[2] Tre giorni dopo si classifica quarto alla Freccia Vallone, mentre il 23 aprile chiude settimo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Prende dunque parte al Tour de France, il primo per lui in carriera. È 20º in classifica il 18 luglio 2006, quando va a vincere la 15ª tappa della Grande Boucle, da Gap all'Alpe d'Huez, giungendo al traguardo con 11" di vantaggio sul compagno di fuga Damiano Cunego.[3] Sale così al dodicesimo posto; giungerà undicesimo a Parigi e, con la successiva squalifica del vincitore Floyd Landis, chiuderà al decimo posto finale.

Comincia la stagione 2007 con il nono posto alla Parigi-Nizza, il settimo nella Freccia Vallone e, nonostante una vertebra lesionata, il terzo nella Liegi-Bastogne-Liegi. Al Tour de Suisse vince la quarta tappa,[4] ma il giorno seguente va in difficoltà in salita: chiuderà settimo, avendo perso altre due posizioni nella cronometro dell'ultimo giorno. Al Tour de France non è mai protagonista e termina 17º in classifica generale. Dopo la vittoria al Giro dell'Emilia,[5] si presenta tra i favoriti al Giro di Lombardia. A pochi chilometri dall'arrivo, però, rimane coinvolto in una caduta perdendo di fatto la possibilità di vincere questa corsa.

2008-2009: i piazzamenti al Tour de France[modifica | modifica wikitesto]

Schleck nel 2008

Nella stagione 2008 chiude secondo all'Amstel Gold Race e, come l'anno prima, terzo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Il 18 giugno, a 4 km dal traguardo della quinta tappa del Tour de Suisse, mentre è in testa alla corsa insieme a Markus Fothen e sta lottando per la maglia di leader, cade in discesa finendo in un burrone: rimane illeso, ma perde la possibilità di lottare per la vittoria finale.[6] La settimana successiva si laurea per la seconda volta campione di Lussemburgo vincendo la prova in linea.

A luglio corre il Tour de France. Dopo le prime tappe pianeggianti si mette in luce sui Pirenei, tagliando terzo il traguardo della 10ª tappa – con arrivo ad Hautacam – e salendo al secondo posto in generale, a 1" dal leader Cadel Evans.[7] Il 20 luglio, sulle Alpi, riesce quindi a staccare Evans di 9" sul traguardo di Prato Nevoso e a conquistare la maglia gialla di leader;[8] mantiene il simbolo del primato per tre giorni, fino alla 17ª tappa, quando Carlos Sastre vince in solitaria sull'Alpe d'Huez (anche grazie all'aiuto dei compagni della CSC, fra cui lo stesso Schleck) ponendo fine alle velleità di successo degli altri rivali.[9] Il lussemburghese chiuderà sesto in classifica generale, a 4'28" da Sastre.

La stagione 2009 inizia con una vittoria di tappa al Tour of California, affrontato in preparazione delle classiche del Nord, in particolare le tre classiche delle Ardenne. Prima di queste partecipa alla Parigi-Nizza chiudendo al secondo posto in classifica generale alle spalle dello spagnolo Luis León Sánchez. All'Amstel Gold Race è vittima di un brutto incidente, ma solo una settimana dopo alla Liegi-Bastogne-Liegi è già in corsa e risulta essere il migliore dei gregari del fratello Andy Schleck, che vincerà la gara. A seguire prende parte al Tour de Luxembourg – aggiudicandosi una tappa[10] e la classifica finale –[11] per poi prendere parte in luglio al Tour de France: qui, pur svolgendo compiti di gregariato per il fratello, vince la 17ª tappa, una frazione alpina con arrivo a Le Grand-Bornand con ben cinque Gran premi della montagna,[12] concludendo quinto in classifica generale.

2010-2011: la vittoria al Tour de Suisse[modifica | modifica wikitesto]

Schleck in una cronometro del Tour de France 2011

Nel 2010, in preparazione al Tour de France, partecipa al Tour de Luxembourg conquistando una tappa[13] e successivamente corre il Tour de Suisse vincendo un'altra tappa[14] e la classifica finale.[15] Al Tour de France si ritira però durante la terza tappa a causa di una caduta sul pavé nella quale si procura una tripla frattura alla clavicola.[16] Partecipa, quindi, alla Vuelta a España con i gradi di capitano. Dopo una prima settimana di difficoltà cresce di condizione, tappa dopo tappa, non riuscendo però mai a lottare per la maglia rossa, nonostante provi nell'ultima settimana, in più di un'occasione, ad attaccare in salita. Chiuderà la corsa spagnola al quinto posto, non lontano dal podio. In novembre si aggiudica l'Amstel Curaçao Race battendo Alessandro Petacchi e Niki Terpstra.[17]

Nel 2011, con la nuova maglia del Team Leopard-Trek, inizia sottotono ritirandosi, a causa di una caduta, alla Parigi-Nizza. In marzo torna a buoni livelli di forma conquistando la prima tappa, con arrivo in salita, e la classifica generale del Critérium International, breve corsa a tappe disputata in Corsica;[18] nel mese seguente corre le tre classiche delle Ardenne ottenendo il settimo posto nella Freccia Vallone e il secondo, dietro a Philippe Gilbert e davanti al fratello Andy alla Liegi-Bastogne-Liegi.[19] In giugno si aggiudica quindi, per la quarta volta in carriera, il titolo di campione lussemburghese in linea. Partecipa al Tour de France rendendosi protagonista nella prima tappa sui Pirenei: concluderà al terzo posto in graduatoria generale, a 3'30" dal vincitore Cadel Evans e a 56" dal fratello Andy.

2012-2016: la positività al Tour, la squalifica e il rientro[modifica | modifica wikitesto]

Schleck in maglia di campione nazionale al Tour de France 2014

Nel 2012 prende parte al Giro d'Italia, chiamato all'ultimo momento dalla sua squadra, la RadioShack-Nissan, per sostituire Jakob Fuglsang, affetto da problemi fisici.[20] Non in grandissima forma, disputa una discreta prima parte di Giro, cominciando ad avere anche ambizioni di classifica. Una caduta nell'undicesima tappa (da Assisi a Montecatini Terme) gli procura però alcuni fastidi a una spalla e a un ginocchio, costringendolo al ritiro durante la quindicesima tappa. Partecipa poi al Tour de France come capitano della sua squadra, ma esce presto dalle posizioni di vertice a causa di una caduta. Il 17 luglio l'UCI comunica di aver trovato tracce di un agente diuretico, lo xipamide, nel campione di urine prelevato a Schleck in un controllo antidoping risalente al 14 luglio precedente, analizzato nei laboratori di Châtenay-Malabry. Immediata conseguenza è l'esclusione dalla corsa (decisa dalla RadioShack-Nissan) del ciclista lussemburghese, e la sua consegna spontanea alla gendarmeria in attesa delle controanalisi.[21]

Il 30 gennaio 2013, dopo numerosi rinvii, l'agenzia antidoping lussemburghese annuncia di aver squalificato Schleck per un anno, retroattivamente, fino al 14 luglio 2013; per questo motivo il ciclista è costretto a saltare il Tour de France 2013.[22] Terminato il periodo di sospensione, Schleck firma un contratto per il 2014 con la Trek Factory Racing, squadra statunitense.[23] In un 2014 avaro di successi, con la sola affermazione al campionato lussemburghese in linea, conclude il Tour de France al 12º posto finale. Nel 2015 torna invece alla vittoria in un grande Giro conquistando, dopo una lunga fuga, la sedicesima tappa della Vuelta a España, 185 km con arrivo in salita nelle Asturie.[24] Si ritira dall'attività al termine della stagione 2016.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

  • 2005 (Team CSC, una vittoria)
Campionati lussemburghesi, Prova in linea
  • 2006 (Team CSC, due vittorie)
Amstel Gold Race
15ª tappa Tour de France (Gap > Alpe d'Huez)
  • 2007 (Team CSC, due vittorie)
3ª tappa Tour de Suisse (Nauders > Triesenberg/Malbun)
Giro dell'Emilia
  • 2008 (Team CSC, una vittoria)
Campionati lussemburghesi, Prova in linea
  • 2009 (Team Saxo Bank, quattro vittorie)
8ª tappa Tour of California (Rancho Bernardo > Escondido)
3ª tappa Tour de Luxembourg (Wiltz > Diekirch)
Classifica generale Tour de Luxembourg
17ª tappa Tour de France (Bourg-Saint-Maurice > Le Grand-Bornand)
  • 2010 (Team Saxo Bank, quattro vittorie)
2ª tappa Tour de Luxembourg (Schifflange > Differdange)
3ª tappa Tour de Suisse (Sierre > Schwarzenburg)
Classifica generale Tour de Suisse
Campionati lussemburghesi, Prova in linea
  • 2011 (Team Leopard-Trek, tre vittorie)
1ª tappa Critérium International (Porto Vecchio > Col de l'Ospedale)
Classifica generale Critérium International
Campionati lussemburghesi, Prova in linea
  • 2014 (Trek Factory Racing, una vittoria)
Campionati lussemburghesi, Prova in linea
  • 2015 (Trek Factory Racing, una vittoria)
16ª tappa Vuelta a España (Luarca > Ermita de Alba/Quirós)

Altri successi[modifica | modifica wikitesto]

Giochi dei piccoli stati d'Europa, Prova in linea
4ª tappa Tour Méditerranéen (Bouc-Bel-Air > Berre-l'Étang, cronosquadre)
Classifica giovani Tour Méditerranéen
Classifica scalatori 3-Länder-Tour
Critérium de Vayrac
Hadsten Grand Prix
Profronde van Pijnacker
Gouden Pijl
1ª tappa Tour de Pologne (Varsavia, cronosquadre)
Critérium de Hénin-Beaumont
Profronde van Wateringen
  • 2009 (Team Saxo Bank)
Gala Tour de France
  • 2010 (Team Saxo Bank)
Amstel Curaçao Race
  • 2011 (Team Leopard-Trek)
Gala Tour de France
Ronde van Oostvoorne

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

2005: 42º
2012: ritirato (15ª tappa)
2006: 10º
2007: 17º
2008: 5º
2009: 5º
2010: ritirato (3ª tappa)
2011: 3º
2012: non partito (16ª tappa)
2014: 12º
2016: 34º
2003: ritirato (8ª tappa)
2004: 46º
2009: non partito (11ª tappa)
2010: 4º
2015: 24º

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

2005: 31º
2006: 20º
2007: 29º
2008: 52º
2003: ritirato
2004: 77º
2005: 63º
2006: 7º
2007: 3º
2008: 3º
2009: 23º
2010: 8º
2011: 2º
2012: 23º
2014: 19º
2015: ritirato
2003: 17º
2005: 3º
2006: 7º
2007: 13º
2014: 24º
2016: 29º

Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Sportivo lussemburghese dell'anno nel 2006

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Fränk Schleck, su trekfactoryracing.com. URL consultato il 7 settembre 2015.
  2. ^ Schleck brinda all'Amstel, su it.eurosport.com, 16 aprile 2006.
  3. ^ Jacopo Gerna, Schleck spiana l'Alpe d'Huez, su gazzetta.it, 18 luglio 2006.
  4. ^ Claudio Ghisalberti, L'altro Schleck: tappa e maglia, su gazzetta.it, 19 giugno 2007.
  5. ^ Ciro Scognamiglio, Frank Schleck re d'Emilia, su gazzetta.it, 13 ottobre 2007.
  6. ^ (EN) Complete live report, su cyclingnews.com, 18 giugno 2008.
  7. ^ (EN) Evans has a g'day, takes maillot jaune, su cyclingnews.com, 14 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2009).
  8. ^ Antonino Morici, Evans perde il trono. Frank Schleck in giallo, su gazzetta.it, 20 luglio 2008.
  9. ^ L'Alpe d'Huez è di Sastre. Lo spagnolo è in giallo, su gazzetta.it, 23 luglio 2008.
  10. ^ Lussemburgo, dominio dei fratelli Schleck, su gazzetta.it, 6 giugno 2009.
  11. ^ Giro Lussemburgo: successo finale di F.Schleck, su sportmediaset.mediaset.it, 7 giugno 2009.
  12. ^ Marco Pastonesi, A Franck Schleck il tappone. Ma Contador non ha rivali, su gazzetta.it, 22 luglio 2009.
  13. ^ Schleck nel Lussemburgo. Carrara nuovo leader, su gazzetta.it, 4 giugno 2010.
  14. ^ Svizzera, Schleck di forza. Martin è il nuovo leader, su gazzetta.it, 14 giugno 2010.
  15. ^ Giro di Svizzera a Schleck. Crono finale a Martin, su gazzetta.it, 20 giugno 2010.
  16. ^ (EN) Stephen Farrand, Fränk Schleck talks about his crash on the cobbles, su cyclingnews.com, 7 luglio 2010.
  17. ^ (EN) Shane Stokes, Frank Schleck takes Amstel Curacao criterium win ahead of Petacchi and Terpstra, su velonation.com, 7 novembre 2010.
  18. ^ Claudio Ghisalberti, Schleck, questo è un trucco! Nella crono ha il petto carenato, su gazzetta.it, 1º aprile 2011.
  19. ^ Luigi Perna, Gilbert a Liegi diventa Re Philippe. Gli Schelck e il Belgio ai suoi piedi, su gazzetta.it, 24 aprile 2011.
  20. ^ Ciro Scognamiglio, Frank Schleck sarà al Giro "Una grande opportunità", su gazzetta.it, 28 aprile 2012.
  21. ^ Schleck positivo e fuori dal Tour. Poi si consegna alla Gendarmerie, su gazzetta.it, 17 luglio 2012.
  22. ^ (EN) Fränk Schleck given one-year doping ban, su cyclingnews.com, 30 gennaio 2013.
  23. ^ (EN) Andy, Frank Schleck sign with Trek, su velonews.competitor.com, 23 luglio 2013. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2013).
  24. ^ Ciro Scognamiglio, Vuelta, vittoria di Frank Schleck. Rodriguez in rosso, su gazzetta.it, 7 settembre 2015.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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