Forte di Machaby

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Forte di Machaby
Esterno della caserma Licini dopo il restauro
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneValle d'Aosta
Cittàlocalità Machaby, Arnad
Coordinate45°38′01.9″N 7°44′33.3″E / 45.633861°N 7.742583°E45.633861; 7.742583
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Forte di Machaby
Informazioni generali
TipoFortezza
Inizio costruzioneXVII-XVIII secolo
Condizione attualerestaurato
Visitabilesì (parte degli interni: orari ostello, fruendo della struttura ricettiva; esterno: sempre)
Sito webwww.fortedimachaby.it
Informazioni militari
Funzione strategicasupporto al Forte di Bard
Azioni di guerraCampagna d'Italia (1800)
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Il Forte di Machaby (pron. fr. AFI: [maʃabi]), arroccato sul promontorio di Machaby come avamposto del Forte di Bard, è una struttura militare risalente al XVII-XVIII secolo.[1] Sorge nei pressi del Santuario di Notre-Dame-des-Neiges e dell'antico borgo di Machaby[2], nel comune di Arnad, ed è facilmente raggiungibile a piedi con una breve passeggiata di venti minuti percorrendo un tratto della strada militare ottocentesca. Trasformato negli anni duemila in struttura ricettiva dopo un lustro di restauri, è parzialmente visitabile al suo interno nei periodi di apertura dell'ostello e del Centro di Formazione Alpinistica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dal XVII al XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campagna d'Italia (1800).
Vista d'insieme di Machaby, la caserma Lucini è sulla destra.

In posizione strategica per sorvegliare il territorio di Arnad e la valle della Dora Baltea, intorno al 1880-1885 il Genio militare costruì la caserma difensiva di Machaby sui resti di un forte militare risalente al XVII secolo[3]. La caserma difensiva ospitava il presidio delle opere mentre, poco sopra, il Genio edificò la batteria del villaggio Lo Fort, detta Batteria di Machaby, dotata di 6 cannoni da 149 G, che serviva ad impedire alle truppe nemiche di aggirare il forte di Bard sul suo fianco più debole, quello destro.[4] Successivamente, il Genio costruì un'altra batteria sulla cima del Colle La Cou, anch'essa fornita di 6 cannoni da 149 G.[5]

XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Lapide alla memoria dei partigiani

Il forte, a lungo sede logistica per i campi estivi di addestramento del Battaglione Alpini Aosta, venne successivamente abbandonato.[6]

Le fortificazioni hanno lasciato una traccia nella memoria degli abitanti più anziani di Arnad, che in alcune testimonianze hanno raccontato come si svolgeva la vita quotidiana del forte nell'ultimo periodo di attività:

«Il forte militare sopra Matsabé l'hanno costruito nel 1888, c'erano dei soldati ed avevano anche dei cannoni ed ho sentito raccontare che ogni tanto sparavano, poi durante la guerra del 1915-18 sono venuti molti soldati ed hanno fatto scendere i cannoni giù per la roveu'a (frana N.d.R). Al kouarté (caserma militare N.d.R) c'erano delle compagnie di militari, facevano sempre delle grandi quantità di pasta e molti venivano su dal paese con dei barakin (dei pentolini N.d.R) per prendere la pasta che i soldati avanzavano, tanto loro l'avrebbero buttata, qualcuno per mangiarla ed altri per darla ai maiali [...]»

«Mi ricordo molto bene dei soldati che erano di guardia alla caserma di Matsabé, al forte ed al forte di La Cou. Ultimamente erano in pochi e una donna di Bard che chiamavano Gin è stata l'ultima guardiana. Il kouarté (la caserma N.d.R) era allora molto ben tenuta con delle belle stanze con il pavimento in legno, la hiterna (la cisterna N.d.R.) per l'acqua e più sotto c'erano anche degli orti coltivati. I militari sono rimasti fino al 1920-22 ma la caserma è sempre stata chiusa a chiave fino all'ultima guerra. [...]»

Il forte venne acquistato nel febbraio del 1968 dal comune di Arnad, che lo rilevò dallo Stato italiano.[8]

XXI secolo[modifica | modifica wikitesto]

Suggestivo tratto della strada militare scavata nella roccia

Nel 2005 parte della strada militare ottocentesca, già abbandonata, è stata interessata da una frana che ha interrotto il collegamento con la strada statale 26 nei pressi di Arnad, a circa 500 m di quota. Non è stata interessato invece il tratto che collega la strada che dal Castello Vallaise conduce al santuario e a Machaby.

L'accurato restauro del forte, iniziato nell'inverno tra il 2005 e il 2006[8] e conclusosi nell'ottobre del 2010, è stato realizzato per volere del comune di Arnad per implementare il turismo in Bassa Valle. I lavori hanno comportato un impegno pari a un milione e 800.000, euro coperti al 20% dall'amministrazione comunale e per il restante da fondi regionali Fospi[8][9]. Con bando di gara la nuova struttura ricettiva all'interno del forte è stata affidata in gestione. La struttura ricettiva è stata inaugurata nel marzo 2012, permettendo l'apertura del forte per alcuni mesi all'anno.[9]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso è composto dalla Caserma difensiva "Tenente Lucini", dalla batteria di Machaby e dalla Batteria del Colle La Cou.

Caserma difensiva "Tenente Lucini"[modifica | modifica wikitesto]

La caserma Lucini

La Caserma difensiva "Tenente Lucini" (717 m s.l.m.) è circondata da un bosco di castagni secolari e dagli anni duemiladieci è una struttura ricettiva con annesso ostello e Centro di Formazione Alpinistica, data la vicinanza alla palestra naturale di arrampicata di Machaby, la falesia detta il Paretone.[3][5] Durante il restauro degli anni 2000 l'architettura originaria è stata conservata laddove possibile, con l'aggiunta di un tetto in policarbonato trasparente a coprire il cortile interno e l'implementazione di fonti di energia rinnovabile funzionali alla struttura ricettiva che vi è stata impiantata, e che ora gode di un'autonomia energetica pari al 90% del suo fabbisogno: sono stati realizzati un impianto fotovoltaico, un impianto geotermico ed è stata usata la tecnica del recupero delle acque piovane.[6][8][10]

Gli interni[modifica | modifica wikitesto]

Così viene descritta la caserma sulla rivista Environnement dopo il restauro:

«Al piano terreno troviamo una zona comune, l'alloggio del conduttore, i servizi igienici, l'atrio di ingresso, la cucina, una camera per il personale, due sale da pranzo comunicanti, un soggiorno ed il locale caldaia. Al centro della struttura, il cortile interno risulta protetto da una struttura in policarbonato che permette così di utilizzare lo spazio anche in caso di intemperie. Al primo piano sono state ricavate le camere per gli ospiti e i servizi comuni, oltre a due camere per gli accompagnatori con annesso servizio.[8]»

Batteria Machaby[modifica | modifica wikitesto]

La Batteria Machaby

La Batteria Machaby (843 m s.l.m.), ormai in rovina, aveva i cannoni posizionati in piazzole a cielo aperto (in barbetta). Oltre alle piazzole si conservano un muro di controscarpa e l'ampio fossato.[5]

Batteria del Colle La Cou[modifica | modifica wikitesto]

La Batteria del Colle La Cou

La Batteria del Colle La Cou (1425 m s.l.m.) è oggi praticamente distrutta. Si trova a un'ora e mezzo dalla Batteria Machaby procedendo lungo la mulattiera, sulla cima della Tête de Cou. Si conservano solo pochi resti della batteria di cannoni in barbetta.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Forte Archiviato il 5 novembre 2013 in Internet Archive. sul Sito ufficiale
  2. ^ Nei pressi del forte si trova anche uno "scivolo delle donne" preistorico. Cfr. Lo scivolo della fertilità, Ayas Trekking
  3. ^ a b Forte di Machaby sul Sito ufficiale del Turismo della Valle d'Aosta
  4. ^ Il forte di Bard era stato riedificato negli anni 1830-38 dopo essere stato completamente raso al suolo per volere di Napoleone. L'armata di riserva che dal 19 maggio al primo giugno 1800 dovette aggirare la fortezza si ritiene non abbia percorso il vallone alle spalle di Arnad, ma si sia tenuta più in basso passando alle spalle della Barma di Ban e sia salita da questa alla frazione Albard di Bard, lungo un sentiero oggi impercorribile a causa della vegetazione. La batteria era armata con cannoni a retrocarica in ghisa dal calibro di 150 mm e con gittata di 8000 m. Cfr. Gian Mario Navillod
  5. ^ a b c d Mauro Minola, Beppe Ronco, p. 65.
  6. ^ a b Il forte, su fortedimachaby.it, www.fortedimachaby.it. URL consultato il 5 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013).
  7. ^ a b E. Noro e A. Champurney, Arnad in Valle d'Aosta quasi un secolo di memoria, Priuli & Verlucca, pp. 116, 201. cit. in Gian Mario Navillod
  8. ^ a b c d e Yuri Costabloz.
  9. ^ a b Moreno Vignolini, Ad Arnad si inaugura il nuovo ostello, su aostasera.it, Aostasera, 26 ottobre 2010.
  10. ^ Inaugurazione dell'Ostello - Centro di Formazione Alpinistica "Forte Tenente Licini" di Machaby, su caitorino.it, CAI sezione Torino, 26 marzo 2012. URL consultato il 5 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Minola, Beppe Ronco, Valle d'Aosta. Castelli e fortificazioni, Varese, Macchione ed., 2002, pp. 62-68, ISBN 8883401166. (fonte)
  • Yuri Costabloz, Il recupero del Forte di Machaby, in Environnement. Ambiente e territorio in Valle d'Aosta, n. 52, 2011. (fonte)
  • Dario Gariglio, Mauro Minola, Le fortezze delle Alpi occidentali, ed. l'Arciere, 1994.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (ITFR) Sito ufficiale, su fortedimachaby.com. Modifica su Wikidata
  • Forte di Machaby, su sito ufficiale del Turismo della Valle d'Aosta. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  • Parte del testo è tratta da Gian Mario Navillod, Strada militare Bard Machaby, su tapazovaldoten.altervista.org, tapazovaldoten, ante 18 giugno 2006, ultimo aggiornamento 21 ottobre 2012. URL consultato il 22 febbraio 2024. pubblicato con licenza CC-BY 4.0