Flicker

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Disambiguazione – Se stai cercando l'album di debutto di Niall Horan del 2017, vedi Flicker (Niall Horan).

In ambito elettrotecnico, il flicker, in italiano sfarfallio o sfarfallamento, è una sorta di tremolio nella luce di una lampada a incandescenza percepibile dall'occhio umano.[1]

È un fenomeno causato da rapide variazioni della tensione di alimentazione e più precisamente del suo valore efficace in quanto la luminosità di una lampada ne è direttamente correlata.

Le cause di tale disturbo sono riconducibili all'inserimento e al distacco di grossi carichi connessi alla rete elettrica che lavorano in modo discontinuo. Quindi un apparecchio che assorba anche una notevole potenza dalla rete se sempre attivo non genera flicker.

Dispositivi che generano flicker[modifica | modifica wikitesto]

Molti elettrodomestici con potenze non trascurabili come lavatrici, lavastoviglie, forni a microonde, ecc. possono generare questo tipo di disturbi in quanto richiedono rilevanti potenze dalla rete elettrica in modo discontinuo.

In ambiente industriale generano flicker i forni, le saldatrici ad arco elettrico, ecc.

Anche gli enti di distribuzione dell'energia elettrica devono soddisfare precisi vincoli anche per quanto riguarda questo disturbo.
Come scritto nella norma CEI 50160, "Una delle proprietà particolari dell'elettricità è che, rispetto ad alcune delle sue caratteristiche, la sua qualità dipende più dall'utente che dal produttore o dal distributore. In questi casi, l'utente è un collaboratore essenziale del fornitore al fine di mantenere la qualità dell'elettricità.", pertanto l'utente non è in nessun modo dispensato dal generare disturbi nella rete e può venir sanzionato se i propri utilizzatori generano alle altre utenze flicker. Anche l'immissione di energia elettrica verso la rete deve rispettare normative che rispettino vincoli relativi a questo fenomeno[2].

Parametri con cui si caratterizzano i flicker[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati definiti due parametri che cercano di rendere un fenomeno soggettivo (in modo simile a quanto realizzato per la sensibilità umana ai colori e ai suoni dove sono state introdotte delle curve di sensibilità standard) con delle regole oggettive che possano essere applicate nelle normative.

  • Pst (abbreviazione di Perception of flicker short term), severità del flicker a breve termine (<10 min). Per caratterizzarlo in modo imparziale si è scelta una lampadina ad incandescenza da 60 W. Applicando variazioni sulla potenza emessa per 10 minuti si è rilevato quando su un campione di persone che osservavano la luce emessa, il 50% di loro rilevava la presenza di variazioni di intensità della luminosità. A tale valore di disturbo si è assegnato il valore Pst = 1,0. Ne risulta un diagramma in cui più le variazioni di potenza sono intense più devono essere diradate nel tempo[3][4]. Da questo principio sono poi state sviluppate formule e definizioni più complesse[5][6].
  • Plt (dall'inglese Perception of flicker long term), severità del flicker a lungo termine (2 h). Il Plt è definito generalmente mediante la relazione:



    che viene calcolata a partire da una sequenza di 12 valori di Pst (nella formula Psti) su un intervallo di 2 ore, ma le specifiche richieste possono variare.

La misura di Pst e Plt si fa mediante apparecchi computerizzati detti in gergo flickerometri o flickermetri.

Normative[modifica | modifica wikitesto]

Va ricordato che le normative sono in continua evoluzione ed aggiornamento, particolarmente in questo settore.

  • CEI EN 61000-3-3:2014. Per i flicker va rispettata per la maggior parte delle apparecchiature per ambiente domestico od industria leggera (corrente massima per fase 16 A). È una delle norme da superare per il marchio CE[7]
  • CEI EN 61000-3-11 (2017) per apparecchiature fino a 75 A[7]
  • CEI EN 61000-4-15: Compatibilità elettromagnetica (EMC) Parte 4: Tecniche di prova e di misura Sezione 15: Flickermetro - Specifiche funzionali e di progetto. Specifiche tecniche di realizzazione dello strumento di misura dei flicker[6]
  • IEC 60868 normativa rimpiazzata dalla CEI EN 61000-4-15 nel 2003[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ sfarfallamento, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Criteri di allacciamento di impianti di produzione alla rete di bassa tensione di Enel Distribuzione, Documento DK 5940 giugno 2006 Ed. 2.1[collegamento interrotto]
  3. ^ (EN) [ Copia archiviata, su powerstandards.com. URL consultato il 17 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2008). Nota introduttiva sui flicker del Power Standards Lab.
  4. ^ (EN) Regulation of Voltage Qualità su "Leonardo ENERGY"[collegamento interrotto]
  5. ^ Qualità del servizio nelle reti di distribuzione e industriali (Appunti dell'Università di Padova)[collegamento interrotto]
  6. ^ a b Qualità dell'alimentazione negli impianti industriali[collegamento interrotto]
  7. ^ a b La stessa normativa vale per i produttori di energia elettrica allacciati alla rete di distribuzione (Prescrizioni per clienti produttori allacciati alla rete di distribuzione in bassa tensione[collegamento interrotto])
  8. ^ (EN) IEC61000-3 HARMONICS & FLICKER SOFTWARE FOR THE PM3000ACE USER MANUAL Archiviato il 10 luglio 2007 in Internet Archive.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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