Flavio Gulinelli

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Flavio Gulinelli
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Pallavolo
Ruolo Allenatore
Carriera
Carriera da allenatore
1988-1989Voluntas Asti2° all.
1989-1992Parma2° all.
1996-1997Grande
1997-1999Bandiera dell'Italia Italia2° all.
1999-2000Grande
2000Bandiera del Brasile Brasilestaff
2000-2002Grande
2002-2003Cagliari
2003-2004Lupi Santa Croce
2004-2005Südtirol
2005-2006Stilcasa Taviano
2006-2008Top Volley Latina
2008-2009Callipo
2009Īraklīs Salonicco
2009Bandiera dell'Austria Austria
2009-2010Halkbank
2010Olympiakos
2010-2011New Mater
2011-2012Piemonte
2012-2013New Mater
2012-2013Bandiera del Portogallo Portogallo
2013-2014Ural
2014-2015Galatasaray
2013-2015Bandiera della Slovacchia Slovacchia
2015Molfetta
2015Bandiera dell'Egitto Egitto
2016Olympiakos
2016-2017Molfetta
2017-2018Belogor'eAss.
2019Pag Taviano
Palmarès
 World League
Oro Mosca 1997
 Campionato europeo
Bronzo Paesi Bassi 1997
 Campionato mondiale
Oro Giappone 1998
Statistiche aggiornate al 20 aprile 2012

Flavio Gulinelli (Asti, 14 giugno 1958) è un allenatore di pallavolo italiano.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Incomincia la carriera ad Asti, sua città natale, allenando anche nel settore femminile. Nel 1989 diventa secondo di Bebeto alla Pallavolo Parma, dove in tre stagioni vince due scudetti, una Coppa delle Coppe, una Coppa CEV e un Mondiale per Club.

Dopo una stagione al Grande Volley Asti in Serie B2, si lega nuovamente a Bebeto, questa volta nella Nazionale italiana: come vice allenatore, sulla panchina azzurra vince un Mondiale, una World League e una medaglia di bronzo agli Europei. Successivamente passa una stagione nello staff della Nazionale brasiliana.

Nelle stagioni successive allena in Serie A2, inizialmente di nuovo nel Grande Volley Asti e successivamente nel Volley Cagliari, nella Volley Lupi Santa Croce, nel Südtirol Volley e nel Salento d'Amare Taviano, con il quale vince la Coppa Italia di Serie A2 e approda alla finale dei play-off promozione.

Nella stagione 2006-07 esordisce in Serie A1 come allenatore del Top Volley di Latina. Guida per parte del torneo 2008-09 la Callipo Sport di Vibo Valentia, dalla quale se ne va il 3 febbraio 2009. Nei mesi finali della stagione si trasferisce in Grecia, sulla panchina dell'Īraklīs Salonicco, disputando con la formazione ellenica la finale della Champions League 2008-2009, dove viene sconfitto dalla Trentino Volley.

Nel 2009 viene ingaggiato dalla Nazionale austriaca, ma prima di incominciare la sua attività si trasferisce in Turchia. Ritorna in Grecia per allenare l'Olympiakos Pireo, ma nel gennaio del 2011 viene chiamato dalla formazione del New Mater Volley di Castellana Grotte[1] Nonostante l'ottimo girone di ritorno non riesce a evitare la retrocessione della squadra pugliese.

Viene chiamato a sostituire Alberto Giuliani (approdato all'Associazione Sportiva Volley Lube) sulla panchina del Piemonte Volley, ma la sconfitta in Supercoppa italiana contro la Trentino Volley e ai quarti di finale di Coppa Italia contro il Sisley Volley portano al suo esonero, avvenuto il 26 gennaio 2012.[2]

Rimane svincolato fino al 19 aprile 2012, quando assume l'incarico come commissario tecnico della Nazionale maschile del Portogallo.[3] Il suo insediamento sulla panchina portoghese avvenne a un mese dall'esordio nella World League 2012.

Nella stagione 2012-2013 siede sulla panchina di New Mater, terminando al nono posto la regular season e disputando gli ottavi di finale dei play-off scudetto, persi contro la Callipo.

Nel 2013 si trasferisce in Russia, alla corte dell'Ural dove si ferma fino al marzo 2014. Nel frattempo assume anche l'incarico di selezionatore della Nazionale di pallavolo maschile della Slovacchia che lascia definitivamente nel luglio 2015. Nel giugno 2014, nel frattempo, sottoscrive un contratto con il Galatasaray che conduce, a fine stagione, al quarto posto nel girone finale dei playoff. Nonostante ciò, a fine stagione, le strade fra Gulinelli e la società turca si separano.

Nel luglio 2015 assume la guida della Pallavolo Molfetta,[4] che lascia, non senza polemiche,[5] a fine novembre per trasferirsi sulla panchina della nazionale egiziana di volley. Con la nazionale nordafricana raggiunge la qualificazione ai Giochi della XXXI Olimpiade di Rio de Janeiro ma è costretto a lasciare anzitempo la panchina per divergenze con i dirigenti della federazione[6].

Comincia la stagione 2016-2017 tornando sulla panchina dell'Olympiakos, ma ancor prima dell'inizio del campionato viene sostituito da Slobodan Boškan[7].[8]

Dal 5 novembre 2016 torna sulla panchina di Molfetta.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

1989-90, 1991-92
1989
1989-90
1991-92
1990
2005-06

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Flavio Gulinelli è il nuovo coach di Castellana Grotte, su corrieredellosport.it. URL consultato il 27 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  2. ^ Cuneo cambia, esonerato Gulinelli, su www3.lastampa.it. URL consultato il 27 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2012).
  3. ^ Gulinelli nuovo Ct del Portogallo, su volleyball.it. URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  4. ^ Copia archiviata, su legavolley.it. URL consultato il 26 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2015).
  5. ^ http://bari.repubblica.it/cronaca/2015/11/26/foto/molfetta-128195751/1/#1
  6. ^ inbox-online.com, EGY M: Gulinelli leaves bench of Egypt’s National Team, su worldofvolley.com. URL consultato il 20 luglio 2016.
  7. ^ pegasomedia srl, VOLLEYBALL.IT - Grecia M: Boskan rimpiazza Gulinelli all'Olympiakos, su volleyball.it. URL consultato il 16 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2016).
  8. ^ inbox-online.com, GRE M: Montenegrin National Team head coach takes over Olympiacos. URL consultato il 16 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Scheda su legavolley.it, su legavolley.it. URL consultato il 27 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2012).