Fiè allo Sciliar

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Fiè allo Sciliar
comune
(IT) Fiè allo Sciliar
(DE) Völs am Schlern
Fiè allo Sciliar – Stemma
Fiè allo Sciliar – Veduta
Fiè allo Sciliar – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoOthmar Stampfer (SVP) dal 4-5-2014 (2º mandato dal 22-9-2020)
Lingue ufficialiitaliano, tedesco
Territorio
Coordinate46°31′03.97″N 11°30′09.99″E / 46.51777°N 11.502776°E46.51777; 11.502776 (Fiè allo Sciliar)
Altitudine880 m s.l.m.
Superficie43,96 km²
Abitanti3 624[3] (31-8-2020)
Densità82,44 ab./km²
FrazioniAica di Sopra/Oberaicha, Aica di Sotto/Unteraicha, Fiè di Sopra/Obervöls, Fiè di Sotto/Untervöls, Novale di Fiè /Völserried, Novale di Presule/Pröslerried, Passo/Steg, Peterbühel, Prato all'Isarco/Blumau, Presule/Prösels, San Costantino/St. Konstantin, Santa Caterina/St. Kathrein, Sant'Antonio/St. Anton, Umes/Ums[1]
Comuni confinantiCastelrotto, Cornedo all'Isarco, Renon, Tires
Altre informazioni
Cod. postale39050
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021031
Cod. catastaleD571
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[4]
Cl. climaticazona F, 3 828 GG[5]
Nome abitanti(IT) fieesi
(DE) Völser[2]
PatronoSanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fiè allo Sciliar
Fiè allo Sciliar
Fiè allo Sciliar – Mappa
Fiè allo Sciliar – Mappa
Posizione del comune di Fiè allo Sciliar nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale
Presepe Probst, 1803-1807

Fiè allo Sciliar (in tedesco Völs am Schlern) è un comune italiano di 3 624 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige.

Il comune di Fiè allo Sciliar si estende attraverso l'altopiano dello Sciliar e la Valle Isarco

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo è attestato nell'888 come Fellis, nel 982-987 come Vellis, nel 1050-1065 come Velles, nel 1218 come Velse e nel 1255 come Vels e probabilmente è di origine preromana, da un tema in *fel-[6][7].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il luogo entra nella piena luce della storia con un'importante donazione nell'888 da parte del re franco Arnolfo di Carinzia[8][9].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Inquartato: al primo, di nero, alla fascia d'argento, caricata della crocetta patente di rosso; al secondo e al terzo, di rosso, alla colonna d'argento, coronata d'oro; al quarto, di nero, alla fascia d'argento, caricata della rosa di rosso.[10]»

Lo stemma presenta nel primo e nel quarto due varianti dello stemma dei Cavalieri Völs und Prösels, che erano imparentati con i principi Colonna di Roma di cui è ripreso il blasone nel secondo e nel terzo quarto. Lo stemma è stato adottato il 20 luglio 1966[11].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Giovanni Battista
  • Chiesa di Santa Maria Assunta, chiesa del XVI secolo, ricostruzione di una chiesa gotica del XV secolo.
  • Cappella cimiteriale romanica di San Michele (St. Michael am Friedhof) a due piani, riconsacrata nel 1472 dopo l'aggiunta di una volta a raggiera. Dal 1980 è sede del museo parrocchiale contenente statue gotiche e barocche provenienti dalle chiese delle frazioni, l'altare a portelle della chiesa di San Pietro in Colle (St. Peter am Bichl, 1510), la pala dell'altare maggiore barocco (1742) e un presepe intorno al 1800.
  • Chiesa di San Costantino, intitolata a san Costanzio

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Ripartizione linguistica[modifica | modifica wikitesto]

La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[12]
94,92% madrelingua tedesca
4,46% madrelingua italiana
0,62% madrelingua ladina

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Il museo parrocchiale, allestito nella cappella di San Michele, raccoglie interessanti oggetti d'arte, come il Presepe Probst dell'intagliatore altoatesino di presepi Augustin Alois Probst (1758-1807).

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1898 e il 1970 il paese è stato servito da due fermate della ferrovia del Brennero, in località Ponte di Fiè e Prato all'Isarco.

La stazione di Ponte di Fiè è stata esclusa dalla linea nel 1994, quando la tratta che vi transitava fu deviata in una nuova galleria, allo scopo primario di prevenire incidenti (la tratta era soggetta a frane, smottamenti e inondazioni, data la vicinanza del fiume Isarco e le soprastanti pareti rocciose). La stazione, rimasta in piedi, è stata convertita in abitazione civile.

La stazione di Prato, invece, pur rientrando anche dopo i lavori di deviazione nel tracciato della linea, è senza traffico; al suo interno ospita delle apparecchiature tecniche per il controllo dell'infrastruttura ferroviaria ed è pertanto talora ancora presenziata da dirigente movimento.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2005 2013 Arno Kompatscher SVP Sindaco Eletto presidente della provincia autonoma di Bolzano
2013 2014 Othmar Stampfer SVP Vicesindaco Facente funzioni di sindaco
2014 in carica Othmar Stampfer SVP Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Germania Friedberg, dal 1959[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Numeri e fatti, su gemeinde.voels.bz.it, Comune di Fiè allo Sciliar. URL consultato il 20 gennaio 2014.
  2. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 268.
  3. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano, Athesia, 1995, pp. 520s. ISBN 88-7014-634-0
  7. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
  8. ^ Cenni storici sul sito ufficiale del comune con foto del documento dell'888
  9. ^ Un'edizione critica del diploma si trova in Martin Bitschnau, Hannes Obermair, Tiroler Urkundenbuch, II. Abteilung, Die Urkunden zur Geschichte des Inn-, Eisack- und Pustertals, vol. 1, Bis zum Jahr 1140, Universitätsverlag Wagner, Innsbruck, 2009, ISBN 978-3-7030-0469-8, pp. 78–80, n. 109.
  10. ^ (DEIT) Völs am Schlern, su heraldry-wiki.com.
  11. ^ (EN) Heraldry of the World: Völs-Fiè allo Sciliar Archiviato il 31 luglio 2012 in Internet Archive.
  12. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Hermann Vötter, Festschrift 50 Jahre Partnerschaft Friedberg - Völs am Schlern 1959-Fiè allo Sciliar, Comune, 2009, 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Josef Tarneller, Die Hofnamen in den alten Kirchspielen Deutschnofen-Eggental und Vels am Schlern (Die Hofnamen im Untern Eisacktal II, III), Vienna, Accademia delle Scienze, 1915.
  • (DE) Josef Nössing (a cura di), Völs am Schlern, 888-1988: ein Gemeindebuch, Bolzano: Athesia, 1988
  • Hermann Vötter (a cura di), Fié allo Sciliar, 888-1988: il paesaggio, la storia, i personaggi, l'arte e la cultura. Libro dedicato al millecentenario della prima menzione di Fellis (Völs), Bolzano: Athesia, 1988
  • (DE) Helmut Stampfer, Kirchliche Kunst in Völs am Schlern, Bolzano: Raetia, 2000. ISBN 88-7283-134-2
  • (DE) Helmut Stampfer (a cura di), Kastelruth, Völs: Bauernhöfe in Südtirol, vol. VI/2, Bolzano: Athesia, 2007. ISBN 978-88-8266-418-3

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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