Ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro

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Sicignano degli Alburni-Lagonegro
Ferrovia del Vallo di Diano
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioSicignano degli Alburni
FineLagonegro
AttivazioneDal 1886 al 1892
GestoreRFI
Precedenti gestoriFS (1905-2001)
RM (1886-1905)
Lunghezza78 km
Scartamento1435 mm
ElettrificazioneAssente
NoteSospesa dal 1987
Ferrovie

La ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro, conosciuta anche come ferrovia del Vallo di Diano, è una ferrovia della Campania, con il suo capolinea terminale in Basilicata, inaugurata nel 1892 e nel 1987 chiusa al traffico, sia merci che passeggeri, durante i lavori di rinnovamento ed elettrificazione della linea Battipaglia-Metaponto; nonostante la riapertura della linea per Potenza la ferrovia rimase chiusa[1] e i treni sostituiti da autoservizi. La "temporanea chiusura all'esercizio" sussiste al 2018[2] e sono ancora svolti gli autoservizi sostitutivi[3].

La ferrovia si dirama dalla stazione di Sicignano degli Alburni, posta lungo la linea della Battipaglia-Potenza e termina, senza possibilità di proseguire oltre, alla stazione di Lagonegro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Inaugurazione Tratta Note
30 dicembre 1886 Sicignano degli Alburni-Sala Consilina [4]
25 maggio 1887 Sala Consilina-Sassano[5]
3 novembre 1888 Sassano-Casalbuono
16 maggio 1892 Casalbuono-Lagonegro

La Sicignano-Lagonegro nelle prime intenzioni progettuali era solo il primo tratto di un progetto più ampio che prevedeva di collegare i territori campano e lucano con il sud della Calabria e Reggio attraverso il Vallo di Diano e la valle del Noce fino a Castrocucco (tra Praia e Maratea) congiungendosi ivi alla realizzanda Tirrenica Meridionale; il tutto era inserito tra le opere previste dalla Legge Baccarini del 1879, ma il tratto da Lagonegro in poi non venne realizzato. Un altro progetto (realizzato però più tardi e a scartamento ridotto) prevedeva il raggiungimento della ferrovia Cosenza-Sibari che, da Cosenza, sarebbe dovuta poi scendere di quota fino a raggiungere Nocera Terinese, sulla costa, seguendo di massima il tracciato in seguito utilizzato per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria; anche quest'ultima parte era inserita tra le opere previste dalla Legge Baccarini[6][7]. Il progetto tuttavia per vari motivi stentava a progredire; dopo l'apertura della linea che collegava Salerno con Potenza, si fecero sempre più insistenti le richieste delle comunità locali perché si aprisse almeno la parte di linea che, percorrendo il Vallo di Diano, arrivava fino a Lagonegro sperando che prima o poi sarebbe stata congiunta alla linea tirrenica. L'inizio della linea per Lagonegro fu stabilito proprio dalla stazione di Sicignano degli Alburni, della linea per Potenza[8] inizialmente chiamata, per l'appunto, Bivio Castrocucco; il 30 dicembre 1886 venne infine inaugurata la prima tratta, costruita dalla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo, che giungeva fino a Sala Consilina.

Con il passare degli anni vi fu un susseguirsi di aperture delle nuove tratte: il 20 maggio 1887 si arrivò a Sassano-Teggiano,[5] il 3 novembre 1888 a Casalbuono e finalmente il 25 maggio 1892 la linea venne inaugurata per intero con l'arrivo a Lagonegro. Il proseguimento non venne più realizzato anche perché la stessa Mediterranea aveva in avanzato stato di costruzione la più costiera ferrovia Tirrenica Meridionale che venne completata qualche anno più tardi. Molti anni dopo, perse le speranze di realizzazione del progetto che avrebbe creata una valida alternativa alla Tirrenica, venne realizzata sempre dalla stessa società, divenuta Mediterranea Calabro-Lucane, la prosecuzione a scartamento ridotto fino alla stazione di Spezzano Albanese.

Il servizio sulla linea, affidato alla stessa Mediterranea, venne svolto da locomotive a vapore del gruppo 320. Con una percorrenza di circa 3 ore, le coppie di treni erano tre.

Nel 1905 la ferrovia entrò a far parte delle Ferrovie dello Stato e sempre in quegli anni venne aperta una nuova stazione al servizio di centri quali Casaletto Spartano e Battaglia.

Dopo la fine della prima guerra mondiale, furono realizzate due nuove fermate, a Pertosa (1936) e Castelluccio Cosentino (1939). Nel 1936 inoltre entrarono in funzione le littorine che abbassarono i tempi di percorrenza a meno di 2 ore. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, per risparmiare il gasolio vennero accantonate le littorine tornando alla trazione a vapore. Queste ultime torneranno ad essere usate soltanto nel 1956.

Alla fine degli anni settanta, a causa di diversi smottamenti nel percorso più accidentato della linea, venne interrotto il servizio tra Casalbuono e Lagonegro. L'inizio degli anni ottanta portò grandi cambiamenti, con importanti lavori di consolidamento di ponti, gallerie e costoni a rischio, la sostituzione dei binari, l'allungamento delle banchine nelle stazioni e l'entrata in funzione di automotrici ALn 668: si passò da 7 a 8 coppie di treni giornalieri, con una coppia di corse diretta per Napoli.

Con l'inizio dei lavori di elettrificazione della linea Battipaglia-Metaponto nel 1986, anche la linea per Lagonegro (di cui era ipotizzata addirittura l'elettrificazione) venne chiusa ed i treni sostituiti da autobus. Alla riapertura della Battipaglia-Potenza nel 1993, il bivio da Sicignano degli Alburni per Lagonegro rimase disconnesso e il servizio di linea affidato agli autobus, anche se la ferrovia non è stata mai ufficialmente soppressa.

Progetti e proposte di recupero[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni sono stati proposti molti progetti di riattivazione rimasti tuttavia senza esito. Nel 2006 sono stati stanziati fondi per uno studio di fattibilità (180.000 euro) e sono state riaperte e ripulite alcune stazioni a servizio degli autobus. Proposte e finanziamenti successivi non hanno avuto esiti concreti e l'autoservizio sostitutivo da Battipaglia a Lagonegro continua a protrarsi con la soppressione di alcune stazioni. Nel marzo 2012 tra Galdo e Castelluccio è entrata in funzione per un mese la "ciclo-ferrovia" con delle biciclette ferroviarie autorizzate dalle autorità competenti che percorrono il tratto di linea, pulito da rovi ed erbe infestanti.

Nel 2018 viene proposto un progetto della Regione Campania per la riapertura a fini turistici.[9]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

 Stazioni e fermate 
Continuation backward
per Salerno
Station on track
0+000 Sicignano degli Alburni
Unknown route-map component "ABZLgl" Unknown route-map component "CONTfq"
per Potenza
Unknown route-map component "hKRZWae"
fiume Tanagro
Small non-passenger station on track
6+266 Castelluccio * 1939[10]
Non-passenger station/depot on track
8+755 Galdo
Non-passenger station/depot on track
11+905 Petina
Enter and exit tunnel
gallerie Incoronata e Regina (~ 1.000 m)
Non-passenger station/depot on track
16+355 Auletta
Unknown route-map component "SKRZ-Au"
Autostrada A2
Unknown route-map component "SKRZ-Au"
Autostrada A2
Small non-passenger station on track
22+140 Pertosa * 1936[11]
Unknown route-map component "hKRZWae"
fiume Tanagro
Non-passenger station/depot on track
26+809 Polla
Straight track Unknown route-map component "exCONTl+f"
per Marsico Nuovo (FCL) † 1966
Non-passenger station/depot on track Unknown route-map component "exKBHFe"
33+917 Atena / Atena Lucana (FCL) † 1966
Non-passenger station/depot on track
40+650 Sala Consilina
Non-passenger station/depot on track
45+455 Sassano-Teggiano
Non-passenger station/depot on track
49+745 Padula
Non-passenger station/depot on track
55+514 Montesano-Buonabitacolo
Unknown route-map component "hKRZWae"
fiume Tanagro
Non-passenger station/depot on track
64+661 Casalbuono
Unknown route-map component "hKRZWae"
fiume Calore
Unknown route-map component "STR+GRZq"
confine Campania-Basilicata
Small non-passenger station on track
71+416 Casaletto Spartano-Battaglia
Enter and exit tunnel
galleria della Pertusata (~ 1.000 m)
Enter and exit tunnel
galleria Zanco
Non-passenger end station + Unknown route-map component "exHUBaq"
Unknown route-map component "exKBHFa" + Unknown route-map component "exHUBeq"
78+247 Lagonegro RFI / FCL
Unknown route-map component "exCONTf"
per Spezzano Albanese (FCL) † 1979
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Angelo Mastrandrea, Nell'Italia del sud le ferrovie sono ancora un miraggio, in Internazionale, 26 marzo 2016.
  2. ^ RFI, Documentazione di esercizio delle Direzioni Territoriali; Circolari territoriali e fascicoli circolazione linee: fascicolo linea n. 124, in RFI, Norme di esercizio, 2018, pp. 32-ss.
  3. ^ RFI, stazione di Lagonegro: Orario programmato 10 dicembre 2017 - 9 giugno 2018, su prm.rfi.it. URL consultato il 2 maggio 2018.
  4. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 3 ottobre 2021 (archiviato il 22 maggio 2021).
  5. ^ a b Ferrovia Sicignano-Castrocucco (PDF), in Monitore delle Strade Ferrate e degli interessi materiali, anno XX, n. 22, 28 maggio 1887, p. 350.
  6. ^ Ettore Scalabrini Della Ferrovia Sicignano-Castrocucco, Eboli-Potenza per il Vallo di Diano e Valle del Noce, Tip.Barbera, Roma 1879
  7. ^ Gli Atti della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla disoccupazione, Camera dei deputati, 1954, parlano di ...Lagonegro-Castrocucco programmata sin dal 1879 con lo scopo di realizzare il congiungimento..tra il territorio lucano e il cosentino.
  8. ^ La ferrovia di Potenza in iTreni 167/1996 a pag.12
  9. ^ Ferrovie.it - Riapre la ferrovia Sicignano - Lagonegro?, in Ferrovie.it. URL consultato il 30 novembre 2018.
  10. ^ Ordine di Servizio n. 95 del 1939.
  11. ^ Ordine di Servizio n. 126 del 1936

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]