Fernandel (editore)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Fernandel
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariacasa editrice
Fondazione1994 a Ravenna
Fondata daGiorgio Pozzi
Sede principaleRavenna
SettoreEditoria
Prodottilibri
Sito webwww.fernandel.it/

Fernandel è una casa editrice italiana nata a Ravenna nel 1994 per iniziativa di Giorgio Pozzi.

Si qualifica come medio editore avendo pubblicato oltre dieci titoli l'anno dal 2002 al 2016.[1]

Rivista Fernandel[modifica | modifica wikitesto]

La rivista Fernandel nasce nel 1994[2] proponendo racconti, anticipazioni e commenti sulla narrativa italiana, alternando testi di autori esordienti a quelli di autori già affermati[3]: Paolo Nori[4], Francesca Mazzucato[5], Grazia Verasani[6], Gianluca Morozzi[7] sono fra gli scrittori che hanno esordito sulle sue pagine. La rivista Fernandel è dal 1994 al 2001 un periodico bimestrale; la sua periodicità muta in trimestrale dal 2001 al luglio 2007. Dopo questa data la rivista abbandona la carta stampata e diventa disponibile gratuitamente sul sito internet della casa editrice.

Libri[modifica | modifica wikitesto]

I primi libri pubblicati con il marchio Fernandel escono nel novembre 1997.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ricerca OPAC SBN, su opac.sbn.it.
  2. ^ Come è nata la rivista Fernandel, su fernandel.it.
  3. ^ «Rivisteria», aprile 1998: "Dalle sue pagine esala una freschezza che di rado è possibile assaporare nelle più patinate e 'professionali' riviste letterarie italiane, troppo spesso autoreferenziali e fossilizzate in un dibattito tra pochi e per pochi".
  4. ^ Marco Drago, C'è un lunatico geniale sulla via Emilia, «La Stampa - Tuttolibri», 15 aprile 1999
  5. ^ «Mazzucato: il primo editore non si scorda», Elena De Murtas, «Corriere di Romagna», 11 settembre 1998
  6. ^ Giovanni Egidio, "Grande freddo" sotto i portici, «La Repubblica», 23 dicembre 1999.
  7. ^ Giovanni Tesio, Dalla chitarra al pallone, come si strapazza il Kabra, «La Stampa Tuttolibri», 13 ottobre 2001.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]