Felis silvestris silvestris

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Gatto selvatico europeo
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Felidae
Genere Felis
Specie F. silvestris
Sottospecie F. s. silvestris
Nomenclatura trinomiale
Felis silvestris silvestris
Schreber, 1775
Areale
Distribuzione del gatto selvatico europeo nel 2020 secondo i dati dell'IUCN.

Il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris Schreber, 1775) è una sottospecie di gatto selvatico che abita le foreste dell'Europa occidentale, centrale e orientale[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Un gatto selvatico europeo

Il gatto selvatico europeo raggiunge 1,20 metri di lunghezza compresa la coda, che misura 35 cm, peso 3,5 - 8 kg, ha un corpo robusto, agilissimo, testa corta e rotondeggiante, zampe forti e lunghe, specialmente quelle posteriori. Il pelo è folto e morbido, di colore grigio-fulvo, più chiaro sul ventre, con fasce trasversali scure; alcuni anelli nerastri ornano la coda. È dotato di una vista eccellente anche in pessime condizioni di luce, l'olfatto è molto buono e l'udito ottimo. Ha orecchie dritte e larghe alla base ed occhi gialli. Particolarmente sviluppati sono i canini e i denti ferini, adatti a dilaniare la preda[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il gatto selvatico europeo è diffuso in tutta l'Europa centrale. Vive nelle foreste di latifoglie e tende ad evitare i luoghi frequentati dall'uomo[3].

Italia[modifica | modifica wikitesto]

È il felino selvatico più diffuso in Italia, nonostante sia quasi scomparso. La popolazione nazionale è stata stimata in circa 700 - 800 animali distribuiti sulle Alpi Giulie (dove risiede la maggior parte degli esemplari dell'arco alpino) ed in alcune valli delle Alpi Carniche, sulle Alpi occidentali e orientali (tra Veneto e Trentino), sull'Appennino settentrionale[4], sull'Appennino centrale, sull'Appennino calabro[5], nel Gargano, nell'area del Vulture nei boschi dell'Alto Bradano, e in Sicilia.

Nell'agosto del 2017 viene avvistato nel parco nazionale dell'Aspromonte[6], nel 2021 nelle Alpi Apuane[7], in Trentino tra il 2018 e il 2021 (Monte Bondone e Pale di San Martino)[1] [2], nel 2022 in Alto Adige (Val Pusteria).[3]

Scozia[modifica | modifica wikitesto]

Gatto selvatico scozzese con piccolo

Nel 2012 biologi conservazionisti hanno annunciato la scoperta di popolazioni precedentemente sconosciute di gatti selvatici scozzesi stanziati nel Parco nazionale di Cairngorms, in pericolo a causa di incroci con gatti domestici e ferini (di origine mista/randagia). Gli scienziati hanno segnalato 465 potenziali avvistamenti[8][9][10]; in risposta, la Scottish Wildcat Association ha confutato tali affermazioni, dichiarando nel loro sito web ed in interviste stampa che gli avvistamenti sono stati definiti da esperti come incroci ibridi, e che la popolazione del gatto scozzese era probabilmente ben al di sotto dei 100 esemplari[11].

Nel settembre del 2012, dopo aver esaminato circa 2 000 registrazioni di telecamere da avvistamento automatico, rapporti di testimoni oculari ed uccisioni stradali, la Scottish Wildcat Association (SWA) ha ammonito che i gatti selvatici scozzesi potrebbero essere estinti nel loro habitat naturale nel giro di pochi mesi: la loro analisi suggerisce che il numero di gatti scozzesi di razza pura era diminuito, alla data della ricerca, a circa 35 individui in tutto[12]. Una grave riduzione delle popolazioni di conigli a causa della mixomatosi ha, inoltre, contribuito ad accelerare il declino del gatto selvatico scozzese[13]. Nel marzo del 2013 la Regia Società Zoologica di Scozia ha affermato di aver incoraggiato la raccolta di materiale biologico, ma che la clonazione del felino verrebbe considerata solo dopo che "tutte le altre vie siano state esaurite"[14][15].

Nel settembre del 2013 la fondazione animalista Aspinall (Aspinall Foundation) ha annunciato l'intenzione di sviluppare un centro di riproduzione in cattività sull'Isola di Càrna, al largo della costa occidentale della Scozia, vicino alla penisola di Ardnamurchan[16], dove la Scottish Wildcat Association ha sviluppato il progetto Rifugio del Gatto Selvatico (Wildcat Haven) per identificare gatti selvatici scozzesi puri non-ibridizzati[17], sotto la direzione del Dott. Paul O'Donoghue, che opera nel progetto utilizzando un test genetico studiato per identificare l'ibridazione nei gatti selvatici scozzesi[18].

La notizia è stata seguita da un annuncio dello Scottish Natural Heritage (SNH), che, dopo un anno di consultazioni, si era deciso a lanciare un nuovo piano d'azione per il gatto selvatico con un approccio più "pragmatico"[19], teso a conservare gatti selvatici e ibridi che presentano caratteristiche di gatto scozzese, utilizzando una definizione più "ampia" di gatto selvatico[20]. Steve Piper, fondatore e già presidente della Scottish Wildcat Association nonché fautore del progetto citato Wildcat Haven e precedente consulente del piano d'azione SNH, ha risposto che l'approccio è una "iniziativa vergognosa" che costringe il gatto selvatico scozzese puro all'estinzione[19][21][22].

Svizzera[modifica | modifica wikitesto]

Il gatto selvatico è anche presente in Svizzera, dove è protetto dal 1962. È presente particolarmente nella regione del Massiccio del Giura e nella regione attorno a Sciaffusa[23][24][25].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Giovane gatto selvatico che divora un silvilago
Gatto selvatico scozzese che sbadiglia

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È di abitudini arboricole e notturne, di giorno rimane nascosto nelle cavità degli alberi, in anfratti rocciosi, in tane abbandonate, mentre di notte salta agilmente di ramo in ramo alla ricerca di cibo. Ogni individuo occupa un proprio territorio che marca regolarmente con la secrezione di ghiandole odorifere e spruzzi di urina[3].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di notte cacciando conigli selvatici, roditori ed altri piccoli mammiferi, non disdegnando, all'occasione, rane e uccelli che scova nei nidi[3].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce una volta all'anno dando alla luce 3 o 4 piccoli che restano con la madre fino a 5 mesi. Il periodo degli amori va da metà gennaio a metà marzo[3].

Nemici[modifica | modifica wikitesto]

La volpe e la martora sono i principali competitori del gatto selvatico, mentre i suoi predatori sono il lupo e la lince[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gelis silvestris, su eunis.eea.europa.eu.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Felis silvestris silvestris, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ a b c d e f Felis sylvestris sylvestris, su digilander.libero.it, Gatto selvatico europeo (Verdecammina). URL consultato il 17 aprile 2010.
  4. ^ VIDEO | Sull'Appenino modenese torna il gatto selvatico europeo, su ModenaToday. URL consultato il 12 ottobre 2022.
  5. ^ Lametino7, Parco nazionale Aspromonte: il gatto selvatico 'catturato' dalle fototrappole, in il Lametino.it - il giornale di Lamezia Terme e del lametino. URL consultato il 28 agosto 2017.
  6. ^ http://www.strettoweb.com/2017/08/parco-nazionale-daspromonte-lelusivo-gatto-selvatico-catturato-dalle-fototrappole/595990/
  7. ^ Redazione Web, Avvistamento del gatto selvatico nelle Alpi Apuane, su unipi.it. URL consultato il 14 aprile 2022.
  8. ^ Scottish wildcats found in Cairngorms, in BBC News, 24 aprile 2012. URL consultato l'8 novembre 2013.
  9. ^ David Miller, Camera traps capture new Scottish wildcat sites in the Cairngorms, in BBC News, 24 aprile 2012. URL consultato l'8 novembre 2013.
  10. ^ Practical Wildcat Conservation in the Cairngorms National Park, Conference Report Summary (PDF), su highlandtiger.com, Highland Tiger, 24 aprile 2012. URL consultato l'8 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  11. ^ Can Scotland's wildcats be saved from extinction?, in Scottish Herald, 8 novembre 2013.
  12. ^ Scottish wildcat extinct within months, association says, in BBC News, 13 settembre 2012. URL consultato l'8 novembre 2013.
  13. ^ Neil Pooran, Scottish wildcats hit by rabbit shortage as numbers decline, in Deadline News, 17 marzo 2013.
  14. ^ Sandra Gray, Wildcat cloning idea rejected by experts – for now, in TheCourier.co.uk, 1º marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2015).
  15. ^ Cfr. anche Società Zoologica Reale della Scozia Archiviato il 29 luglio 2021 in Internet Archive., recenti notizie sul gatto scozzese (EN)
  16. ^ "Remote island plan to help save Scottish wildcats from extinction", su HeraldScotland del 22/09/2013 (EN)
  17. ^ "Wildcat Haven" Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive., riassunto (EN)
  18. ^ "Scottish wildcat could be extinct 'within two years'", su BBC News del 21/05/2013 (EN)
  19. ^ a b "Scottish wildcat plan 'will not save animal'", su HeraldScotland del 23/09/2013 (EN)
  20. ^ Scottish Wildcat Conservation Action Plan Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive., documento del settembre 2013 (EN)
  21. ^ "Extinction by stealth: how long can the Scottish wildcat survive?", su The Guardian, 28/09/2013.
  22. ^ Vedi anche "Plan launched to save Scotland's wildcats" Archiviato il 24 ottobre 2013 in Internet Archive., su WildlifeExtra.com(EN)
  23. ^ https://www.wochenblatt.net/heute/nachrichten/article/wildkatze-als-neuer-gast-im-schaffhauser-naturpark/
  24. ^ https://www.shn.ch/region/kanton/2019-01-19/wo-ausgestorbene-arten-wieder-auftauchen-der-regionale-naturpark
  25. ^ Copia archiviata, su bockonline.ch. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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