Fai da te

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Disambiguazione – "Do it yourself" rimanda qui. Se stai cercando l'etica Do It Yourself tipica della cultura punk e della musica indipendente, vedi Etica DIY.
Un divano fatto in casa
Un ragazzo che costruisce una bicicletta

Fai da te o faidaté (calco dell'inglese do it yourself, a volte abbreviato con la sigla DIY) è un'espressione che indica una qualsiasi attività eseguita per conto proprio e senza la partecipazione di terzi, spesso riferendosi al bricolage.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine fai da te venne associato ai consumatori almeno dal 1912 principalmente nel settore delle attività di miglioramento domestico e di manutenzione.[2] Tuttavia, la parola entrò in uso comune (nel suo equivalente inglese do it yourself) negli anni cinquanta, in seguito all'emergere del bisogno di vari individui di creare o migliorare in modo creativo ed economico il proprio ambiente domestico e altri piccoli progetti artigianali e di costruzione.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La ricerca accademica descrive il fai da te come un comportamento in cui "gli individui impegnano materiali e parti grezze e semi-grezze per produrre, trasformare o ricostruire beni materiali, inclusi quelli estratti dall'ambiente naturale (ad esempio, l'abbellimento di terreni)".[senza fonte] L'etica del fai da te può essere scatenata da varie motivazioni che possono essere dovute a esigenze di mercato (vantaggi economici, mancanza di disponibilità del prodotto, mancanza di qualità nel prodotto, necessità di personalizzazione) e miglioramento dell'identità dello stesso (artigianato, empowerment, ricerca della comunità, unicità).

Criticità[modifica | modifica wikitesto]

Criticità di questa pratica possono verificarsi negli ambiti più specialistici in merito alla sicurezza degli artefatti e alle automedicazioni sanitarie.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ fài da té, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13 maggio 2019.
  2. ^ (EN) Do-It-Yourself: Constructing, Repairing and Maintaining Domestic Masculinity, su muse.jhu.edu. URL consultato il 13 maggio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Wolf & McQuitty, Understanding the Do-It-Yourself Consumer: DIY Motivation and Outcomes, Academy of Marketing Science Review, 2011.
  • (EN) Susie McKellar, Penny Sparke, Interior Design and Identity, Manchester University, 2004.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]