Explorer 21

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Explorer 21 (IMP-B)
Immagine del veicolo
Explorer 21 durante la fase di assemblaggio.
Dati della missione
OperatoreNASA
NSSDC ID1964-060A
SCN00889
Destinazioneorbita terrestre
VettoreDelta
Lancio4 ottobre 1964
Luogo lancioCape Canaveral, USA
Proprietà del veicolo spaziale
Carico138 kg
Parametri orbitali
Orbitaellittica geocentrica[1]
Apoapside94.288 km
Periapside917 km
Periodo2080 min
Inclinazione33,70°
Programma Explorer
Missione precedenteMissione successiva
Explorer 20 BE-B

Explorer-21, a volte citato anche come IMP-B (acronimo inglese di Interplanetary Monitoring Platform-B, ovvero "Piattaforma per il monitoraggio interplanetario-B") o anche come IMP-2, è stato un satellite artificiale messo in orbita dalla NASA nell'ambito del Programma Explorer.

Fu lanciato il 4 ottobre 1964, alle 03:45:00 GMT[2][3] dalla Cape Canaveral Space Force Station (CCAFS), in Florida,[4] usando come vettore un razzo Thor-Delta C. Explorer 21 era il secondo satellite della Interplanetary Monitoring Platform ed era basato sullo stesso schema progettuale del suo predecessore, l'Explorer 18 (IMP-A), lanciato l'anno precedente nel novembre 1963. Anche il satellite successivo, Explorer 28 (IMP-C), lanciato nel maggio 1965, era basato sullo stesso schema generale.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lanciato il 4 ottobre 1964 usando come vettore un razzo Thor-Delta C, non venne né correttamente orientato né correttamente posizionato.[4] Si trovò su un'orbita terrestre caratterizzata da un apoasse di 94.288 km e da un periasse di 917 km, che garantiva un apogeo inferiore alla metà di quello previsto nel piano di lancio. Tutto ciò contribuì a limitare la riuscita della missione: il satellite fu completamente operativo solo per i primi 4 mesi e per il sesto successivo al lancio, dopodiché operò solo ad intermittenza. L'ultima trasmissione di dati avvenne il 13 ottobre 1965.[6]

Il satellite terminò la sua vita utile il 1 gennaio 1966.[1]

Missione[modifica | modifica wikitesto]

La strumentazione dell'Explorer 21, alimentata da quattro celle solari disposte su pannelli dispiegabili e da una batteria chimica, doveva studiare lo spazio interplanetario e la magnetosfera di lontane particelle energetiche, raggi cosmici, campi magnetici e plasma. Ogni sequenza di trasmissione in telemetria durava 81,9 secondi e poteva trasmettere 795 bit di dati. Dopo tre sequenze consecutive, avveniva una trasmissione analogica della durata di altri 81,9 secondi dei dati di un magnetometro a vapori di rubidio.

I parametri iniziali del satellite artificiale includevano un apogeo al mezzogiorno locale, una velocità di rotazione di 14,6 giri al minuto, una direzione di spin con 41,4° di ascensione retta e 47,4° di declinazione.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Trajectory: Explorer 21 (IMP-B) 1964-060A, su nssdc.gsfc.nasa.gov, NASA, 28 ottobre 2021. URL consultato il 7 novembre 2021.
  2. ^ Jonathan's Space Report (TXT), su planet4589.org, 21 luglio 2021. URL consultato il 7 novembre 2021.
  3. ^ Letter dated 22 December 1964 from the Permanent Representative of the United States of America addressed to the Secretary-General (PDF), su unoosa.org, COMMITTEE ON THE PEACEFUL USES OF OUTER SPACE (64-28156). URL consultato il 5 dicembre 2022.
  4. ^ a b Explorer-21 Satellite Falls Far Short Of Orbital Goal [collegamento interrotto], in The Palm Beach Post, 5 ottobre 1964. URL consultato il 9 giugno 2018.
  5. ^ Explorer-series reference images, su rammb.cira.colostate.edu. URL consultato il 4 luglio 2021.
  6. ^ a b Display: Explorer 21 (IMP-B) 1964-060A, su nssdc.gsfc.nasa.gov, NASA, 28 ottobre 2021. URL consultato il 7 novembre 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) IMP-B, su NSSDCA Master Catalog Search, NASA.
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