Excusatio non petita, accusatio manifesta

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Excusatio non petita, accusatio manifesta è un proverbio latino[1] di origine medievale.[2] La sua traduzione letterale è "Scusa non richiesta, accusa manifesta", forma proverbiale in italiano insieme all'equivalente "Chi si scusa si accusa".[3]

Il senso di questa locuzione è: se non hai niente di cui giustificarti, non scusarti. Affannarsi a giustificare il proprio operato senza che sia richiesto può infatti essere considerato un unico indizio del fatto che si abbia qualcosa da nascondere, anche se si è realmente innocenti.

Già San Girolamo, nelle sue lettere (Epist. 4) avvertiva: dum excusare credis, accusas ("mentre credi di scusarti, ti accusi").[4]

È pur vero che nella cultura e nella civiltà anglosassone moderna, porre le proprie scuse al di là della disputa, è un atto di galanteria e di illuminazione. Tale criterio di apertura è molto diffuso e apprezzato negli ambienti di lavoro multinazionali poiché nell'astenersi c'è l'arroganza dell'infallibilità e della perfezione che gli interlocutori percepiscono con fastidio. Trova, così, conferma il detto più antico e saggio "parcere subjectis et debellare superbos" (perdonare i contriti e debellare gli arroganti, Virgilio - Eneide), viatico dei grandi condottieri latini.

Secondo il professore di Comunicazione Amy Ebesu Hubbard dell'Università delle Hawaii - Mānoa [5] si è riluttanti a scusarsi per timore dei preconcetti altrui.

Per evitare strumentalizzazioni, le scuse volontarie devono essere molto chiare e circoscritte all'oggetto. In un casus belli, se l'aggredito dovesse scusarsi dei danni collaterali della controffensiva, non si starebbe autoaccusando ma, al contrario, starebbe "accusando l'aggressore", confermando una certa transitività del detto in latino ma di origine medievale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Proverbiorum trilinguium collectanea Latina .s. Itala, et Hispana: in luculentam redacta concordantiam, Apud Lazarum Scorigium, 1636. URL consultato il 5 gennaio 2018.
  2. ^ Giacomo Lucchesi, Fra ninnole e nannole, Giacomo Lucchesi, 16 giugno 2016, ISBN 9786050458879. URL consultato il 5 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2018).
  3. ^ La Civiltà cattolica, La Civiltà cattolica, 1860. URL consultato il 5 gennaio 2018.
  4. ^ aavv, Dizionario delle sentenze latine e greche, Rizzoli libri, 1991, ISBN 9788858690208. URL consultato il 5 gennaio 2018.
  5. ^ [1]

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