Evangelista Torricelli (sommergibile 1918)

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Evangelista Torricelli
Descrizione generale
Tiposommergibile di media crociera
ClasseMicca
Proprietà Regia Marina
CantiereRegio Arsenale, La Spezia
Impostazione2 febbraio 1915
Varo16 giugno 1918
Entrata in servizio3 ottobre 1918[1]
Radiazione1º ottobre 1930
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione1244 t
Dislocamento in emersione842 t
Lunghezza63,2 m
Larghezza6,2 m
Pescaggio4,6 m
Profondità operativa50 m
Propulsione2 motori Diesel FIAT da 2600 CV
2 motori elettrici Ansaldo da 1300 cv complessivi
2 eliche
Velocità in immersione 11 nodi
Velocità in emersione 14,5 nodi
Autonomiain emersione 945 miglia nautiche a 14,4 nodi
o 2100 mn a 10 nodi
in immersione 12 mn a 10 nodi
180 mn a 3 nodi
Equipaggio4 ufficiali, 36 sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
[2]
dati tratti da www.betasom.it
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L’Evangelista Torricelli è stato un sommergibile della Regia Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Entrato in servizio – al comando del tenente di vascello Giovanni De Sangro, che ne aveva seguito la messa a punto – ad un mese dalla fine della prima guerra mondiale, non ebbe modo di prendere parte ad alcuna operazione bellica, dato che l'equipaggio non aveva ancora ricevuto un adeguato addestramento[1].

Fu assegnato alla I Squadriglia Sommergibili, con base a La Spezia[1].

Nel primo dopoguerra operò in crociere di addestramento e svolse attività addestrativa per gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno[1].

Nel 1924 partecipò ad un'esercitazione nelle acque della Tripolitania; comandante del sommergibile era il tenente di vascello Angelo Parona[1] (che, con il grado di ammiraglio, avrebbe poi comandato la base italiana di Betasom durante la seconda guerra mondiale).

Nel marzo 1926 – lo comandava il capitano di corvetta Ferdinando Zezi – prese parte ad esercitazioni con l'idrofono assieme a dei MAS, al largo dell'Isola d'Elba[1].

Nel corso dello stesso anno partecipò ad un'esercitazione, durante la quale, colto da avaria, dovette essere trainato in porto dal gemello Galvani[3].

Passò tutto il 1927 in cantiere[4], ma non tornò più in servizio: disarmato in quello stesso anno, fu radiato nel 1930[1].

Seguì la demolizione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Sommergibile Torricelli, su grupsom.com. URL consultato il 7 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Da Navypedia.
  3. ^ Sommergibile Galvani
  4. ^ Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, p. 105
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