Eugenio Niccolini

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Eugenio Niccolini

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato20 dicembre 1913 –
23 febbraio 1939
LegislaturaXXIV
Incarichi parlamentari
  • Consiglio superiore delle acque e foreste
Sito istituzionale

Dati generali
ProfessioneImprenditore

Eugenio Giuseppe Emilio Antonio Maria Niccolini, XI marchese di Camugliano e Ponsacco (Firenze, 22 agosto 1853Firenze, 23 febbraio 1939), è stato un imprenditore e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discendente dell'antica dinastia nobiliare dei Niccolini, XI marchese a portare il titolo di Camugliano e Ponsacco, vive l'infanzia e gran parte della giovinezza nella grande tenuta di Camugliano, ex palazzo Medici acquistato nel 1637. Compie gli studi inferiori e superiori e si laurea in legge allo scopo di farsi una solida base giuridica per amministrare le cospicue attività e proprietà di famiglia, costituite da grandiose imprese agricole e da antichi palazzi di Firenze, tra i quali il palazzo di famiglia nel quartiere di Santa Maria Novella acquistato dal padre nel 1863. Appassionato cacciatore fin da ragazzo, è stato più volte ospite di Vittorio Emanuele II, di Umberto I e di Vittorio Emanuele III nelle tenute reali di San Rossore e Castelporziano nonché nella villa reale dell'isola di Montecristo, e compagno di battute con, tra gli altri, Gabriele D'Annunzio, Giosuè Carducci e Renato Fucini. Nel 1906 è tra i primi collaboratori della neo-fondata rivista dedicata alla caccia Diana. Ugualmente benvoluto negli ambienti nobiliari e dal popolo, specie dai contadini delle sue tenute, è stato consigliere comunale e sindaco di Prato e nel 1913 viene nominato senatore a vita. Tra i vari incarichi della sua lunga vita parlamentare c'è la nomina a membro della Commissione per la nuova Legge Venatoria, decisa personalmente da Mussolini.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Eugenio Niccolini, su cacciando.com. URL consultato il 22 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN64058664 · ISNI (EN0000 0000 6143 6634 · LCCN (ENn93080074 · WorldCat Identities (ENlccn-n93080074