Esercito dell'India

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Esercito Indiano)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Esercito dell'India
भारतीय थलसेना
Bhāratīya Thalsēnā
Indian Army
La bandiera dell'esercito indiano
Descrizione generale
Attivo1947 - oggi
NazioneBandiera dell'India India
ServizioForza armata
TipoEsercito
Dimensione1.250.000 Effettivi (2022)[1]
Quartier GeneraleNuova Delhi
MottoService Before Self
Il servizio prima di sé stessi
ColoriOro, rosso e nero
            
Battaglie/guerreGuerre indo-pakistane:

Guerra di Corea
Invasione di Goa
Guerra sino-indiana
Operazione Cactus
Scontri sino-indiani del 2020-2021

Missioni di peacekeepingIndian Peace Keeping Force
UNIFIL
UNAVEM I - II - III
UNOSOM
UNAMIR
UNMIBH
UNMIH
e altre...
Anniversari15 gennaio (Indian Army Day)
Sito internetIndian Army official website
Parte di
Forze armate indiane
Comandanti
Capo di Stato Maggiore (CSM)Generale Dalbir Singh Suhag
Vice Capo di Stato Maggiore (VCSM)Tn. Gen. MMS Rai[2]
Degni di notaFeldmaresciallo K.M. Cariappa
Feldmaresciallo Sam Manekshaw
Generale K.S. Thimayya
fonti citate nel corpo del testo
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Bhāratīya Thalsēnā (Devanagari: भारतीय थलसेना) - Indian Army in inglese (abbreviato in IA), è l'esercito dell'India. È la componente con l'organico maggiore tra le forze armate indiane e ha il compito principale di condurre operazioni militari di terra. Secondo alcune fonti, sarebbe l'esercito più numeroso al mondo.

Costituito nel 1947 sulla base del British Indian Army, l'esercito indiano comprende circa 3.800.000 integranti di vario genere (1.300.000 titolari, 1.200.000 riserve e 1.300.000 paramilitari). È un servizio militare totalmente volontario, dato che il servizio di leva non è mai stato istituito in India. L'esercito ha una grande esperienza in diversi tipi di terreni, dato che l'India ha grandi differenze in questo aspetto sul suo territorio nazionale, e ha acquisito una discreta storia di utilizzo da parte delle Nazioni Unite nelle loro operazioni di pace.

La forza è comandata dal capo di stato maggiore, al momento il generale Vijay Kumar Singh. Il grado più alto nell'esercito indiano è maresciallo di campo, ma è un grado onorario e può concederlo solo il presidente dell'India e solamente in circostanze eccezionali. (Vedi maresciallo di campo (India)). I generali Sam Manekshaw e Kodandera Madappa Cariappa sono i soli due ufficiali che hanno raggiunto questo grado. Dato che il maresciallo di campo è un grado onorario, i marescialli di campo sono gli unici ufficiali che non si ritirano mai dalla carica.

Ruolo[modifica | modifica wikitesto]

Agni-II (2004)

«"L'Esercito Indiano è la componente terrestre delle Forze Armate Indiane, che esistono per sostenere gli ideali della Costituzione Indiana. In quanto rilevante componente del potere nazionali, insieme con la Marina Indiana e l'Aeronautica Militare Indiana, i ruoli dell'Esercito Indiano sono i seguenti:

  • Ruolo primario: preservare gl'interessi nazioni e salvaguardare la sovranità, l'integrità territoriale e l'unità dell'India contro ogni minaccia esterna, attraverso la deterrenza o la guerra.
  • Ruolo secondario: assistere gli enti Governativi a risolvere i rispettivi conflitti di attribuzione e ogni altra minaccia interna e fornire aiuto all'autorità civile quando richiesta a tal fine[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

British Indian Army[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Esercito dell'India Britannica.

L'Esercito dell'India Britannica fu ufficialmente costituito il 1º Aprile 1895 come parte della forze armate britanniche. Combatté sia nella prima che nella seconda guerra mondiale. In questo conflitto una unità militare formata nel settembre 1942 da nazionalisti indiani Azad Hind Fauj (Libero esercito indiano) operò invece a fianco dei giapponesi.

Non appena l'India ottenne l'Indipendenza, nel 1947, il British Indian Army fu diviso in due parti, per servire le nazioni, appena create, dell'Unione Indiana e della Repubblica Islamica del Pakistan. La maggioranza delle unità furono destinate all'India, le restanti al Pakistan. Alcune unità Gurkha furono mantenute nell'Esercito britannico.

La prima guerra del Kashmir[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra indo-pakistana del 1947-1948.

Quasi immediatamente con l'Indipendenza, le tensioni fra l'India ed il Pakistan cominciarono a degenerare. Fu così che la prima di tre guerre totali fra le due Nazioni, prima ancora che i britannici lasciassero ufficialmente il paese, scoppiò in relazione alla principato del Kashmir. A seguito della riluttanza del Maharaja del Kashmir di accedere sia all'uno sia all'altro Stato, un impaziente Pakistan sponsorizzò l'idea di un'invasione tribale di parti del Kashmir. Stando alla lettura che l'India ne dà, fra questi erano compresi anche membri regolari dell'esercito pakistano. Poco più tardi, il Pakistan inviò le proprie truppe per annettere lo Stato.
Il Maharaja, Hari Singh, si appellò all'India ed a Lord Mountbatten -- il Governatore Generale --, chiedendo aiuto, ma gli fu risposto che l'India non vedeva alcuna ragione per intervenire. Fu così che il Maharaja firmò l'Atto di Accessione ed il Kashmir, unilateralmente, entrò a far parte dell'Unione Indiana (una decisione, successivamente, ratificata dalla Gran Bretagna, ma mai accettata dal Pakistan). Immediatamente dopo, le truppe indiane furono aviotrasportate a Srinagar e, in una famosa operazione, rintuzzarono gli invasori. Una guerra intensa fu combattuta da un capo all'altro del Paese e quelli che erano stati colleghi si ritrovarono a combattere su due fronti opposti.

Entrambi gli Stati riuscirono ad assicurarsi alcuni territori, ma subirono perdite significative. Una non facile pace, sponsorizzata dalle Nazioni Unite fece tornare alla pace i due contendenti per la fine del 1948, con i soldati indiani e Pakistani a fronteggiarsi direttamente sulla linea di controllo che, da allora, divide il Kashmir in due zone.

Il conflitto con la Cina[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra sino-indiana.

Nel 1961 vi fu un intervento delle forze armate indiane che concluse il dominio portoghese nelle enclave nel Paese, con l'annessione indiana di Goa.

Vi fu quindi un breve ma intenso conflitto che vide contrapposta la Cina e l'India nell'ottobre del 1962 per il controllo della parte nord-occidentale del territorio indiano Aksai Chin e nord-orientale NEFA ("North East Frontier Agency") che vide la vittoria cinese.

Conflitti con il Pakistan[modifica | modifica wikitesto]

Le tensioni fra l'India ed il Pakistan, soprattutto con riguardo al Kashmir, non sono mai state totalmente eliminate da allora. Scoppiò poi una guerra indo-pakistana del 1965.

Con la guerra indo-pakistana del 1971 l'esercito indiano, intervenne a sostegno dei guerriglieri indipendentisti bengalesi del Mukti Bahini. Per numero di soldati coinvolti e numero di vittime, il conflitto del 1971 fu il maggiore della serie di guerre combattute tra India e Pakistan dal momento della loro indipendenza.

Nel 1999 scoppiò un altro conflitto tra i due paesi, detto guerra del Kargil.

Missioni all'estero[modifica | modifica wikitesto]

L'esercito indiano è stato il più grande contributore di truppe alle missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite sin dal suo inizio. Finora, l'India ha preso parte a 43 missioni di mantenimento della pace, con un contributo totale di oltre 160.000 soldati e un numero significativo di personale di polizia dispiegato.

Equipaggiamento[modifica | modifica wikitesto]

Carri
Circa 1600 T-90 Bhishma in servizio, più 464 ordinati al novembre 2019.[4]
veicoli corazzati combattimento fanteria (VCCF)
  • Abhay

Mezzi aerei[modifica | modifica wikitesto]

Sezione aggiornata annualmente in base al World Air Force di Flightglobal del corrente anno. Tale dossier non contempla UAV, aerei da trasporto VIP ed eventuali incidenti accorsi durante l'anno della sua pubblicazione. Modifiche giornaliere o mensili che potrebbero portare a discordanze nel tipo di modelli in servizio e nel loro numero rispetto a WAF, vengono apportate in base a siti specializzati, periodici mensili e bimestrali. Tali modifiche vengono apportate onde rendere quanto più aggiornata la tabella.

Aeromobile Origine Tipo Versione
(denominazione locale)
In servizio
(2023)[5][6]
Note Immagine
Elicotteri
Boeing AH-64E Apache Guardian Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero d'attacco AH-64E(I) 0 6 AH-64E(I) Apache Guardian ordinati a febbraio 2020.[5][7]
HAL Prachand Bandiera dell'India India elicottero d'attacco Prachand Mk.1 3[5][8] 5 LCH ordinati a marzo 2022.[9][10][5] Il primo esemplare, ribattezzato Prachand Mk.1, è stato consegnato a fine settembre 2022.[8]
HAL Dhruv Bandiera dell'India India elicottero utility Dhruv Mk-I
Dhruv Mk-III
Dhruv Mk.IV
220[5][11][12][6] 73 consegnati a partire dal 2002, ulteriori 40 esemplari ordinati nel 2017.[6] Uno dei 191 esemplari in servizio a tutto il dicembre 2022, è stato perso in un incidente il 4 maggio 2023.[12] L'acquisto di ulteriori 25 Dhruv è stato approvato agli inizi di marzo 2024.[11]
Kamov Ka-226 Hoodlum Bandiera della Russia Russia elicottero utility Ka-226T 0 135 esemplari ed in attesa di consegna.[5][13]
Hal Chetak Bandiera della Francia Francia elicottero utility SA-316
SA-319
4[5][14]
Hal Cheetah Bandiera della Francia Francia elicottero utility SA-315 40[5][14]
Aeromobili a pilotaggio remoto- UAV
Elbit Hermes 900 Bandiera d'Israele Israele aeromobile a pilotaggio remoto Hermes 900 0 2 Hermes 900 ordinati a novembre 2023.[15]
IAI Heron Bandiera d'Israele Israele aeromobile a pilotaggio remoto Heron TP 0 4 Heron TP presi in leasing a gennaio 2021.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.cia.gov/the-world-factbook/countries/india/#military-and-security
  2. ^ http://economictimes.indiatimes.com/news/defence/lt-gen-m-m-s-rai-takes-over-as-the-new-vice-chief-of-army-staff/articleshow/48309389.cms
  3. ^ Indian Army doctrine Archiviato il 1º dicembre 2007 in Internet Archive.
  4. ^ "ALTRI 474 T-90 PER L'INDIA" Archiviato il 4 marzo 2020 in Internet Archive., su portaledifesa.it, 13 novembre 2019, URL consultato il 4 marzo 2020.
  5. ^ a b c d e f g h (EN) World Air Force 2024 (PDF), su Flightglobal.com, p. 20. URL consultato l'11 dicembre 2023.
  6. ^ a b c "L'Esercito Indiano" - "Rivista italiana difesa" N. 9 - 09/2019 pp. 72-81
  7. ^ "US SIGNS DEALS WITH INDIA FOR MH-60R, APACHE HELICOPTERS", su janes.com, 25 febbraio 2020, URL consultato il 18 aprile 2020.
  8. ^ a b "FIRST INDIAN AIR FORCE LCH SQUADRON", su scramble.nl, 3 ottobre 2022, URL consultato il 7 ottobre 2022.
  9. ^ "INDIA TO PROCURE 15 LIGHT COMBAT HELICOPTERS", su janes.com, 31 marzo 2022, URL consultato il 31 marzo 2022.
  10. ^ "L'India ha un reparto sperimentale su LCH" - "Aeronautica & Difesa" N. 431 - 9/2022 pag. 71
  11. ^ a b "ADDITIONAL DHRUV HELICOPTERS FOR INDIAN COAST GUARD AND ARMY", su scramble.nl, 8 marzo 2024, URL consultato il 8 marzo 2024.
  12. ^ a b "INDIAN MILITARY REPORTS THIRD ALH CRASH OF 2023", su janes.com, 5 maggio 2023, URL consultato il 6 maggio 2023.
  13. ^ "Passi avanti verso i Ka-226T per l'India" - "Aeronautica & Difesa" N. 382 - 08/2018 pag. 70
  14. ^ a b "L’ARMÉE INDIENNE CLOUE (TEMPORAIREMENT) AU SOL TOUS SES CHEETAH", su avionslegendaires.net, 4 febbraio 2020, URL consultato il 19 marzo 2020.
  15. ^ "INDIA ORDERS HERMES 900 FOR ARMY, NAVY", su janes.com, 10 novembre 2023, URL consultato il 19 novembre 2023.
  16. ^ "INDIAN ARMY LEASES FIUR HERON TP UAVs FROM ISRAEL", su janes.com, 15 febbraio 2021, URL consultato il 16 febbraio 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàISNI (EN0000 0004 0498 1870 · LCCN (ENn80067320 · J9U (ENHE987007262801805171