Ertuğrul

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Ertuğrul Gazi
Luogo di sepolturaSöğüt
PadreSuleyman Shah o Gündüz Alp
MadreHayme Hatun
ConsorteHalime Hatun
FigliGündüz Bey
Saru Batu Savci Bey
Osman I

Ertuğrul Gazi (... – ...; fl. XIII secolo) era il capo della tribù oghuza dei Kayı, padre di Osman I Gazi, fondatore del Sultanato e poi Impero ottomano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Entrata della Tomba di Ertuğrul
Stendardo del Beilicato di Ertuğrul

[1][2][3][4]. Secondo la tradizione ottomana, dunque, egli migrò al seguito della tribù natìa dei Kayı dall'Asia centrale all'Anatolia per sfuggire alle sempre più crescenti pressioni militari esercitate dall'Impero mongolo. La sua tribù inizialmente si fermò a Mardin ma, sempre a causa dei Mongoli, fu costretta a spostarsi più a ovest, e quindi verso l'Impero bizantino.

Durante questa migrazione, Ertuğrul e suo fratello Dundar Bey s'imbatterono nell'esercito selgiuchide che era impegnato in uno scontro con i Mongoli; allora Ertuğrul e il suo piccolo esercito si unirono ai Selgiuchidi, ottenendo la vittoria. Dopo la guerra, il Sultano selgiuchide premiò Ertuğrul affidandogli un piccolo feudo vicino a Bursa, al confine con l'Impero bizantino. Ertuğrul e il Sultano Kayqubad I iniziarono a pianificare incursioni nell'Impero bizantino, venendo però interrotti dall'invasione dell'Anatolia da parte dei Mongoli.

A questo punto Ertuğrul si trovò solo a combattere contro i Bizantini ma questo durò poco, poiché il Beilicato turco riuscì a stabilire buoni rapporti con le altre tribù turche. Dal 1200 fino alla sua morte seguirono anni di pace tra i Beilicati turcomanni e l'Impero bizantino. Dopo la sua morte, suo figlio Osman I, una volta che gli fu succeduto, fece costruire una tomba e una moschea in onore del padre, che gli aveva insegnato i valori dell'Islam. Da lì a poco Osman I sarebbe diventato il primo Sultano di un grande Impero durato 600 anni (1299-1923).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rudi P. Lindner, Nomads and Ottomans in Medieval Anatolia, Bloomington, Indiana University Press, 1983, p. 21, ISBN 9780933070127.
    «No source provides a firm and factual recounting of the deeds of Osman's father. (trad. "Nessuna fonte ci offre un solido ed effettivo resoconto delle gesta del padre di Osman")»
  2. ^ Colin Imber, The Ottoman Emirate (1300-1389), a cura di Elizabeth Zachariadou, Rethymnon, Crete University Press, 1991, p. 75.
    «Almost all the traditional tales about Osman Gazi are fictitious. The best thing a modern historian can do is to admit frankly that the earliest history of the Ottomans is a black hole. Any attempt to fill this hole will result simply in more fables. (trad. "Pressoché tutti i racconti tradizionali su Osman Gazi [n.d.r. suo figlio e successore diretto] sono immaginari. La cosa migliore che può fare uno storico moderno è ammettere francamente che gli albori della storia ottomana siano un buco nero. E che qualunque tentativo di colmare quel buco porterebbe a nient'altro che ulteriori frottole")»
  3. ^ Eugenia Kermeli, Osman I, in Gábor Ágoston e Bruce Masters (a cura di), Encyclopedia of the Ottoman Empire, 2009, p. 444.
  4. ^ Cemal Kafadar, Between Two Worlds: The Construction of the Ottoman State, 1995.

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