Ernesto Monaci

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Ernesto Monaci (Soriano nel Cimino, 20 febbraio 1844Roma, 1º maggio 1918) è stato un filologo italiano.

Biografia e carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Soriano nel Cimino da Anacleto Monaci, romano, e da Rosa Panunzi, nativa del luogo. Seguendo il padre governatore nei suoi vari trasferimenti, fu in vari paesi delle Marche e dell'Emilia-Romagna, tra cui Castel S. Pietro Bolognese, dove studiò grammatica e retorica. Di qui si allontanò nel luglio 1859 per Piperno. Ma Anacleto Monaci, pur continuando i suoi spostamenti (Alatri, Frascati), volle stabilire la famiglia a Roma[1], dove Ernesto poté compiere i suoi studi.

Studiò filosofia presso i gesuiti del Collegio Romano, quindi nel 1861 s'iscrisse alla facoltà giuridica della Sapienza - Università di Roma e nel 1865 si laureò in Giurisprudenza. Esercitò l'avvocatura per tre anni, ma poi abbandonò tale attività per dedicarsi agli studi letterari, e segnatamente alla filologia romanza, disciplina che era allora agli albori [2].

Nel 1873, per interessamento di Adolfo Mussafia, venne invitato ad insegnare in Austria presso la facoltà filologica dell'Università di Graz,[3] ma Monaci preferì assumere nel 1874 la cattedra di "Storia comparata delle lingue e letterature neolatine" presso l'Università di Roma, che tenne fino al 1915[4]. Ebbe tra i suoi studenti Luigi Pirandello.

Fondò nello stesso periodo anche il periodico "Rivista di filologia romanza" (che più tardi mutò il nome in "Studj romanzi").[5] È stato uno dei soci fondatori della Società romana di storia patria.

Si occupò principalmente delle origini del teatro italiano, dell'antica poesia trobadorica, e delle origini della nostra letteratura. Alla sua attività didattica sono peraltro legate molte pubblicazioni.

Nel 1883, su sua iniziativa, il ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli fondò a Roma l'Istituto storico italiano[5].

Già corrispondente nazionale, il 12 novembre 1883 divenne socio nazionale della prestigiosa Accademia dei Lincei [6].

Nel biennio 1885-1886 fu rettore dell'Università La Sapienza.

Monaci fu anche il fondatore nel 1901 della Società Filologica Romana,[5] presso la quale è ora conservato il prezioso archivio dello studioso, in precedenza (fino al 2012) conservato nella Biblioteca "Angelo Monteverdi" di Roma.[7] Sua figlia Maria Monaci è stata una stilista e designer. A Ernesto Monaci è dedicata una via del quartiere Nomentano di Roma, nei pressi di piazza Bologna[8].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Facsimili di antichi manoscritti per uso delle scuole di Filologia neolatina, Roma, Martelli, 1881-1892.
  • Esempi di scrittura latina dal secolo I dell'era moderna al sec. XVIII, Roma, Anderson, 2ª ed., 1906.
  • Testi antichi provenzali, Roma, Forzani, 1880.
  • I più antichi monumenti della lingua francese, Roma, Forzani, 1894.
  • Crestomazia italiana dei primi secoli, Città di Castello, Lapi, 1889-1912.
  • Appunti per la storia del teatro italiano, Imola, Galeati, 1874

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ruggero M. Ruggieri, "Ernesto Monaci", in AA.VV., Letteratura italiana. I critici, vol. I, Milano, Marzorati, p. 591.
  2. ^ Umberto Renda - Piero Operti, Dizionario storico della letteratura italiana, Torino, G.B. Paravia, 1952, p. 737. Vd. Friedrich Diez.
  3. ^ Ruggero M. Ruggieri, cit., p. 591.
  4. ^ Umberto Renda - Piero Operti, cit., p. 737.
  5. ^ a b c Idem.
  6. ^ Precisamente entrò nella I categoria, quella di Filologia, della Classe di scienze morali; suoi colleghi in questa categoria per il 1883 erano (in ordine di anzianità): Domenico Comparetti, Graziadio Isaia Ascoli, Carlo Valenziani, Giovanni Flechia, Gaspare Gorresio, Ignazio Guidi e Filippo Mariotti. Corrispondente nazionale: Costantino Nigra. Cfr. "Atti della R. Accademia dei Lincei", anno CCLXXXI, 1883-4, serie terza, Transunti, vol. VIII, Roma, Salviucci, 1884, pp. 3, 10. Vd. anche Gabriella Macciocca, “Monaci, Ernesto”, in AA.VV., Letteratura italiana. Gli autori, vol. I, Torino, Einaudi, 1991, p. 1207.
  7. ^ articolo da Il mondo degli archivi Archiviato il 15 novembre 2007 in Internet Archive.
  8. ^ SITO Sistema informativo toponomastica di Roma Capitale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., Ernesto Monaci: l'uomo, il maestro, il filologo, Roma, Società filologica romana, 1920.
  • Amedeo Benedetti, Contributo alla vita di Ernesto Monaci, in “Esperienze Letterarie”, a XXXVII (2012), n. 3, pp. 55–81.
  • Gabriella Macciocca, “Monaci, Ernesto”, in AA.VV., Letteratura italiana. Gli autori, vol. I, Torino, Einaudi, 1991, pp. 1207–128.
  • Pio Rajna, In memoria di Ernesto Monaci, "Archivio della R. Società Romana di Storia Patria", vol. XLI (1918), pp. 307–352.
  • Umberto Renda - Piero Operti, Dizionario storico della letteratura italiana, Torino, G.B. Paravia, 1952, p. 737.
  • Ruggero M. Ruggieri, "Ernesto Monaci", in AA.VV., Letteratura italiana. I critici, vol. I, Milano, Marzorati, 1987, pp. 575–594.

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Controllo di autoritàVIAF (EN64080350 · ISNI (EN0000 0001 0782 7017 · SBN RAVV050362 · BAV 495/72093 · LCCN (ENn87800004 · GND (DE117587508 · BNE (ESXX1369452 (data) · BNF (FRcb12347840x (data) · J9U (ENHE987007274612005171 · CONOR.SI (SL58955619 · WorldCat Identities (ENlccn-n87800004