Eobaatar

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Eobaatar
Stato di conservazione
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
(clade) Mammaliaformes
Classe ?Mammalia
Superordine Allotheria
Ordine Multituberculata
Sottordine Plagiaulacida
Famiglia Eobaataridae
Genere 'Eobaatar'
Nomenclatura binomiale
Eobaatar
Kielan-Jaworowska, Dashzeveg & Trofimov, 1987
Specie
  • E. hispanicus
  • E. magnus
  • E. pajaronensis
  • E. clemensi

Eobaatar è un genere di mammiferi estinti appartenenti all'ordine dei Multituberculata, famiglia Eobaataridae. I resti fossili provengono dal Cretaceo inferiore di Europa e Asia. Questi erbivori vissero durante l'era Mesozoica, conosciuta anche come "l'era dei dinosauri". Furono tra i rappresentanti più evoluti del sottordine informale dei "Plagiaulacida".

Specie[modifica | modifica wikitesto]

Eobaatar magnus[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie venne classificata da Kielan-Jaworowska , Dashzeveg e Trofimov nel 1987. Iresti consistono in un frammento di mandibola con denti rinvenuta negli strati della formazione Höövör presso Guchin Us, in Mongolia. Il suo teschio aveva una lunghezza approssimativa di tre centimetri.

Eobaatar hispanicus[modifica | modifica wikitesto]

Fu classificata da G. Hahn e R. Hahn nel 1992. I fossili scoperti consistono in un singolo dente ritrovato negli strati databili all'Hauteriviano - Barremiano (Cretaceo inferiore) di Galve, in Spagna.

Eobaatar pajaronensis[modifica | modifica wikitesto]

fu classificata da R. Hahn e G. Hahn nel 2001. I resti furono scoperti negli strati risalenti al Barremiano di Pié Pajarón, nella regione di Cuenca,. in Spagna[1].

«Due denti isolati sono qui descritti come Eobaatar? pajaronensis n. sp. provenienti dagli strati databili al Cretaceo (Barremiano) di Pié Pajarón, nella regione di Una, in Spagna. Sia p1 che p1 sono tricuspidi. La loro corona è allungata posteriormente, e la cuspide linguale posteriore è circondata da uno scalino ricurvo e convesso. Tale morfologia è sconosciuta tra i Plagiaulacida (Ameghino 1889)G. Hahn 1969. Quindi la nuova specie puù essere classificata solo provvisoriamente entro Eobaatar. La sua datazione stratigrafica è giustificata dalla presenza di anfibi e rettili (fossili guida).»

Eobaatar clemensi[modifica | modifica wikitesto]

Classificato da Sweetman nel 2009, e basato su due m1 e un I3 tentativamente assegnato a E. clemensi. Il nome si deve in onore del Professor William A. Clemens, un paleontologo che studiò i fossili di mammiferi del sud dell'Inghilterra. I suoi resti sono stati rinvenuti nelle Formazioni dell'Isola di Wight risalenti al Cretaceo inferiore.

«Autapomorfia: m1 con due cuspidi linguali a mezzaluna e tre cuspidi labiali. Somiglia a Bolodon osborni e E. magnus nel possedere una cuspide labiale comprendente una complessa struttura di solchi, creste e fosse. Il margine linguale è convesso, più corto del margine labiale. Differisce da Loxaulax e Janumys ma somiglia a E. magnus e Bolodon nell'avere due cuspidi linguali. Differisce da E. magnus nella mancanza di una suddivisione delle cuspidi mesolinguali. Si discosta da Bolodon ma somiglia a Eobaatar e Loxaulax nell'asimmetria della corona (meno asimmetrica in Bolodon). Differisce da Eobaatar ma somiglia a Loxaulax e Bolodon nel possedere tre cuspidi labiali.»

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«Il p2, a forma di gancio, aveva una sola radice, mentre il p3 ne possedeva 2, e misurava in lunghezza neanche la metà del p4, quest'ultimo con otto o nove dentellature con creste e cuspide labiale. Sui molari inferiori, le cuspidi linguali erano a forma di falce, rivolte verso il centro, mentre le cuspidi della fila labiale erano rivolte posteriormente. Per i denti superiori, i P1, P2 e P3 con tre e quattro cuspidi, e P4 e P5 simili gli uni agli altri, con le file principali di cuspidi disposte a formare bordi taglienti. M1 con formula delle cuspidi 3:4:?. M2 relativamente largo, con un margine anteriore quasi diritto.[2]

Formula dentaria[modifica | modifica wikitesto]

Formula dentaria
Arcata superiore
2 5 0 ? ? 0 5 2
2 4 0 1 1 0 4 2
Arcata inferiore
Eobaatar
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome "Eobaatar" (dal Greco "ἠώς"= alba e dal Mongolo "baatar"= eroe) letteralmente significa "eroe dell'alba".

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottoclasse †Allotheria Marsh, 1880

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Hahn, Hahn, Multituberculate teeth from the Lower Cretaceous (Barremian) of Pié Pajarón (Prov. Cuenca, Spain), in Paläontologische Zeitschrift, vol. 74, n. 4, 2001, pp. 587-589, DOI:10.1007/BF02988165.
  2. ^ Le maiuscole indicano denti superiori, mentre le minuscole quelli inferiori:
    P= premolari
    M= molari
    C= canini
    I= incisivi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Hahn & Hahn (2001), "Multituberculaten-zähne aus der Unter-Kreide (Barremium) von Ple Pajaron (Prov. Cuenca, Spanien)". Palaontologische Zeitschrift 74 (4), p. 587-589.
  • Kielan-Jaworowska, Dashzeveg & Trofimov (1987), "Early Cretaceous multituberculates from Mongolia and a comparison with Late Jurassic forms". Acta Palaeontologica Polonica 32, p. 3-47.
  • Kielan-Jaworowska, Hurum, Phylogeny and Systematics of multituberculate mammals, in Paleontology, vol. 44, n. 3, 2001, pp. 389–429, DOI:10.1111/1475-4983.00185.
  • Zofia Kielan-Jaworowska, Richard L. Cifelli, and Zhe-Xi Luo (2004). "Mammals from the age of dinosaurs : origins, evolution, and structure" pp. 260–342. ISBN 0-231-11918-6

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