Enzo Ianni

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Enzo Ianni
NascitaCarrara, 16 aprile 1914
MorteCarrara, 15 marzo 2003
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Aeronautica Militare
Unità1º Stormo (Udine)
XIII Squadriglia Aerea di S.M. (Asmara)
4º Stormo Caccia (Grosseto)
Anni di servizio1937 - 1969
GradoGenerale
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneGuerra di liberazione italiana
Decorazionivedi qui
Partigiano
dati tratti da Dai cieli del Mar Rosso all'Italia[1]
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Enzo Ianni (Carrara, 16 aprile 1914Carrara, 15 marzo 2003) è stato un generale e aviatore italiano, pilota dell'Aeronautica Militare più volte decorato al valor militare e partigiano nella lotta di liberazione nazionale. È stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana il 2 giugno 1958 dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e insignito del Diploma d'Onore dell'Unità Aerea del 4º Stormo per il contributo dato alla liberazione del Paese. La sua vita si è svolta su tre continenti: l'Africa, l'Asia e l'Europa.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni nell'aviazione[modifica | modifica wikitesto]

Si forma alla Scuola Allievi Ufficiali di Pisa dove a ventitré anni consegue il brevetto di pilota d'aviazione. Si distingue presto per l'eccezionale abilità nelle tecniche acrobatiche ed è inviato all'aeroporto di Campoformido (Udine), sede del 1º Stormo, celebre per aver dato origine alle Frecce Tricolori. A Campoformido si specializza come pilota nella guida degli apparecchi da caccia[2].

Il conflitto mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Quando scoppia la seconda guerra mondiale (1940) Enzo Ianni si trova in Eritrea, all'epoca colonia italiana, come pilota in S.P.E. (Servizio Permanente Effettivo). Assegnato alla XIII Squadriglia di Stato Maggiore dell'Asmara combatte sotto il comando del Viceré Amedeo di Savoia-Aosta, Comandante Superiore delle Forze Armate Italiane in A.O.I., meritandosi sul campo la medaglia d'argento e quella di bronzo al valor militare. È in prima linea nella battaglia dell'Amba Alagi (1941)[3], dove gli italiani, dopo una strenua resistenza, ricevono dalle truppe britanniche l'onore delle armi. Fatto prigioniero dagli inglesi riesce a pianificare e realizzare con i suoi commilitoni una fuga durante un trasferimento di prigionieri da Adi Caieh all'Asmara. Raggiunta Massaua, principale porto dell'Eritrea, sfugge ai controlli della Military Police britannica e riesce ad imbarcarsi con i suoi uomini su un'imbarcazione con la quale raggiunge l'Arabia Saudita[4]

L'Arabia Saudita[modifica | modifica wikitesto]

Raggiunta l'Arabia Saudita, trova rifugio presso la legazione diplomatica italiana, che lo avvia in un campo per profughi civili e militari italiani, organizzato dalle autorità saudite, nell'isola di Abu Saad, poco lontano da Gedda. In seguito, grazie all'intermediazione del Re Ibn Saʿūd, fondatore e primo sovrano del moderno regno dell'Arabia Saudita, meglio noto in Europa come "Napoleone del deserto", riesce a tornare in Italia su una nave della Croce Rossa Internazionale.

8 settembre 1943[modifica | modifica wikitesto]

Tornato in Italia, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, trova un Paese devastato dai bombardamenti, invaso dai tedeschi e privo di un'autorità di governo legittima. Enzo Ianni, non si rassegna al collasso politico e militare del Paese, aderisce al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) e diventa partigiano nella formazione di Giustizia e Libertà del Partito d'Azione di Carrara, collaborando attivamente all'organizzazione dei primi nuclei partigiani sulle Alpi Apuane. È su questi monti che passa la Linea Gotica, un complesso sistema di fortificazioni, bunker e campi minati che i tedeschi dell'Organizzazione Todt avevano realizzato per bloccare l'avanzata degli Alleati[5]. Nel luglio 1944 Enzo Ianni si offre come volontario insieme a Fausto Chericoni (Partito d'Azione) per far pervenire al S.O.E. (Special Operations Executive), una copia dei piani della Linea Gotica, che i partigiani erano riusciti a realizzare nella clandestinità. Riesce a superare i posti di blocco tedeschi e il 19 luglio 1944 porta a compimento la missione del Comitato di Liberazione (Missione della Linea Gotica), raggiungendo i reparti della V Armata (United States Army North), consegnando copia dei piani della Linea Gotica al S.O.E. britannico[1]. È quindi inviato al 4º Stormo Caccia Terrestre dove sotto il comando del maggiore Luigi Mariotti e successivamente del maggiore Ranieri Piccolomini Clementini Adami prende parte ad una serie di azioni con la Balkan Air Force fino alla fine del conflitto.

I riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Enzo Ianni per meriti di guerra viene promosso nel 1945 al grado di Capitano. Nel 1953 il colonnello Vincenzo Lioy pubblicò il libro "Gloria senza allori" in cui fece conoscere per la prima volta al grande pubblico la vicenda di Enzo Ianni. Nel 1958 il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi gli conferisce il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana; riceve importanti riconoscimenti per il contributo dato alla lotta di liberazione da parte del Maresciallo Harold Alexander, dal IV Stormo Caccia, dalla VIII Armata Britannica e dalla V Armata Americana.

Nel marzo 2005 il Consiglio regionale della Toscana ha ricordato il Generale dell'Aeronautica Militare Enzo Ianni tra i protagonisti della Resistenza toscana.

In occasione del 60º Anniversario della liberazione la Regione Toscana ha inserito nella propria Collana Storica il libro che ricostruisce la sua vita, intitolato "Dai cieli del Mar Rosso all'Italia", scritto dal nipote Pierpaolo Ianni[6]. Il libro è stato selezionato per partecipare alla 38ª Edizione del Premio Nazionale Aqui Storia (Edizione 2005).

Il 31 maggio 2006 la figura del Generale Enzo Ianni è stata oggetto di un convegno svoltosi nella Sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi a Firenze presso il Consiglio regionale della Toscana[7].

Nel 2016 è stato pubblicato il libro "Oases of freedom", basato su documenti d'archivio britannici (TNA di Londra), in cui si ricostruisce in modo completo la Missione della linea Gotica a cui il Generale Enzo Ianni prese parte[8]. Il libro "Oases of Freedom" è stato presentato 13 giugno 2016 presso l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani[9] nella Sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica a Roma. L'iniziativa è stata patrocinata dall'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, dall'Ambasciata Britannica e dall'Aeronautica Militare[10].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Cassala 4 luglio e Kartum 10 settembre 1940»
— Concessa sul campo da Duca Amedeo d'Aosta, Comandante Superiore delle Forze Armate Italiane in A.O.I.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Amba Alagi, 23 aprile-16 maggio 1941»
— Concessa sul campo da Duca Amedeo d'Aosta, Comandante Superiore delle Forze Armate Italiane in A.O.I.
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale volontario in un reparto della Regia Aeronautica. Comandante di un plotone della difesa a terra di un importante caposaldo dell’Impero, durante 18 giorni di aspra battaglia dava numerose prove di ardimento e di tenacia incitando i propri dipendenti alla resistenza con il proprio esempio animatore continuamente affrontando impavido il concentrato tiro delle artiglierie nemiche. Amba Alagi, 23 aprile-16 maggio 1941.»
Croce al merito di guerra (quattro concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1940–43 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1943–45 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per l'attraversamento delle linee nemiche durante la guerra 1943-1945 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per l'attraversamento delle linee nemiche durante la guerra 1943-1945
Medaglia militare aeronautica d'oro per lunga navigazione aerea - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro per anzianità di servizio (25 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— Roma, 2 giugno 1958, su iniziativa del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi[11]
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 20 agosto 1947[12]

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Medal of Merit for the cause of freedom - nastrino per uniforme ordinaria
Medal of Merit for the cause of freedom

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Pierpaolo Ianni, Dai cieli del Mar Rosso all'Italia, Ed. Regione Toscana, Firenze, 2005.
  2. ^ Giulio Lazzati, Stormi d'Italia, Storia dell'aviazione militare italiana, Casa Editrice Mursia, Milano 1997.
  3. ^ Pini, Sotto le ceneri dell'Impero, 1967.
  4. ^ Vincenzo Lioy, Gloria senza allori, Casa Ed. Associazione Culturale Aeronautica, Roma, 1953.
  5. ^ Nardo Dunchi, Memorie partigiane, Firenze, 1957.
  6. ^ Consiglio regionale della Toscana, pubblicazioni 60º Anniversario liberazione, su consiglio.regione.toscana.it:8085. URL consultato il 15 settembre 2015.
  7. ^ http://www.consiglio.regione.toscana.it:8085/news-ed-eventi/60-liberazione/pubblicazioni/pubblicazioni.asp?pagina=19 [commemorazioni in Regione].
  8. ^ Medaglie al valore e gradi sul campo del Gen. Pilota Enzo Ianni in una rievocazione storico-letteraria, su paeseroma.it. URL consultato il 1º luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2016).
  9. ^ OASES OF FREEDOM - La missione della linea Gotica | Treccani, il portale del sapere, su treccani.it. URL consultato il 30 novembre 2016.
  10. ^ Si presenta il libro "Oases of freedom - La missione della Linea Gotica" di Pierpaolo Ianni » La Gazzetta di Massa e Carrara, su lagazzettadimassaecarrara.it. URL consultato il 30 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2016).
  11. ^ Su iniziativa del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
  12. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 18 dicembre 1947, registro n.6 Aeronautica, foglio n.11.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ferdinando D'Amico, Gianni Valentini, Regia Aeronautica Vol,2 Pictorial History of the Aeronautica Nazionale Repubblicana and the Italian Co-Belligerent Air Force 1943-1945, Carrolton, Squadron/Signal Publications, 1986, ISBN 0-89747-185-7.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Pierpaolo Ianni, Dai cieli del Mar Rosso all'Italia, Firenze, Ed. Regione Toscana, 2005, ISBN 0-89747-185-7.
  • Vincenzo Lioy, Gloria senza allori, Roma, Casa Ed. Associazione Culturale Aeronautica, 1953.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia, Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Casa Editrice Ugo Mursia, 1997.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Ianni (sacerdote martire nell'eccidio di Vinca - seconda guerra mondiale)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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