Enrico Zuddas

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Enrico Zuddas
NascitaDolianova, 18 agosto 1911
MorteRoma, 9 giugno 1944
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataArma dei Carabinieri
GradoBrigadiere
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare alla memoria
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Enrico Zuddas (Dolianova, 18 agosto 1911Roma, 9 giugno 1944) è stato un carabiniere italiano, insignito di medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque in Dolianova, una piccola cittadina del Cagliaritano. A diciannove anni si arruolò volontario nell'Arma dei Carabinieri e nel 1930 gli fu affidato l'incarico di istruttore presso la Legione allievi carabinieri di Roma. Raggiunse il grado di brigadiere nell'aprile 1940 ed ottenne l'abilitazione quale carabiniere a cavallo.

All'atto dell'armistizio di Cassibile entrò nel Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri, dove si impegnò subito in azioni particolarmente rischiose contro i tedeschi. Pochi giorni prima della liberazione della Capitale, il 29 maggio in piazza della Liberta', egli (che aveva il compito di scortare, con i carabinieri di Villanova Monteleone Salvatore Meloni ed Antonio Piras, il generale di brigata del genio Angelo Odone, capo di stato maggiore del Fronte della resistenza), accortosi tempestivamente che due agenti della polizia nazifascista stavano per catturare l'ufficiale, sparò loro contro alcuni colpi di pistola ferendoli mortalmente; fu, a sua volta, gravemente ferito unitamente al carabiniere Meloni.

Trasportato all'ospedale Santo Spirito di Roma, nonostante le cure ricevute il brigadiere spirò il 9 giugno. Poco dopo questo tragico fatto di sangue, gli Alleati sarebbero entrati a Roma, liberandola.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • La città di Roma ha intitolato una strada al valoroso brigadiere.
  • Dolianova, sua città natale, ha intitolato una scuola media al suo nome.
  • La caserma di Cagliari sede del Comando legione carabinieri Sardegna è intitolata a lui.[1]
  • La sezione di Sinnai (Cagliari) dell'Associazione Nazionale Carabinieri porta il suo nome.
  • Alla sua memoria è stato intitolato il 38º corso A. S. (allievi sottufficiali) dell'Arma dei Carabinieri (biennio 1985-1987).
  • Alla sua memoria è stato anche intitolato il 169º corso carabinieri ausiliari (1992).
  • Alla sua memoria è stato anche intitolato il 10º corso (allievi Vice Brig.) Benevento (2011).

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Sottufficiale dei CC.RR. sottrattosi con le armi in pugno alla cattura da parte delle soldatesche germaniche costituiva subito, con alcuni animosi gregari, che ne avevano seguito la sorte, un primo nucleo di resistenza contro l’oppressore. Entrato a far parte dell’organizzazione clandestina dei CC.RR. compiva le più rischiose missioni, distinguendosi per il suo coraggio temerario, per la sua decisione per la sua estrema energia. Comandato di scorta armata alla persona del generale Angelo Odone, Capo di S.M. del Fronte della resistenza, sorpreso da agenti della polizia nazifascista, nel generoso intento di evitare la cattura del suo superiore, non esitava ad ingaggiare la lotta malgrado le impari forze e cadeva ferito gravemente dopo avere abbattuto a colpi di pistola due agenti nemici. Isolato in una tetra corsia di ospedale e guardato a vista dagli sgherri teutonici, sopportava con ammirevole stoicismo il dolore delle ferite in seguito alle quali decedeva con la fierezza del soldato conscio di aver compiuto il proprio dovere fino all’estremo sacrificio. Fronte della Resistenza, 7 ottobre 1943 - 4 giugno 1944.»
— Regio Decreto 15 maggio 1946[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rosso & blu, su carabinieri.it, Arma dei Carabinieri, luglio 2006. URL consultato il 5 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2015).
  2. ^ Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria, su carabinieri.it, Arma dei Carabinieri. URL consultato il 5 ottobre 2015.
  3. ^ Dettaglio decorato, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica. URL consultato il 5 ottobre 2015.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]