Enrico Forzati

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Il Tenente Enrico Forzati

Enrico Forzati (Napoli, 24 luglio 1905Nola, 11 settembre 1943) è stato un avvocato e militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria per i fatti dell'eccidio di Nola.

Era un ufficiale di complemento, col grado di tenente, stanziato presso il deposito del 48º Reggimento d'Artiglieria "Taro", di stanza a Nola.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Enrico Forzati, sposato con la seconda figlia del Nobile Giovanni Dusmet de Smours (*Napoli 06.08.1889Napoli 03.08.1962) e di Nicoletta Marsala, Angela (*Napoli 29.01.1916), a Napoli il 09 dicembre 1939, due giorni dopo l'annuncio dell'armistizio di Cassibile, il 10 settembre 1943, con la guarnigione nolana provò a trattare col comando germanico per evitare inutili spargimenti di sangue. I tedeschi aprirono il fuoco contro la delegazione militare italiana, il giorno successivo la 1ª Divisione Corazzata Paracadutata "Hermann Göring" riuscì ad avere la meglio sulla resistenza italiana e vennero fucilati 10 ufficiali, fra i quali Enrico Forzati, che fu riconosciuto "Partigiano Combattente Caduto".

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

La targa apposta dal Comune di Napoli sulla facciata del palazzo in cui visse Enrico Forzati, in Piazza Santa Maria degli Angeli a Napoli

Ad Enrico Forzati sono dedicate:

Il 5 maggio 2017, alla presenza del sindaco Luigi De Magistris e di altre autorità, il Comune di Napoli ha apposto una targa commemorativa nel palazzo in cui Enrico Forzati visse.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Per rappresaglia alla reazione opposta dai militari del reparto cui apparteneva, affiancati da elementi civili, contro la proditoria aggressione di truppe tedesche alla caserma, veniva messo in riga con tutti gli altri ufficiali per una spietata decimazione. Visto un collega al suo fianco che si avviava al sacrificio, mosso da impulso di sublime generosità, si faceva prontamente avanti dicendo ad alta voce: «Sono stato chiamato io». Cadeva così fieramente sotto il fuoco del plotone di esecuzione, dando luminoso esempio di stoica abnegazione, di fulgido cameratismo e di eccelso amore di Patria.»
— Nola (Napoli), 11 settembre 1943

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., "In memoria dell'Avvocato Enrico Forzati Medaglia d'Oro al Valor Militare", Giannini, Napoli, 1962, pagg. 40, ASIN: B00WCPZL64

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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