Ennio Brion

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Ennio Brion (Bassano del Grappa, 2 gennaio 1940) è un imprenditore italiano, alla guida della Brionvega dal 1968 sino alla incorporazione di questa nella Sèleco (1992).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in economia, alla morte del padre Giuseppe (1968), Ennio affianca la madre Onorina alla guida dell'azienda Brionvega[1], produttrice di apparecchi radio-televisivi, che sotto la sua guida sviluppa prodotti oggi presenti al MoMA di New York ed al Centre Pompidou di Parigi come importanti esempi di design industriale[2].

Come committente ha in questo ruolo richiesto progettazioni a diversi architetti e designer; sono fra questi Richard Sapper e Marco Zanuso (TV Algol, Antares, Doney 14 e Black; radio TS502), Achille e Piergiacomo Castiglioni (impianto stereo RR126), Ettore Sottsass, Sergio Asti e Mario Bellini (TV Aster).

Ma è stato committente anche in architettura, commissionando la realizzazione di opere come il complesso monumentale Brion (San Vito d'Altivole - 1969-1978) progettato da Carlo Scarpa per onorare la memoria di Giuseppe Brion. O come la fabbrica Brionvega ad Asolo[3] (di Marco Zanuso), la ristrutturazione di Palazzo Citterio a Milano (di James Frazer Stirling), o ancora il piano di riconversione dell'area Portello-Fiera a Milano (2001-2012).

Per l'insieme di queste attività l'architetto e storico Luca Molinari (secondo il quale è "anima del successo dell'azienda Brionvega dagli anni Sessanta ai primi anni Ottanta, personaggio significativo del design e dell'architettura italiana contemporanea"[2]) e Simona Galateo hanno curato ed allestito a Milano la mostra «Ennio Brion - committenza d'autore»[4][5].

Presidente dell'associazione industria elettrotecnica ed elettronica (Anie) di Milano, dell'Associazione amici di Brera[6], è anche amministratore delegato della Società Auredia di Milano[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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