Ennio Bianchi

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Ennio Bianchi
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1965
Carriera
Giovanili
1933Bandiera non conosciuta Martinitt
Squadre di club1
1933-1934Bandiera non conosciuta Martinitt? (?)
1934-1936Milan0 (0)
1936-1938Seregno? (?)
1938-1941Milano0 (0)
1941-1943Seregno? (?)
1943-1945Milano3 (0)
1945-1947Pavia38 (5)
1947-1948Bressana? (?)
1948-1949Magenta38 (5)
1949-1950Gallaratese? (?)
1950-1952Pro Sesto45 (3)
1952-1954Rhodense? (?)
1955-1956Corsico? (?)
1957-1959 La Muggiorese? (?)
1959-1965 Marfor I.S.I.? (?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ennio Bianchi (Lecco, 18 settembre 1919Monza, 2005) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocava come centravanti e ala sinistra seppur destrorso.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Inizia a giocare con i Martinitt (ULIC)[1] di Milano dopo aver fatto per alcuni anni il raccattapalle.
In una partita amichevole al Ticinese segna 3 gol ai ragazzi del Milan e il dirigente accompagnatore "Pin" Santagostino gli chiese se voleva giocare col Milan visto che a 14 anni compiuti poteva iniziare a lavorare e uscire dai Martinitt.

La sua prima società sportiva fu perciò il Milan che lo inserì nelle proprie giovanili, società con cui rimane fino al 1941[2] (con una parentesi dal 1936 al 1938 nel Seregno) senza però esordire in partite ufficiali con la prima squadra.

Vince col Milano il campionato nazionale Riserve 1938-1939.

Lasciato libero per adempiere agli obblighi militari Ennio Bianchi rimane internato in Svizzera presso il paesino di Darwangen e rientra in Italia solo dopo l'8 settembre 1943[3].

Nel 1944 ha giocato 3 partite nel Campionato Alta Italia con la maglia del Milan, che nel 1945 lo mette in lista di trasferimento[4]. Successivamente ha giocato in Serie C con le maglie di Pavia,[5] Magenta e Gallaratese (una stagione ciascuna) e con la Pro Sesto nella stagione 1950-1951, conclusa dalla formazione milanese con la retrocessione in Promozione regionale, categoria in cui Bianchi ha militato nella stagione 1951-1952 con la Pro Sesto (con cui in totale ha realizzato 3 gol in 45 partite giocate) e nella stagione 1952-1953 con la Rhodense, con la cui maglia ha vinto il campionato conquistando la promozione in IV Serie. Ha giocato in IV Serie nella stagione 1953-1954 sempre con la Rhodense.

Successivamente giocò in Prima Divisione con il Corsico ricoprendo il ruolo di mezzala destra contribuendo alla promozione al neo costituito Campionato Nazionale Dilettanti. Gioca ancora per due stagioni in Prima Divisione a Muggiò nel "La Muggiorese" con Candido Beretta. Avvicinatosi a casa per motivi di lavoro fonda a Monza nel settembre 1959 l'A.C. Marfor I.S.I. iscrivendola in Terza Categoria e al campionato Juniores del Comitato Locale di Monza.

Continuò a giocare campionati dilettantistici lombardi fino all'età di 46 anni giocando sempre con la società sportiva da lui fondata, la Marfor I.S.I., poi trasferitasi sul campo sportivo di Vedano al Lambro.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

  • Campionato Riserve: 1
Milano: 1938-1939

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

Rhodense: 1952-1953
Corsico: 1955-1956

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ È effettivamente nell'elenco alfabetico degli orfani consultabile presso la sede milanese dei Martinitt.
  2. ^ Liste di trasferimento Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive. Il Littoriale, 10 settembre 1941, pag. 4-5
  3. ^ Secondo Agendina del Calcio Barlassina, 1941-1942, p. 131. e Almanacco illustrato del Calcio, Rizzoli Edizioni, 1943, p. 234. dal 1941 al 1943 Ennio Bianchi faceva invece parte della rosa del Seregno in Serie C
  4. ^ Liste di trasferimento Il Corriere dello Sport, 28 settembre 1945 pag.2
  5. ^ Il calcio a Pavia, 1911-2011, un secolo di emozioni, di Bottazzini e Fontanelli, GEO Edizioni, 2011, da pagina 124 a pagina 128.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]