Emilio Villari

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Emilio Villari

Emilio Villari (Napoli[1], 25 settembre 1836Napoli, 20 agosto 1904[2]) è stato un fisico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto giovanile di Emilio Villari nel 1855~1858. Olio su tela realizzato dal cognato Domenico Morelli.

Compì i suoi studi all'Università di Firenze per perfezionarsi poi, nel 1864, all'Università di Berlino, dove poté frequentare il laboratorio di Gustav Magnus.[1]

Fu professore al Real Liceo Dante di Firenze[3] dal 1865 al 1867[2] e, in seguito, all'Istituto Tecnico Toscano di Firenze,[4] quindi a Bologna, dove ebbe tra gli allievi Augusto Righi, e infine all'Università di Napoli,[5] dove fu professore di Fisica sperimentale e direttore del locale Istituto di fisica dal 1889[1] al 1904.[6]

Fu anche direttore dell'Osservatorio vesuviano.[7] Nel 1881 fu insignito della Medaglia Matteucci[8] mentre nel 1884 fu ammesso come socio dell'Accademia nazionale delle scienze.

Il suo nome è legato agli studi compiuti sul ferromagnetismo, iniziati fin dal 1865[1]: si deve a lui la scoperta del cambio di suscettività magnetica di un materiale sottoposto a stress meccanico, un fenomeno conosciuto come effetto Villari. L'inversione di Villari è il cambiamento di segno della magnetostrizione del ferro, da positiva a negativa, quando il materiale è esposto a campi magnetici di circa 40000 A/m (500 oersteds).[1] Di sua ideazione fu un nuovo tipo di elettrometro a quadrante che perfezionava lo strumento ideato di Thomson grazie all'aggiunta di un freno elettromagnetico che, diminuendo il periodo, migliorava lo smorzamento delle oscillazioni in fase di misura rendendo più rapida e precisa la misura.[1]

Rapporti di parentela[modifica | modifica wikitesto]

Era fratello dello storico Pasquale Villari[9] e cognato del pittore Domenico Morelli che ne aveva sposato la sorella Virginia[9] e che dipinse un suo ritratto a olio negli anni 1855-1858.[6] Sarà la sorella, nel ricordare la tormentata personalità del fratello, a sottolinearne l'atteggiamento fortemente incline "alla malinconia e alla noia".[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Edvige Schettino, Collezioni strumentarie del Museo di Fisica, pp. 17-21 e figg. 16 e 17.
  2. ^ a b Scheda Archiviato il 12 agosto 2007 in Internet Archive. del Liceo Ginnasio Dante, già Real Liceo Dante.
  3. ^ "Intorno ad alcuni fatti singolari di elettro-magnetismo ed alla ipotesi di Weber sulle elettrocalamite; pel dottor Emilio Villari, professore nel R. Liceo di Firenze", pubblicato nel Nuovo Cimento, vol. XXI-II, 1866, pp. 415-427.
  4. ^ Fondazione Scienza e Tecnica - L'Istituto Tecnico Toscano Archiviato il 23 marzo 2010 in Internet Archive..
  5. ^ Maurizio Martirano, Il senso del concreto: contributo ad una storia della cultura napoletana tra Ottocento e Novecento, Rubbettino Editore, 2003 p. 31, ISBN 978-88-498-0650-2 (Anteprima limitata su Google books)
  6. ^ a b c Scheda dalla Galleria nazionale d'arte moderna.
  7. ^ Maurizio Martirano, Il senso del concreto: contributo ad una storia della cultura napoletana tra Ottocento e Novecento, Rubbettino Editore, 2003 p. 133, ISBN 978-88-498-0650-2 (Anteprima limitata su Google books)
  8. ^ Matteucci Medal su NNDB Mapper.
  9. ^ a b Elena Candela, Angelo Raffaele Pupino, Salvatore Di Giacomo settant'anni dopo: atti del convegno di studi, 8-11 novembre 2005, Università di Napoli "L'Orientale", Liguori editore, 2007, n. 106 a p. 220 ISBN 978-88-207-3998-0 (Anteprima limitata su Google books)

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