Elysium Planitia

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Elysium Planitia
TipoPlanitia, planitiae
PianetaMarte
Dati topografici
Coordinate2°58′48″N 154°44′24″E / 2.98°N 154.74°E2.98; 154.74
MagliaMC-15 Elysium
Lunghezza3 000 km
Diametro3000,79 km
Localizzazione
Elysium Planitia
Mappa topografica di Marte. Proiezione equirettangolare. Area rappresentata: 90°N-90°S; 180°W-180°E.


L'Elysium Planitia è per estensione la seconda regione vulcanica di Marte, dopo i Monti Tharsis. Essa include, da nord a sud, i vulcani Hecates Tholus, Elysium Mons, Albor Tholus oltre a Cerberus Palus e Cerberus Fossae. È posizionata in prossimità dell'equatore ad una longitudine di 155° ovest.

Una foto dell'Elysium Planitia scattata dal veicolo spaziale Mars Express nel 2005 mostra che potrebbe essere ricoperta da acqua ghiacciata. Si è stimato che il volume del ghiaccio possa avere un'estensione dagli 800 ai 900 km e una profondità di 45m, molto simile come dimensioni di larghezza e profondità al Mare del Nord.[1]

Si pensa che il ghiaccio sia frutto dei resti di alcune inondazioni di acqua e flussi di lava nelle Cerberus Fossae (Fosse di Cerbero), fessurazioni della superficie datate all'incirca dai 2 ai 10 milioni di anni fa.

La superficie dell'area è frantumata in una serie di placche simili a pezzi di ghiaccio che galleggiano su un lago. Il cratere di impatto mostra che le placche sono più vecchie di oltre 1 milione di anni rispetto al materiale della fossa, dimostrando che l'area si è solidificata troppo lentamente per trattarsi di un materiale come la lava basaltica.[2]

L'Elysium Planitia è l'area scelta dalla NASA per l'atterraggio del lander InSight, una missione della durata di circa due anni finalizzata a studiare l’attività sismica e geodetica del pianeta rosso. [3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kelly Young, 'Pack ice' suggests frozen sea on Mars, New Scientist, 25 febbraio 2005. URL consultato il 2007-30-01 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2007).
  2. ^ John B. Murray et al., Evidence ... for a frozen sea close to Mars' equator, in Nature, vol. 434, 17 marzo 2007, pp. 352–355, DOI:10.1038/nature03379.
  3. ^ Insight, si parte: verso le profondità di Marte, su media.inaf.it, 4 maggio 2018.

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