Elpidio (abate)

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Sant'Elpidio
 

Eremita

 
NascitaCappadocia, ?
MorteIV secolo
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei Santi
Santuario principaleChiesa di Sant'Elpidio abate a Sant'Elpidio a Mare
Ricorrenza2 settembre
Patrono diSant'Elpidio a Mare, Sant'Elpidio Morico

Elpidio (Cappadocia, ... – IV secolo) fu un eremita originario della Cappadocia vissuto nel Piceno dove si è diffuso il suo culto; è venerato come Santo dalla Chiesa cattolica.

Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

Le notizie sulla vita di Elpidio sono scarsissime e contraddittorie. Nel 1955 un bollandista ha ritrovato nella Biblioteca Capitolare di Spoleto un leggendario dell'XI-XII secolo che descrive la vita di sant'Elpidio con ulteriori elementi di fantasia.

Petrus de Natalibus scrisse che Elpidio era originario della Cappadocia, regione dell'Anatolia. Palladio di Galazia nella Storia Lausiaca narrava che il Santo visse per lunghi anni come anacoreta in una grotta nei pressi della città di Gerico[1]. Giunto in Italia, nei territori dell'odierna provincia di Fermo, propagò il messaggio evangelico coadiuvato dai discepoli Ennesio e Eustasio.

Alcuni studiosi tuttavia ritengono che Elpidio fosse originario del Piceno e vi abbia trascorso l'intera vita secondo una regola eremitica influenzata dalle esperienze ascetiche dei Padri del deserto.

Le sue virtù cristiane e forse un'attività di apostolato tra il popolo del Piceno lo imposero alla devozione dell'intera regione.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, è festeggiato il 2 settembre.

«"Nelle Marche, Sant’Elpidio, del cui nome fu poi insignita la cittadina, in cui si conserva il suo corpo".»

Le reliquie sono conservate nella chiesa di Sant'Elpidio abate a Sant'Elpidio a Mare, all'interno di un sarcofago romano di marmo pario del IV secolo accanto a quelle dei suoi discepoli Ennesio e Eustasio.

Il polittico di Giacomo di Nicola da Recanati al Musée des Arts Décoratifs[modifica | modifica wikitesto]

Attorno al 1424 fu commissionato al pittore Giacomo di Nicola da Recanati un polittico da collocare nella Chiesa Collegiata di Sant'Elpidio abate a Sant'Elpidio a Mare. Il dipinto, oggi a Parigi nel Louvre, raffigurava nove episodi della vita di sant'Elpidio (otto superstiti) che furono ricavate da una Vita che sembra riferirsi a un santo cavaliere piuttosto che a un santo abate o eremita[2].

  • Elpidio predica davanti all'imperatore Antonio
  • L'imperatore Antonio ordina la distruzione degli idoli alla presenza di Elpidio
  • Visione di Elpidio, incontro di sant'Elpidio e devoto
  • Battesimo dell'imperatore Antonio e di Prisciano alla presenza di Elpidio
  • Elpidio predica davanti all'imperatore Aureliano
  • Elpidio in carcere
  • Elpidio liberato dal carcere, battesimo dell'imperatore Aureliano
  • Elpidio invitato dall'angelo a salire sulla nave

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palladio, Storia Lausiaca.
  2. ^ Bisogni, 1998.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabio Bisogni, Per Giacomo di Nicola da Recanati, in "Paragone", XXIV (1973), pp. 44-62.
  • Agiografia e culto dei santi nel Piceno. Atti del Convegno di studio (Ascoli Piceno, 2-3 maggio 1997).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Elpidio, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it. Modifica su Wikidata