Elettrotreno FFS RABe 524

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FFS RABe 524
Elettrotreno
Elettrotreno RABe 524 in sosta a Gallarate
Anni di costruzione 2007 (001÷019)
2010-2011
(101÷111 / 201÷204)
2014 (112÷117)
2019 (3xx)
Anni di esercizio Dal 2007
Quantità prodotta 40 (+5 in costruzione)[1]
Costruttore Stadler
Lunghezza 74.078 mm
(001÷019 / 201÷204)
106,27 m (101÷117)
104,6 m (3xx)
Larghezza 2.880 mm
Altezza 4.150 mm
Capacità 163 posti a sedere (28 in prima classe e 135 in seconda classe)
19 strapuntini
244 posti in piedi
(001-019 / 201-204)
250 posti a sedere (56 in prima classe e 194 in seconda classe)
14 strapuntini
373 posti in piedi
(101-117 / 3xx)
Quota del piano di calpestio 570 mm
(1.120 mm sopra i carrelli d'estremità)
Scartamento 1.435 mm
Passo dei carrelli 2.700 mm
Massa in servizio 131 t
(001÷019 / 201÷204)
174 t (101÷117)
Rodiggio Bo' 2' 2' 2' Bo'
(001÷019 e 201÷204)
Bo' 2' 2' 2' 2' 2' Bo' (101÷117)
Diametro ruote motrici 860 mm
Diametro ruote portanti 750 mm
Potenza oraria 2.600 kW
Potenza continuativa 2.000 kW
Sforzo all'avviamento 200 kN
Velocità massima omologata 160 km/h
Alimentazione 15 kV CA 16⅔ Hz
3 kV CC
Dati tratti da:
Caratteristiche tecniche (PDF)
RABe 524, su sguggiari.ch. URL consultato il 15 febbraio 2018.
caratteristiche tecniche (PDF)
RABe 524.0RABe 524.1RABe 524.2

L'elettrotreno RABe 524 delle Ferrovie Federali Svizzere è un elettrotreno per il servizio regionale costruito dalla Stadler Rail e appartenente alla famiglia FLIRT.

Si tratta di una serie di elettrotreni bitensione in parte a quattro (001-019 / 201÷204) e in parte a sei (101÷117 / 3xx)[2][3] casse, progettati per l'esercizio sulla rete celere del Canton Ticino, espletato da TiLo (001÷019 / 101÷117 / 3xx) e da Trenord (201÷204)[3], che si estende anche in territorio italiano su alcune linee gestite da RFI e Ferrovienord. Inizialmente classificati in Italia come ETR 150, tale sigla mutò in ETR 524 in occasione dell'applicazione della marcatura unificata a 12 cifre[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Elettrotreno a quattro casse RABe 524 202 con loghi "trenord" e "Lombardia in movimento", con le porte verdi invece che rosse e senza le strisce rosse laterali nella parte superiore
Convoglio di due treni RABe 524 abbinati in sosta nella stazione di Greco Pirelli. Il treno di sinistra è nella livrea in uso dal 2019.

Il primo treno (RABe 524 001) fu consegnato nel giugno del 2006, e subito iniziò una serie di prove sulla rete delle Ferrovie Federali Svizzere, intorno a Chiasso[5]. Nel luglio successivo effettuò prove sulla rete Ferrovienord[6], e successivamente a Firenze per Rete Ferroviaria Italiana[7].

Il secondo treno fu consegnato nell'aprile 2007, e iniziò l'esercizio regolare sulla linea S10 della rete celere ticinese[8]. Dal giugno successivo i treni entrarono in servizio anche sulla linea S30[9].

A partire dal 12 dicembre 2010 entrarono in servizio le prime 11 unità (101÷111) a sei casse[2][3].

Dal dicembre 2010 al 14 luglio 2014 tre RABe 524 (a quattro casse) prestarono inoltre servizio sulla linea Ginevra-La Plaine, elettrificata a 1500 V cc[10]. Allo scopo vennero disattivate e piombate le attrezzature del SCMT ed installate quelle per il sistema francese BRS/Crocodile[11].

Nel 2014 sono stati consegnati 6 esemplari a sei casse per TiLo (112÷117) e 4 esemplari a 4 casse per Trenord (201÷204)[3]. Sono stati inoltre ordinati 14 esemplari TiLo a sei casse per gli anni 2019-2021 (3xx) (5 da FFS[3] e 9 da FNM[12]).

ETR 524 serie 3 (302-306) con il pantografo per la rete 15kVc.a.16⅔Hz. a Chiasso
Treno Tilo serie 3 con il pantografo a 3kVc.c. a Como

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli elettrotreni sono stati immatricolati con doppia classificazione per le reti ferroviarie svizzera e italiana[13].

Secondo la classificazione svizzera gli elettrotreni sono contraddistinti dalla sigla RABe 524 seguita da un numero progressivo a tre cifre, così che il primo treno è classificato RABe 524 001 con i singoli elementi identificati nell'ordine con le lettere A, D, C e B[7].

La classificazione italiana, diversamente dalla svizzera rimasta sempre immutata, ha avuto una storia più articolata che prevedeva inizialmente l'identificazione dei singoli elementi come ALe 151, Le 152, Le 153 e ALe 154[13], che però non fu adottata venendo sostituita all'atto dell'omologazione con la sigla ETR 150 per l'intero elettrotreno, mentre ognuna delle quattro casse porta un numero progressivo crescente, così che il primo treno è composto dagli elementi ETR 151.001, ETR 152.001, ETR 153.001 ed ETR 154.001[7].

Con l'applicazione della marcatura unificata a 12 cifre la classificazione ETR 150 è stata mutata in ETR 524[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ nuovi treni ordinati per coprire la crescita dell'offerta a seguito dell'inaugurazione della "galleria di base" del monte Ceneri, su company.sbb.ch. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  2. ^ a b Nuovo treno regionale per la clientela di Tilo., su ffs.ch, Ferrovie federali svizzere. URL consultato il 5 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  3. ^ a b c d e RABe 524, su sguggiari.ch. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  4. ^ a b Sozzi, FLIRT in Italia, p. 16.
  5. ^ Notizie flash, in "I Treni" n. 283 (luglio 2006), p. 5
  6. ^ TiLo sulle Nord, in "I Treni" n. 285 (settembre 2006), p. 8
  7. ^ a b c FLIRT a Firenze, in "I Treni" n. 286 (ottobre 2006), p. 8
  8. ^ FLIRT bitensione, in "I Treni" n. 294 (giugno 2007), p. 9
  9. ^ FLIRT a Luino, in "I Treni" n. 295 (luglio 2007), p. 5
  10. ^ Christophe Keseljevic, Der Abschied vom 1500-V-Gleichstromsystem in Genf, in "Schweizer Eisenbahn-Revue" n. 12 (2013), p. 652
  11. ^ Mathias Rellstab, Tessiner Flirt-Züge auf Genfer Gleichstromstrecke, in "Schweizer Eisenbahn-Revue" n. 10 (2009), p. 536
  12. ^ Nuovi treni per servizio TiLo, FNM e Stadler firmano Accordo quadro, su fnmgroup.it. URL consultato il 29 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2019).
  13. ^ a b "Flirt" TILO, in "Tutto Treno" n. 191 (novembre 2005), p. 8

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabrizio Sozzi, FLIRT in Italia, in I Treni, n. 370, maggio 2014, pp. 14-21.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]