Elenio Acrone

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Elenio Acrone (in latino Helenius Acro; II secoloIII secolo) è stato un grammatico romano.

Grammatico e allievo, formella di Luca della Robbia

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Contemporaneo di Aulo Gellio[1], Acrone visse, dunque, probabilmente tra II secolo e III secolo d.C. e si occupò di poeti "classici" della commedia e della satira, specializzandosi su Terenzio, forse su Persio e, in misura eccellente, su Orazio[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Il suo commento parziale a Terenzio (Adelphoe ed Eunuchus) è perduto, ma in parte riutilizzato nella tradizione grammaticale posteriore.

Inoltre, «farebbe pensare a un suo commento a Persio la inscriptio "Acronis commentum super satyras Persii" che nel codice Ambrosiano I, 38, sup. portano quegli scolî al poeta di Volterra i quali sono generalmente detti di Cornuto»[3].

Tracce del suo celebre commento su Orazio si trovano nelle varie recensioni degli scoli, in particolare in Porfirione, che lo utilizza[4]. Tra l'altro, in una biografia del poeta è riportato proprio che il suo fosse il miglior commento oraziano tra quelli disponibili[5]. Tuttavia, gli scoli a Orazio tramandati con il suo nome, sono una rielaborazione posteriore (detta, perciò, "Pseudo-Acrone") di autori medievali.[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Viene citato da un autore del tardo II secolo, Giulio Romanoː cfr. Carisio, in Gramm. Rom., pp. 250, 1 ss. ed. Barwick.
  2. ^ Acróne, Elenio (lat. Helenius Acro) (XML), su treccani.it. URL consultato il 16 ottobre 2009..
  3. ^ V. Ussani, Acrone, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto della Enciclopedia Italian, 1929, vol. 1.
  4. ^ Ad Orazio, Satire, I 1, 85.
  5. ^ Pseudacronis scholia in Horatium vetustiora, ed. Otto Keller, Leipzig, Teubner, 1902, vol. 1, pp. 3, 7-8.
  6. ^ Schmidt, Peter L. (Constance), Helenius Acron, in Brill’s New Pauly, Antiquity volumes edited by: Hubert Cancik and Helmuth Schneider, English Edition by Christine F. Salazar, Classical Tradition volumes edited by Manfred Landfester, English Edition by Francis G. Gentry. Consulted online on 21 June 2018 <https://dx.doi.org/10.1163/1574-9347_bnp_e506180>.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Otto Keller, Über Porphyrion, Pseudoacron und Fulgentius, scoliasten des Horaz, in Symbola philologorum Bonnensium in honorem Friderici Ritschelii collecta, Leipzig, Teubner, 1864-7, pp. 489–502.
  • Pseudacronis scholia in Horatium vetustiora, ed. Otto Keller, Leipzig, Teubner, 1902, 2 voll.
  • Chiara Formenti, Il commento pseudacroneo A' e lo studio di Orazio nella scuola tardoantica, tesi di dottorato in Antichistica - Curriculum Filologia, Letteratura, Glottologia, Ciclo XXVIII, Milano, Università degli Studi, a.a. 2015-2016.

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