Elasmotherium

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Elasmotherium
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Sottoclasse Eutheria
Ordine Perissodactyla
Famiglia Rhinocerotidae
Genere Elasmotherium

L’elasmoterio (gen. Elasmotherium), o unicorno gigante, è un rinoceronte estinto vissuto in Asia durante il Pliocene e il Pleistocene.

Un corno di due metri

Questo mammifero era di taglia davvero gigantesca: raggiungeva l’altezza di due metri al garrese e la lunghezza di sei metri. Sul cranio era posizionato un enorme corno alto forse fino a due metri. L’intero animale potrebbe aver raggiunto il peso di cinque tonnellate. Le sue zampe erano più lunghe di quelle degli attuali rinoceronti, ed erano costruite per il galoppo, conferendo all’animale un’andatura simile a quella del cavallo. Probabilmente questo gigantesco animale era un veloce corridore, a dispetto della sua taglia. Anche i denti erano simili a quelli dei cavalli, e indicano probabilmente una dieta a base di erbe dure.

Evoluzione e diffusione

Sono stati rinvenuti molti fossili appartenenti a varie specie di questo animale: i resti più antichi sono stati rinvenuti in Cina orientale in terreni risalenti al Pliocene superiore, e appartengono alle specie E. inexpectatum ed E. peii. Le origini di queste forme primitive sembrano risiedere nel genere Sinotherium, del Miocene superiore. Gli elasmoteri primitivi scomparvero all’inizio del Pleistocene, circa 1,6 milioni di anni fa. Altre specie di elasmoterio, come E. caucasicum, apparvero in Russia circa un milione di anni fa. Elasmotherium sibiricum, la specie più grande ed evoluta, apparve nella Russia sudoccidentale nel Pleistocene medio, e si diffuse fino alla Siberia. Gli elasmoteri si diffusero per tutta la Russia meridionale, in Ucraina, in Moldova e si estinsero alla fine del Pleistocene medio.

Nelle steppe o in riva ai fiumi?

Le peculiarità morfologiche degli elasmoteri hanno generato due ipotesi principali riguardanti il loro aspetto e le caratteristiche del loro habitat. La prima, accettata dalla maggior parte degli studiosi, descrive gli elasmoteri come grandi animali dotati di vello lungo, con un gigantesco corno sulla sommità del cranio, che abitavano le steppe aperte. Fossili del corno, però, non sono mai stati rinvenuti, se non una gigantesca struttura ossea che fungeva da supporto. L’altra ipotesi vede gli elasmoteri come animali che vivevano in prossimità delle rive. Questa teoria si basa sulla morfologia dentaria e cranica: la combinazione di caratteri quali l’assenza di canini e processi laterali dell’atlante fortemente sviluppati implica movimenti laterali della testa, presumibilmente per cibarsi di erba. La dentatura ipsodonte indica la presenza di minerali nel cibo; cibo di questo tipo si trova principalmente in riva ai fimi. D’altro canto, le zampe lunghe e snelle potrebbero essere servite all’animale per coprire vaste aree da brucare, come le steppe. È anche possibile che entrambe le ipotesi siano corrette.

Testimonianze storiche

Probabilmente l’elasmoterio scomparve in tempi preistorici. Tuttavia, secondo l’enciclopedia svedese Nordisk familjebok e lo scienziato Willy Ley, l’animale potrebbe essere sopravvissuto abbastanza a lungo da essere ricordato nelle leggende del popolo Evenk della Russia, sottoforma di un enorme toro nero munito di un singolo corno in cima al capo. C’è inoltre la testimonianza del viaggiatore medievale Ibn Fadlan, generalmente considerato una fonte affidabile, che indicherebbe la sopravvivenza di Elasmotherium in tempi storici nel nordest dell’attuale Iran.

La testimonianza di Ibn Fadlan recita:

“Vi è nelle vicinanze un’ampia steppa, e lì vi abita, si dice, un animale più piccolo di un cammello ma più alto di un toro. La sua testa è la testa di un montone, e la sua coda è la coda di un toro. Il suo corpo è quello di un mulo e i suoi zoccoli sono come quelli di un toro. Nel mezzo della testa vi è un corno, speso e arrotondato, e più il corno diventa alto più si stringe (alla fine), fino ad assomigliare a una punta di lancia. Alcuni di questi corni crescono fino a tre o cinque ells, a seconda della taglia dell’animale. Si ciba di foglie degli alberi, che sono di eccellente vegetazione. Ogniqualvolta vede un cavaliere gli si avvicina e, se il cavaliere ha un cavallo veloce, il cavallo prova a fuggire correndo veloce; se la bestia li raggiunge, sbalza il cavaliere di sella con il suo corno, e lo lancia in aria, e lo colpisce con la punta del corno, e continua a fare così fino a che il cavaliere non muore. Ma non colpisce né ferisce il cavallo in alcun modo o maniera. I locali lo cercano nelle steppe e nella foresta fino a che non lo possano uccidere. Si fa così: essi si arrampicano sugli alberi alti tra i quali passa l’animale. Servono alcuni arcieri con frecce avvelenate; e quando la bestia è tra di loro, essi la colpiscono e la feriscono fino alla sua morte. E io stesso ho visto tre grandi coppe, simili in forma a conchiglie dello Yemen, possedute dal re, e lui mi disse che esse erano state ricavate dal corno di quell’animale”.

Alcuni hanno ipotizzato che la sopravvivenza di Elasmotherium in tempi storici possa essere lorigine del mito dell’unicorno, dal momento che la descrizione dell’animale calza benissimo all’unicorno karkadann della Persia, e all’unicorno zhi della Cina.

Altri progetti

Bibliografia

• N.G. Noskova "Elasmotherians - evolution, distribution and ecology" The World of Elephants - International Congress, Rome 2001