Butch Buchholz

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Butch Buchholz
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 188 cm
Peso 73 kg
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 66-42
Titoli vinti 6 + 1 Pro
Miglior ranking 5º (1960)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open QF (1969)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (1969)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon QF (1960, 1968)
Bandiera degli Stati Uniti US Open SF (1960)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 14-15
Titoli vinti 0
Miglior ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 1T (1959, 1969)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (1969)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon QF (1968)
Bandiera degli Stati Uniti US Open QF (1969)
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Butch Buchholz, vero nome Earl Henry Buchholz (Saint Louis, 16 settembre 1940), è un dirigente sportivo ed ex tennista statunitense. Dopo una grande carriera tra gli juniores, ha conseguito buoni risultati tra gli amatori e i professionisti, raggiungendo nel 1960 la 5ª posizione nella classifica mondiale.

Terminati gli impegni agonistici, è rimasto nel mondo del tennis riscuotendo grande successo nelle vesti di dirigente e imprenditore, per queste attività e per i suoi successi da giocatore è stato premiato con l'introduzione nell'International Tennis Hall of Fame. È noto per essere stato il fondatore dei Lipton International Players Championships – l'odierno Miami Open – uno dei più importanti tornei del circuito maggiore.[1]

Carriera da tennista[modifica | modifica wikitesto]

Juniores[modifica | modifica wikitesto]

Vince tra gli juniores tre prove in singolare del Grande Slam, il Roland Garros e il torneo di Wimbledon nel 1958 e gli Australian Championships 1959.[2]

Tra gli amatori e i professionisti[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore precoce, debutta giovanissimo nel circuito maggiore e prima di compiere 16 anni fa la sua prima apparizione in un torneo del Grande Slam nel 1956 agli U.S. National Championships (vecchio nome degli US Open), dove viene eliminato al primo turno.[3] Torna a giocare nello Slam newyorkese l'anno successivo e vince il primo incontro. Nel 1958 fa la sua prima esperienza a Wimbledon, e dopo aver vinto il singolare juniores prende parte anche al torneo maggiore e raggiunge il secondo turno.

Nell'agosto del 1959 debutta nella squadra statunitense di Coppa Davis nella sfida persa 3-2 contro l'Australia, gioca solo in doppio e viene sconfitto in coppia con Alex Olmedo.[4] Ai successivi U.S. National Championships raggiunge il quarto turno in singolare. Disputa la sua migliore stagione nel 1960, anno in cui raggiunge il suo miglior ranking portandosi al 5º posto della classifica mondiale. Arriva nei quarti di finale a Wimbledon e si ritira durante il quinto set nel match contro Neale Fraser, che si aggiudicherà il titolo. Agli U.S. National Championships consegue il suo miglior risultato in uno Slam giungendo in semifinale, dove cede al quinto set a Rod Laver. Durante la stagione vince tutti gli incontri delle sfide di Coppa Davis che portano gli Stati Uniti alla semifinale persa contro l'Italia, nella quale Buchholz vince il primo singolare e perde in doppio e nel secondo singolare. Sarà la sua ultima apparizione in carriera nel prestigioso torneo, nel quale ha disputato un totale di 9 incontri con un bilancio di 6 vittorie e 3 sconfitte.[1][2][4]

Nel 1961 abbandona i tornei amatoriali e inizia a giocare nei campionati professionistici. Nel 1962 vince il suo più importante torneo tra i professionisti battendo Pancho Segura nella finale degli U.S. Pro Tennis Championships con il punteggio di 6-4, 6-3, 6-4. Con l'avvento dell'era Open nel 1968, Buchholz diventa uno degli Handsome Eight, gli 8 giocatori di livello mondiale che firmano il primo contratto professionistico per il nuovo circuito World Championship Tennis (WCT) del magnate Lamar Hunt.[2] Torna così a competere nei tornei tradizionali e nel 1968 disputa 7 finali nei tornei WCT vincendo quelle di Miami, Houston, San Diego, Fresno e Buffalo. Nei tornei del Grande Slam si spinge fino ai quarti di finale sia in singolare che in doppio a Wimbledon.

Nel 1969 disputa 4 finali in singolare e vince solo quella di Atlanta battendo in finale John Newcombe al quinto set, in quello che sarà il suo ultimo titolo in carriera tra i professionisti. Tra le finali perse vi è quella al Canada Open, dove viene sconfitto anche nella finale di doppio in coppia con Raymond Moore. In quella stagione si spinge per la prima volta fino ai quarti di finale nello Slam australiano in singolare, e in quello statunitense gioca i quarti in singolare e in doppio. Nel 1970 il miglior risultato è la semifinale raggiunta in marzo al Rothmans International London e a maggio si ritira dal tennis giocato a soli 29 anni. Dopo tre anni di inattività, torna nel circuito nel 1973 giocando sporadicamente, nel 1975 disputa la sua ultima finale al Tennis South Invitational di Jackson, persa contro Ken Rosewall, e fa la sua ultima apparizione nel 1978 nel torneo WCT della sua Saint Louis.[5]

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il primo ritiro nel 1970, rimane nel mondo del tennis diventando allenatore della squadra statunitense juniores di Coppa Davis e l'anno successivo inaugura a Saint Louis il suo nuovo impianto Town and Tennis, dotato di sei campi indoor. Nel 1972 sponsorizza il torneo St. Louis WCT del quale sarà anche direttore dal 1972 al 1974. Nel 1974 fonda l'azienda Tennis Management, della quale rimarrà presidente fino al 1978, e nel 1975 promuove la joint venture tra la Tennis Management e Sports Illustrated, che prende il nome Sports Illustrated Tennis, azienda che prende la gestione fino al 1978 di tornei internazionali anche fuori dagli Stati Uniti.[2][6]

Tra il 1977 e il 1978 è il Commissioner del circuito World TeamTennis e per qualche anno è anche direttore esecutivo dell'ATP nonché membro del men's pro council. Nel 1985 mette in opera quello che sarà il suo più grande traguardo come imprenditore/dirigente fondando i Lipton International Players Championships di Delray Beach, evento che in seguito viene spostato nella vicina Miami e diventa uno dei maggiori appuntamenti della stagione tennistica maschile e femminile mondiale e prende il nome Miami Open. Altre importanti iniziative sono quella di co-fondatore della Altenis, compagnia che gestisce tornei di tennis in America Latina, e il suo contributo per il mantenimento dell'Orange Bowl, uno dei più prestigiosi tornei del calendario mondiale juniores. Per la sua carriera da giocatore e per il suo impegno nel periodo successivo, nel 2005 diventa membro dell'International Tennis Hall of Fame e nel 2010 della St. Louis Sports Hall of Fame.[1][2][6]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (6)[modifica | modifica wikitesto]

N. Anno Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 11 febbraio 1968 Bandiera degli Stati Uniti Miami WCT, Miami Sintetico (i) Bandiera dell'Australia Tony Roche 31-22, 31-26
2. 15 febbraio 1968 Bandiera degli Stati Uniti Houston WCT Houston Sintetico (i) Bandiera degli Stati Uniti Dennis Ralston 31-28
3. 24 marzo 1968 Bandiera degli Stati Uniti San Diego WCT, San Diego Sintetico (i) Bandiera degli Stati Uniti Dennis Ralston 31-21, 31-15
4. 8 aprile 1968 Bandiera degli Stati Uniti Fresno WCT, Fresno Sintetico (i) Bandiera dell'Australia Tony Roche 31-23, 31-29
5. 12 maggio 1968 Bandiera degli Stati Uniti Buffalo WCT, Buffalo Sintetico (i) Bandiera degli Stati Uniti Dennis Ralston 31-26, 31-22
6. 14 settembre 1969 Bandiera degli Stati Uniti Atlanta WCT, Atlanta Cemento Bandiera dell'Australia John Newcombe 6-4, 5-7, 6-4, 5-7, 6-2

Finali perse (6)[modifica | modifica wikitesto]

N. Anno Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 8 febbraio 1968 Bandiera degli Stati Uniti Shreveport WCT, Shreveport Cemento (i) Bandiera degli Stati Uniti Dennis Ralston 23-31, 25-31
2. 5 ottobre 1968 Bandiera del Sudafrica Johannesburg WCT, Johannesburg Cemento Bandiera dell'Australia Tony Roche 2-6, 7-9
3. 17 agosto 1969 Bandiera del Canada Canada Open, Toronto Terra rossa Bandiera degli Stati Uniti Cliff Richey 4-6, 7-5, 4-6, 0-6
4. 11 settembre 1969 Bandiera degli Stati Uniti Chicago Pro Championships, Chicago Sintetico (i) Bandiera dell'Australia Ken Rosewall 3-6, 4-6
5. 9 novembre 1969 Bandiera della Francia Paris Open, Parigi Sintetico (i) Bandiera dei Paesi Bassi Tom Okker 6-8, 2-6, 1-6
6. 30 marzo 1975 Bandiera degli Stati Uniti Tennis South Invitational, Jackson Sintetico (i) Bandiera dell'Australia Ken Rosewall 5-7, 6-4, 6-7

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]

N. Anno Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 17 agosto 1969 Bandiera del Canada Canada Open, Toronto Terra rossa Bandiera del Sudafrica Raymond Moore Bandiera degli Stati Uniti Ron Holmberg
Bandiera dell'Australia John Newcombe
3-6, 4-6

Tra i professionisti nell'era pre-Open[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (1)[modifica | modifica wikitesto]
N. Anno Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 1962 Bandiera degli Stati Uniti U.S. Pro Tennis Championships, Cleveland Parquet (i) Bandiera dell'Ecuador Pancho Segura 6-4, 6-3, 6-4

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Earl Buchholz, su tennisfame.com (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2014).
  2. ^ a b c d e (EN) Earl Buchholz, su tennisfame.com. URL consultato il 6 novembre 2022.
  3. ^ (EN) 1956 US Championships - Results, su atptour.com.
  4. ^ a b (EN) Butch Buchholz, su daviscup.com.
  5. ^ (EN) Earl Butch Buchholz - Player activity, su atptour.com.
  6. ^ a b (EN) Earl Butch Buchholz - Player bio, su atptour.com.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]