English Racing Automobiles

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English Racing Automobiles
SedeBandiera del Regno Unito Regno Unito
Bourne
Categorie
Formula 1
Dati generali
Anni di attivitàdal 1933 al 1954
FondatoreRaymond Mays
Humphrey Cook
Formula 1
Anni partecipazioneDal 1950 al 1952
Miglior risultato-
Gare disputate7
Vittorie0
Una ERA R6B da 1,5 L di cilindrata del 1936, guidata da Dudley Benjafield

L’English Racing Automobiles (ERA) è stata una casa automobilistica britannica attiva tra il 1933 ed il 1954 che produceva vetture da competizione. Ha partecipato a tre campionati di Formula 1 (nella stagione 1950, nel 1951 e nel 1952). Il marchio ERA appartiene ad un costruttore britannico di kit-car (le kit-car sono automobili “in scatola di montaggio”, dove è il cliente a costruirle per conto suo).

La storia prima della seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

La ERA è stata fondata da Humphrey Cook, Raymond Mays e Peter Berthon nel novembre del 1933 a Bourne, nel Lincolnshire, vicino a Eastgate House, dimora di Raymond Mays. La loro ambizione era di costruire modelli monoposto che confermassero il dominio britannico nelle competizioni europee.

Una ERA tipo E del 1938, guidata da H.L. Brooke, Leslie Johnson, Reg Parnell, Peter Walker e Peter Whitehead

La ERA partecipò al Campionato mondiale di Formula 1 per tre stagioni, ma quando i costi divennero proibitivi, la Casa automobilistica britannica puntò sulla classe voiturette con un motore da 1500 cm³ di cilindrata sovralimentato. Humphrey Cook finanziò l'operazione, con un dispendio di risorse non indifferente ed impegnando le ricchezze di famiglia, vale a dire la Cook Son & Co di St Paul's Churchyard, Londra, un'azienda commerciante in drappeggi. Peter Berthon fu il responsabile della progettazione delle vetture, mentre Raymond Mays fu il pilota principale, avendo già corso con successo con Vauxhall, Bugatti e Riley.

Un nuovo telaio fu progettato dal famoso Reid Railton (che progettò con successo la “Bluebird”, automobile che conquistò il record di velocità terrestre con Malcolm Campbell alla guida), e fu costruito da Thomson & Taylor di Brooklands. Il motore era basato sul collaudato sei cilindri Riley, sebbene fosse stato sensibilmente modificato in più punti. Furono anche previsti un più robusto albero a gomiti con supporto di banco prodotto dalla Hyatt Roller, ed una testata in alluminio completamente nuova. Il propulsore fu sovralimentato con un compressore progettato da Murray Jamieson, che lavorò anche per Mays & Berthon sulla White Riley. I motori ERA erano stati progettati con tre cilindrate, 1500 cm³, 1100 cm³ e 2000 cm³, quest'ultimo derivato dal 1500. Esso usava il metanolo come combustibile, e la versione da 1500 cm³ produceva 180-200 bhp di potenza, mentre quello da 2000 cm³ di cilindrata ne erogava 250-275 bhp.

I fratelli George e Jack Gray guidarono la versione monoposto, progettata da Piercy, che ideò la carrozzeria per la “Bluebird” di Malcolm Campbell.

La prima ERA che partecipò alle gare automobilistiche, numero di telaio R1A, fu presentata al pubblico ed alla stampa il 22 maggio 1934. All'inizio ebbe problemi al telaio, e richiese diversi interventi migliorativi che raggiunsero lo scopo sperato. Entro la fine dell'anno, infatti, l'ERA vinse molte gare contro i marchi automobilistici più blasonati. Nel 1935, al Nürburgring, la ERA conquistò la prima, terza, quarta quinta posizione. Alla fine del decennio, con piloti del calibro di Richard Seaman, la ERA dominò la classe voiturette.

Due principi thailandesi, Chula Chakrabongse e Bira Birabongse, guidarono un'ERA e divennero famosi come "Hanuman" e come "Romolo e Remo". Guidarono per una loro squadra e non per la ERA. Essa era operativa grazie al “The White Mouse Garage”.

La più moderna ERA tipo-E apparì poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale ma non fu completamente sviluppata.

La storia dopo la seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo conflitto mondiale impose uno stop alle gare automobilistiche in Europa, e lo stabilimento della ERA di Bourne fu convertito in sito produttivo di parti di aerei. Quando alla fine della guerra le competizioni ripresero, Berthon e Mays si concentrarono sul progetto BRM.

La ERA tipo-E di Leslie Johnson al museo Donington Grand Prix Exhibition

La ERA riprese le attività a Dunstable con una nuova proprietà: Leslie Johnson acquistò la compagnia alla fine del 1947, insieme con uno dei tre esemplari della monoposto tipo-E.

Una nuova autovettura da 1500 cm³ di cilindrata costruita per i Gran Premi, il tipo-G, corse le prime due stagioni del Campionato mondiale di Formula 1, ma senza successo. La squadra usava un motore Bristol per la stagione 1952, quando le squadre di Formula 2 contestarono in campionato. La vettura fu guidata da Stirling Moss, ma i risultati furono deludenti. Moss disse: “It was, above all, a project which made an awful lot of fuss about doing very little. By this time I was very disillusioned by the Clever Professor approach to racing car design. I would eventually learn that even the most brilliant concept could fail if the team concerned lacks the manpower and organization and money to develop the inevitable bugs out of it.” (“Esso è stato, soprattutto, un progetto che ha destato molto scalpore ma con pochi risultati. Sono disilluso dall'approccio del professor Clever alla progettazione delle automobili. Ho imparato che persino il più brillante progetto può fallire se la squadra adopera poca manodopera, scarsa organizzazione e pochi investimenti”).

Johnson vendette le automobili alla Bristol, che usò i modelli per la conquista della 24 Ore di Le Mans. Le vetture vinsero successivamente in diverse classi a metà degli anni cinquanta. La ERA focalizzò gli sforzi verso ricerca e sviluppo[1]. Johnson vendette la compagnia alla Zenith Carburetters, che fu a sua volta venduta alla Solex, un'altra azienda che produceva carburatori.

Sebbene rinominata Engineering Research and Application Ltd e operante nella sezione ricerca e sviluppo, la ERA partecipò marginalmente al mondo delle corse, ponendo il nome alla ERA Mini Turbo, una versione sovralimentata della Mini capace di raggiungere i 185 km/h di velocità massima.

Partecipazioni al Campionato di Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni al Campionato di Formula 1
Anno Costruttore Pilota N° di GP
1950 ERA Cuth Harrison 3
1950 ERA Bob Gerard 2
1950 ERA Leslie Johnson 1
1950 ERA Peter Walker 1
1951 ERA Bob Gerard 1
1951 ERA Brian Shawe Taylor 1
1952 ERA-Bristol Stirling Moss 3

Risultati in Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1952 G Bristol BS1 D Bandiera del Regno Unito Moss Rit Rit Rit -[2] -[2]
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Nel ventunesimo secolo[modifica | modifica wikitesto]

La ERA nelle competizioni[modifica | modifica wikitesto]

Una ERA R2A 1,5 L di cilindrata del 1935 a Laguna Seca nel 2008

La stragrande maggioranza delle ERA pre-belliche sono ancora esistenti ed hanno una loro storia completa e documentata che ne attesta l'autenticità. Partecipano a competizioni di auto storiche, nonostante molte di esse abbiano più di settant'anni. I modelli sono associati al Shelsley Walsh Speed Hill Climb, una gara di scalata di una collina. La ERA vinse le prime edizioni del British Hill Climb Championship, più precisamente nel 1947 e nel 1948. La ERA ha detenuto per molti anni il record di scalata di una collina per un'auto ante-guerra.

Le esibizioni[modifica | modifica wikitesto]

C'è un'esibizione permanente, inclusi veicoli ERA, al “Bourne Civic Society's heritage” a Bourne.

Il marchio ERA[modifica | modifica wikitesto]

Un costruttore britannico di kit-car, non collegato alle ERA voiturette e da Gran Premio, detiene la proprietà del marchio ERA e produce automobili: una sportiva chiamata ERA 30, simile alle Lotus 23 e Lotus 30, ed una monoposto chiamata ERA HSS

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Christian Maréchal, "Learning Curves" su Classic and Sportscar, giugno 1996.
  2. ^ a b Il campionato costruttori non esisteva prima del 1958.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • ERA Gold Portfolio, 1934-1994, Brooklands Books
  • ERA: The History of English Racing Automobiles, David Weguelin, White Mouse Press.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]