Dornier P.232

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Dornier P232/2 (Dornier P232/3)
Descrizione
Tipoaereo da caccia
cacciabombardiere
ProgettistaClaude Dornier
CostruttoreBandiera della Germania Dornier-Werke
Data primo volomai volato
Utilizzatore principaleBandiera della Germania Luftwaffe
Esemplarinessuno
Dimensioni e pesi
Lunghezza14,00 (13,80) m
Apertura alare13,80 m
Altezza4,50 (5,60) m
Superficie alare38,50 (33,50)
Peso a vuoto5 370 (5 100) kg
Peso max al decollo8 450 (7 750) kg
Capacità combustibile2 550 (1 980) litri
Propulsione
Motore1 Daimler-Benz DB 603E 12 cilindri a V invertita, raffreddati a liquido,
e 1 motore Turbojet Junkers Jumo 004 in tandem
Potenza1.900 CV
Spinta(1 200) kg
Prestazioni
Velocità max808 km/h
(838)km/h
Corsa di decollo740 (580) m
Tangenza13 200 m
Armamento
Mitragliatrici2 MG 151/15 da 15 mm
Cannoni1 MK 103 da 30 mm
Bombefino a 1 000 kg
Piloni2 subalari per piccoli carichi
1 ventrale per una SC 500
NoteI dati tra parentesi si riferiscono al P232/3

Ove non altrimenti specificato i dati sono tratti da: "Luftwaffe Secret Projects: Ground Attack & Special Purpose Aircraft" [1]

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Il Dornier P 232/2, (secondo la designazione RLM) soprannominato Ameisenbär (formichiere in tedesco), assieme al successivo Dornier P 232/3, era il progetto avviato nel maggio del 1943 per un caccia pesante sperimentale multiruolo bimotore ad ala bassa prodotto dall'azienda tedesca Dornier-Werke GmbH.

Il progetto era uno sviluppo ulteriore del Dornier Do 335 Pfeil (freccia) o P231 da cui riprendeva la struttura e rispetto al quale differiva per la presenza di un motore turbogetto Junkers Jumo 004C disposto posteriormente; mentre il P232/3 differiva dal P232/2 per la presenza di una presa d'aria a gobba sul dorso della fusoliera invece che laterale. Quest'ultimo progetto ebbe luce nel settembre dello stesso anno.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il velivolo nelle intenzioni dei progettisti avrebbe dovuto offrire i vantaggi del motore a pistoni ed elica garantendo una maggiore autonomia quando esso era usato da solo, mentre, ad altezze relativamente basse, la somma dei due propulsori in azione avrebbe garantito velocità superiori.

I due progetti, alla fine dell'autunno del 1943, dopo pochissimi mesi dalla loro nascita, benché promettenti furono interrotti per consentire ai progettisti ed ai tecnici della Dornier di concentrarsi sulla produzione del Dornier Do 335 più vicino alla messa in linea.[1]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i calcoli dei progettisti in questo caso la velocità di crociera avrebbe potuto arrivare a 646 km/h (401 mph) a livello del mare, garantendo un incremento di 85 km/h (53 mph) rispetto al Do 335, e l'autonomia a 1 250 km (777 miglia). Con il motore a getto spento l'autonomia saliva a circa 3 500 chilometri con una velocità di crociera di 530 km/h (2 175 miglia a 329 miglia all'ora).[1]

Rispetto al Do 335 i due P232 differivano per la mancanza del secondo timone verticale ventrale. Il P232/2 rispetto al P232/3 aveva un profilo del timone verticale diverso e l'attaccatura della ali era quasi mediana rispetto posizione ventrale delle stesse nel P232/3.[2]

Quando non in uso le prese d'aria, laterali nel P232/2 e sul dorso della fusoliera nel P232/3 necessarie per alimentare il turbogetto, venivano retratte e chiuse mediante comandi a molle, migliorando la resistenza aerodinamica. La soluzione della prese d'aria sulla fusoliera era la prima volta che veniva studiata su un velivolo. Questa soluzione tecnica sarebbe stata successivamente ripresa ampiamente nei modelli di aviogetto successivi, sia militari che civili.[1]

L'armamento era costituito da un cannoncino MK 103 che sparava attraverso l'albero dell'elica anteriore e da due mitragliatrici MG 151/20 (200 rpg) poste sopra il motore. Entrambi i progetti prevedevano come alternativa alle mitragliatrici la possibilità di installare due cannoncini MK 108 sulle ali.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Heinz Rode; Dieter Herwig, Luftwaffe Secret Projects: Ground Attack & Special Purpose Aircraft, Midland Publishing, Ltd, 2003, pp. 110, ISBN 1-85780-150-4.
  2. ^ Creek, E. J.; Smith, J. Clinton, Dornier 335, Boylston, Mass, Monogram Aviation Publications, 1983, pp. 30, ISBN 0-914144-21-9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Heinz Rode; Dieter Herwig, Luftwaffe Secret Projects: Ground Attack & Special Purpose Aircraft, Midland Publishing, Ltd, 2003, pp. 110, ISBN 1-85780-150-4.
  • Dornier: A Documentation on the Dornier Company History, and Dornier Aircraft. 2 vols. Friedrichschafen, Germany: Dornier, 1983.
  • “Dornier.” In William Green, The Warplanes of the Third Reich. Garden City, NY: Doubleday, 1970, pp. 109–162.