Domus de janas di Sedini

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Domus de janas di Sedini
La Rocca
La "domus de janas" di Sedini
CiviltàNeolitico Recente
UtilizzoMuseo etnografico
(un tempo abitativo)
Epoca3100-2500 a. C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Comune

Sedini

Dimensioni
Superficie250 
Altezza12 metri
Amministrazione
ResponsabileComune
Visitabile
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 40°50′55.07″N 8°49′04.57″E / 40.848631°N 8.817937°E40.848631; 8.817937

La domus de janas (letteralmente "casa delle fate") di Sedini, o "La Rocca", come la chiamano gli abitanti, era inizialmente una necropoli scavata nella roccia, la cui origine viene fatta risalire al IV o al III millennio a.C.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Alcune particolarità rendono "La Rocca" di Sedini unica nel suo genere, al punto da essere definita "la cattedrale delle domus de Janas": la prima è che si trova nella via principale del paese, all'interno del centro storico e non, come nella maggior parte dei casi, in luoghi sperduti o difficilmente raggiungibili; la seconda è che è stata realizzata in un enorme masso che si trova completamente in superficie e per questo motivo, probabilmente, viene considerata la più grande della Sardegna. La terza particolarità è che, pur avendo mantenuto una parte delle sue caratteristiche originali, nei secoli ha subito diverse trasformazioni ed utilizzazioni che l'hanno resa parte viva del paese: è stata prigione, luogo di ricovero per animali, negozio, sede di partito e abitazione privata. Una parte conserva intatta la struttura medievale, con il focolare scavato al centro della stanza nel pavimento roccioso e scale a chiocciola ricavate nella viva roccia.[2]

A metà degli anni novanta è stata acquisita dall'amministrazione comunale e trasformata nel tempo in sede naturale di museo permanente delle tradizioni etnografiche di Sedini e dell'Anglona.

Prospetto da est
Vista degli interni

Vi si possono ammirare: una mostra fotografica sul territorio di Sedini (paesaggio, siti archeologici, flora e fauna); una mostra etnografico-antropologica di oggetti e utensili di uso quotidiano, domestici e da lavoro, a partire dal 1700; pregevoli "ricostruzioni ambientali", con oggetti di ottimo pregio espositivo della vita quotidiana anglonese e della tomba neolitica.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Calzolari, p. 40
  2. ^ Calzolari, p. 45
  3. ^ Fresi, p. 52

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]