Domenico De Dominicis (capitano)

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Domenico De Dominicis (Napoli, 8 marzo 1875Maharuga, 25 dicembre 1913) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al Valor Militare.

Domenico De Dominicis
NascitaNapoli, 8 marzo 1875
MorteMaharuga (Libia), 25 dicembre 1913
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaBrach, poi Tripoli e Bari
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
UnitàV battaglione Ascari
Reparto4ª compagnia
Anni di servizio? - 1913
Gradocapitano
Comandanticolonnello Miani
DecorazioniMedaglia d'oro al Valor Militare
Studi militariScuola Militare Nunziatella
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ex-allievo del corso 1887-90 della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, fu ufficiale dei Battaglioni Ascari durante le operazioni militari in Libia della guerra italo-turca, sotto il comando del colonnello Antonio Miani.

Impegnato in combattimento il 24 dicembre 1913 nella regione del Fezzan, in località Maharuga (successivamente ribattezzata Qarat al Mahruqah, nel distretto di Wadi al-Shatii), guidò valorosamente i propri uomini, rimanendo tuttavia gravemente ferito. In seguito al suo decesso, avvenuto il giorno successivo, fu inumato in località Brach, a poco più di 26 chilometri dal luogo dello scontro.

In seguito all'abbandono della zona da parte delle truppe italiane nel 1914, la tomba fu lungamente perduta. Circa quindici anni dopo, il 24 novembre 1929, essa fu ritrovata dalle truppe della colonna Graziani, ed in particolare dalla colonna dello Sciueref al comando di Amedeo di Savoia-Aosta, Duca delle Puglie, che riconquistò l'area di Brach. All'ispezione, la tomba risultava pressoché intatta, con la sola volta crollata, e portava i segni di un riattamento recente. All'interno, la salma di De Dominicis si presentava ancora parzialmente intatta, e fu possibile riconoscerne, oltre allo scheletro, i capelli biondo-castani e parte della divisa, quali "i gambali, lembi di camicia kaki, d'uniforme, una falda del casco, le controspalline coi distintivi del V eritreo, qualche bottone della giubba"[1].

Successivamente al ritrovamento, la salma fu traslata al Mausoleo delle Medaglie d'Oro di Tripoli[2] e quindi probabilmente al Sacrario Militare dei Caduti d'Oltremare di Bari.

Al capitano De Dominicis è dedicata una via nel quartiere Vomero della natìa Napoli ed una a Roma, nella zona di Casal Bertone.

Inoltre, allo stesso è dedicata la Caserma sede del 184º reggimento sostegno telecomunicazioni "Cansiglio" in Treviso.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Guidava con grande slancio ed ardire la sua compagnia all'attacco ed in parte del lungo inseguimento. Richiamato poi su un altro fronte per salvare una sezione di artiglieria minacciata da imminente pericolo di accerchiamento, animosamente affrontava con la sua sola compagnia, allo scoperto, numerosi nemici trincerati a brevissima distanza, salvando i pezzi e fermando l'aggiramento. Cadeva gravemente ferito, morendo il giorno dopo.»
— Maharuga (Libia), 24 dicembre 1913 (conferita nel marzo 1915)

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dalla relazione del tenente colonnello Natale al Comando delle Truppe mobili, Sebha
  2. ^ Cabiati Gen. Aldo - Grasselli Col. Ettore (1935) Le guerre coloniali dell'Italia. Milano, Corbaccio.