Domenico Bruschi (botanico)

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Domenico Bruschi

Domenico Bruschi (Perugia, 7 marzo 17871863[1]) è stato un botanico, avvocato e medico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque dall'avvocato Silvestro Bruschi e da Maria Moriconi Fazj[2], ricchi genitori che contribuirono alla sua educazione e ai suoi percorsi di studio che lo portarono a diventare in giovane età professore all'Università di diritto civile, istituzioni giustinianee e giurisprudenza criminale.[3] Nel 1805 si laureò in filosofia e medicina.[4]

Si recò successivamente a Firenze per perfezionarsi in botanica, fisica e chimica[3] e per un breve periodo fu medico condotto in Umbria. Diventò quindi professore all'Università di Benevento e poi a Perugia.[5]

Trasformò l'orto degli Olivetani, che si trovava nell'Università, in un giardino botanico e raccolse un Erbario, andato perso, di 4000 piante.

Durante l'epidemia del 1816-1817 tornò a praticare la medicina per assistere i malati. Nel 1824 fondò la rivista Repertorio medico-chirurgico.[3]

Nel 1826 fu colpito da una encefalite che gli causò la perdita della vista a soli 39 anni.[5] Scrisse nel 1828 Istituzioni di Materia Medica, opera che gli dette fama[3] tanto da essere ripetutamente stampata e da fargli assegnare un premio di 100 scudi da papa Gregorio XVI.

Ebbe due figli: Alessandro e Carlo Bruschi, che fu militare combattente durante il Risorgimento. Morì nel 1863.[3]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Erbario[3]
  • Repertorio medico-chirurgico (1824)[3] Opera periódica volumi 4, presso Garbinesi e Santucci. Prestigioso Giornale di cui il Bruschi era direttore.
  • Istituzioni di Materia Medica (1828)[3] Volumi IV. Perugia presso Bartelli e Costantini
  • Corso d'istituzioni botaniche[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Orto botanico di Perugia
  2. ^ Full text of "Biografia degli scrittori perugini e notizie
  3. ^ a b c d e f g h Bruschi Domenico su LaMiaUmbria.it
  4. ^ a b Giovanni Battista Vermiglioli, Biografia degli scrittori perugini e notizie delle opere loro
  5. ^ a b Terni e Perugia su Fondazione Feltrinelli Archiviato il 17 maggio 2014 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN88806725 · ISNI (EN0000 0000 7100 5547 · SBN LO1V290749 · BAV 495/145843 · LCCN (ENno2009152162 · WorldCat Identities (ENlccn-no2009152162