Disturbo specifico del linguaggio

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Il disturbo specifico del linguaggio (DSL) è un disturbo evolutivo del linguaggio, detto "specifico" in quanto non è collegato o causato da altri disturbi evolutivi del bambino, come ad esempio ritardo mentale o perdita dell'udito. Fa parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi Specifici. Esso è indicato dalla sigla F80 nella classificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e si trova nel capitolo 315 del manuale diagnostico americano DSM-IV.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I correnti sistemi di classificazione internazionali (ICD-10) definiscono il Disturbo Specifico del Linguaggio “una condizione in cui l'acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo. Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell'eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali. È spesso seguito da problemi associati quali le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali”.[1]

I Disturbi Specifici del linguaggio sono disturbi selettivi, ma possono talora essere associati ad altri Disturbi Evolutivi Specifici, come dislessia, discalculia, difficoltà di coordinazione motoria, disturbi dell'attenzione; inoltre, ritardi nello sviluppo del linguaggio possono essere presenti in caso di alterazioni generali del funzionamento cognitivo disturbi dell'attenzione. Fattori importanti sono il deficit della memoria di lavoro fonologica, che tuttavia non sembra essere la causa di tutti i DSL, e le alterazioni nelle capacità di discriminazione fonologica che sarebbero presenti anche in almeno uno dei genitori dei bambini affetti da DSL. Alcuni studi ritengono che fattori importanti siano quelli genetici e quelli ambientali. [2]

Il DSL colpisce circa il 6-8% della popolazione mondiale, con un rapporto 2:1 tra maschi e femmine, e colpisce spesso entrambi i membri di una coppia di gemelli monozigoti. Spesso il DSL è ereditario. Alcuni casi sembrano collegati con i geni FOXP2 e USP10. Vi si associano problematiche motorie e Disturbi specifici di apprendimento (DSA).

Vi sono 3 tipi di disfasie: della comprensione, della produzione e dell'articolazione.

Alcuni bambini affetti da DSL possono acquisire il linguaggio seguendo lo stesso percorso di bambini con uno sviluppo normale, ma più lentamente. La variabilità interindividuale è notevole, ma in generale si segnala una maggior difficoltà con la morfologia e la fonologia. Per esempio, un parlante nativo di inglese affetto da DSL potrebbe avere problemi con l'uso del morfema del perfetto "-ed".

Nella maggior parte dei casi che mostrano un recupero spontaneo (late talker) sono presenti sia in adolescenza che in età adulta alcune difficoltà linguistiche (https://www.nidcd.nih.gov/health/specific-language-impairment) che riguardano in particolare:

  • l'uso limitato di frasi complesse,
  • difficoltà di reperimento delle parole corrette
  • difficoltà nella comprensione e nell'uso del linguaggio metaforico/figurativo
  • ridotta organizzazione del discorso (anche in scrittura)
  • problemi di lettura
  • errori grammaticali ed ortografici


Le cause dei disturbi specifici del linguaggio sono 4:

  • Il linguaggio per questi soggetti è troppo veloce in quanto non vi è la capacità di discriminare i suoni e le sillabe.
  • Compromissione della memoria implicita del linguaggio, organizzata nei gangli della base. Vi è un apprendimento conscio del linguaggio e l'uso della memoria consapevole. Vi è un deficit del cromosoma 7q31.
  • Anomalie parossistiche del sonno paradossale (non-REM) che influisce con la memoria semantica del linguaggio.

Micromalformazioni cerebrali, ossia la corteccia cerebrale risulta in alcuni punti disorganizzata. Alla base di ciò vi è un'allergicità tra madre e bambino durante la gravidanza in quanto solitamente vi sono minacce d'aborto.

Le batterie di valutazione del linguaggio sono composte da 5 dimensioni chiamate compiti:

  • Articolazione e controllo oromotorio che considera la capacità di associare un movimento ad un dato fonema;
  • Controllo fonemico: individua la capacità di produrre un fonema
  • Denominazione: giudica la capacità di assegnare delle etichette verbali agli oggetti
  • Ripetizione: considera la capacità di elaborare ciò che si ascolta
  • Fluenza verbale: misura l'abilità della memoria procedurale e della memoria implicita del linguaggio.

Da 0 a 3 anni si utilizza la Scala McArthur o la TPL (Test del Primo Linguaggio), da 3 a 6 anni si utilizza il TVL (Test di Valutazione del Linguaggio) e da 6 a 12 anni vi è la 4-12.

Vi sono inoltre le disfasie evolutive così denominate per la loro modalità di trasmissione genetica. I soggetti con disfasie evolutive hanno difficoltà a discriminare il linguaggio alla normale velocità d'eloquio ossia a discriminare stimoli in rapida successione.

Michael Merzenich e Paula Tallal condussero alcuni esperimenti su alcuni soggetti con disturbi specifici del linguaggio. L'esperimento consisteva nel far ascoltare a questi soggetti per un mese, un'ora al giorno, suoni fortemente striati. Questo linguaggio "allungato" veniva poi progressivamente riportato alla normalità. Dopo un mese d'addestramento i soggetti recuperavano un anno di comprensione del linguaggio.

Alcuni Disturbi del Linguaggio[modifica | modifica wikitesto]

  • F80.0 (315.39) Disturbo specifico dell'Articolazione dell'eloquio: non sono compromesse le capacità linguistiche ma vi è una difficoltà nei suoni verbali;
  • F80.1 (315.31) Disturbo del Linguaggio Espressivo: non è legato alla capacità di espressione non verbale ma solo a quella verbale;
  • F80.2 (315.31) Disturbo Specifico della Comprensione: ad esso spesso si associa un disturbo espressivo e a volte difficoltà socio-affettive. Manca la comprensione della comunicazione;
  • F80.3 Afasia acquisita con Epilessia (Sindrome di Landau-Kleffner): è una perdita, improvvisa o nell'arco di due anni, delle capacità linguistiche accompagnata da epilessia. Il bambino si esprime con un linguaggio simil-generale e ripetitivo e ha problemi comportamentali ed emozionali. Può sfociare in un deficit permanente (2/5 dei soggetti) o risolversi completamente (1/3 dei casi).
  • F80.8: Altri Disturbi del Linguaggio;
  • F80.9: Disturbi del Linguaggio non altrimenti specificati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Hoff, Erika (2005). Language Development. Belmont: Wadsworth. ISBN 0-534-64170-9.
  • Nicolai, Florida (2003). Argomenti di Neurolinguistica. Normalità e patologia del linguaggio. Ed. Del Cerro, Pisa.
  • Shipley, Kenneth G. & McAfee, Julie G. (2004). Assessment in Speech-Language Pathology: A Resource Manual. Clifton Park: Thomson. ISBN 1-4018-2751-9.
  • Leonard, Laurence B, Children with Specific Language Impairment, The MIT Press ISBN 9780262621366

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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