Disposizione dei carichi araldici

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In araldica la posizione delle figure sullo scudo rispetta delle convenzioni ben precise in funzione del numero delle figure stesse. Per ogni quantità di figure esiste una disposizione araldica ordinaria, che in quanto tale può non essere blasonata, mentre le altre disposizioni devono essere correttamente descritte.

Le disposizioni particolari sono blasonate col nome delle pezze onorevoli di uguale disegno (in palo, in fascia, in banda, in sbarra, in croce, in scaglione, in pergola, in decusse), o indicando dall'alto in basso quanti elementi sono riuniti su ciascuna linea («posti tre, due uno»).

Una figura[modifica | modifica wikitesto]

La figura che compare isolata nello scudo è posta, abitualmente, nel centro dello scudo e tale posizione non va blasonata. Deve invece essere precisata una posizione diversa che, peraltro, coincide sempre con uno dei punti dello scudo.

Due figure[modifica | modifica wikitesto]

Due elementi sono normalmente disposti fianco a fianco (in fascia) se sono più larghi che alti, sovrapposti (in palo) nel caso contrario. Due figure lunghe possono essere poste in decusse. Quando due elementi accompagnano una pezza lunga sono, abitualmente, disposti ai due lati della stessa.

Tre figure[modifica | modifica wikitesto]

Tre elementi sono normalmente «posti due, uno», a meno che non siano molto larghi o molto alti. Le figure disposte «uno, due» sono dette male ordinate. Sono possibili anche le disposizioni in fila lungo una stessa retta, che deve allora corrispondere ad una delle pezze onorevoli individuate dalle direzioni araldiche.

Tre elementi che caricano un capo sono di norma ordinati in fascia.

Tre elementi che accompagnano uno scaglione sono disposti 2 in capo e 1 in punta.

Tre figure lunghe possono essere disposte in pergola.

Quattro figure[modifica | modifica wikitesto]

Quattro elementi sono normalmente disposti «due, due», cioè in quadrato, ma possono assumere la posizione «uno, due, uno» che ha la forma di un rombo. Più rara la disposizione in fila. Talora delle figure lunghe possono essere poste, affrontate, a formare una croce. Quattro figure possono comparire accantonate ad una croce, sia normale che in decusse: in questo caso sono disposte nei cantoni della croce.

Anche quattro elementi possono caricare un capo e, in tal caso, essere ordinati in fascia.

Cinque figure[modifica | modifica wikitesto]

Cinque elementi si dispongono normalmente «uno, tre, uno», a formare una croce, o «due, uno, due» a formare una croce di Sant'Andrea (o decusse). Si trova anche la disposizione (2, 2, 1).

Sei figure[modifica | modifica wikitesto]

La disposizione ordinaria è «tre, due, uno», ma sono possibili anche le disposizioni in fascia «tre, tre» o in palo «due, due, due». Molto rara la disposizione in fila che compare, quasi esclusivamente, nel caso di sei elementi che caricano un capo o che sono ordinati in fascia nel capo.

Sette figure[modifica | modifica wikitesto]

Sette elementi si dispongono normalmente «tre, tre, uno», ma può comparire anche la disposizione (1, 2, 1, 2, 1) particolarmente quando si vuol simulare una disposizione in orlo con un elemento centrale. Utilizzata anche la disposizione (2, 3, 2). La disposizione (4, 3) si trova solo con carichi stretti e alti.

Otto figure[modifica | modifica wikitesto]

La disposizione più frequente per otto elementi è la (2, 2, 2, 2). Si trovano anche otto elementi disposti in cerchio.

Nove figure[modifica | modifica wikitesto]

Nove elementi si dispongono normalmente «tre, tre, tre», ma compare spesso anche la disposizione «tre, tre, due, uno» che deriva probabilmente dalla necessità di inserire nove elementi in uno scudo a punta del tipo francese antico.

Dieci figure[modifica | modifica wikitesto]

Dieci elementi si dispongono normalmente «tre, tre, tre, uno».

Undici figure[modifica | modifica wikitesto]

Undici elementi si dispongono normalmente «quattro, quattro, tre». Si incontra anche la disposizione «tre, tre, tre, due».

Dodici figure[modifica | modifica wikitesto]

Dodici elementi si dispongono normalmente «quattro, quattro, quattro». Si incontra anche la disposizione «cinque, quattro, tre».

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